WhatsApp limita i video: cosa cambia per gli utenti?

WhatsApp limita i video o meglio, la loro durata. La famosa applicazione di messaggistica istantanea ora prevede un massimo di 15 secondi per i filmati condivisi sulla piattaforma. Un provvedimento già preso in India ma che potrebbe arrivare a breve in Europa, Italia compresa.

WhatApp limite video: perché cambiarlo?

Il motivo di questa decisione, con il limite che passa da 90 a 15 secondi, è chiaro: limitare l’uso di Internet.

Con le persone chiuse in casa per fronteggiare la pandemia di Covid-19, l’utilizzo della rete ha subito un’impennata senza precedenti. Una conseguenza inevitabile visto che, non potendo uscire di casa, ognuno di noi fa il possibile per passare il tempo senza annoiarsi. Si passa così dalla maratona di serie TV alle continue videochiamate con amici e  famigliari che sì, sono indispensabili per la nostra salute mentale, ma ovviamente mettono a dura prova l’infrastruttura degli operatori telefonici.

Da qui l’iniziativa di WhatsApp che vuole evitare una “rottura di Internet”.

WhatApp limite video: cosa cambia per noi?

Tranquilli, potrete continuare ad inviare file. Almeno per ora. Il limite infatti riguarda i soli Stati, ossia quelle immagini e quei video che gli utenti possono caricare sul loro profilo e che vengono eliminati dopo 24 ore. Praticamente una variante semplificata delle Stories di Instagram.

Il cambiamento quindi non dovrebbe incidere particolarmente sull’uso quotidiano della piattaforma, soprattutto considerando che gli Stati non hanno mai preso davvero piede nel nostro Paese. Discorso diverso invece per l’India, il primo Paese in cui la misura è stata adottata. Nel subcontinente indiano infatti questa funzionalità è particolarmente apprezzata, motivo per cui l’azienda ha deciso di limitare la durata dei video.

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Quando arriverà in Italia?

Difficile capire se e quando WhatsApp limiterà i video nel Bel Paese. Questa soluzione temporanea infatti ha senso in India proprio per l’utilizzo sfrenato degli Stati ma non è detto che possa servire anche da noi.

Non possiamo però escludere l’introduzione di altri limiti, maggiormente legati all’utilizzo che facciamo in Europa di quest’applicazione.

Per scoprire però come si evolverà la situazione non ci resta che attendere.

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