Ancora una volta, la rubrica “Come è cambiato” ci porta alla scoperta della storia di uno dei protagonisti tecnologici della nostra vita quotidiana. Di chi stiamo parlando? Chiaramente di WhatsApp, il servizio di messaggistica che ci permette di rimanere in contatto con amici, familiari e colleghi di lavoro 24 ore su 24. Un’applicazione di cui tutti conosciamo l’utilizzo, ma di cui forse ignoriamo l’origine e l’evoluzione. Per quanto recente, infatti, la storia della piattaforma si è rivelata ricchi di colpi di scena. Andiamo allora a scoprirne qualcosa di più sulla storia di WhatsApp.
WhatsApp, l’origine dell’App di messaggistica più nota al mondo
La storia di WhatsApp ha inizio nel Febbraio 2009, quando Jan Koum e Brian Acton – ex dipendenti di Yahoo – presentano la prima versione dell’App di messaggistica. Per quanto imperfetta, questa rispondeva alla perfezione all’obiettivo dei suoi fondatori, ossia quello di creare uno strumento che permettesse alle persone di comunicare in modo pratico e veloce. L’idea di Koum ed Acton, infatti, era quella di focalizzarsi esclusivamente sulla comunicazione, eliminando dall’App giochi, pubblicità e qualunque altra fonte di distrazione. Nasce così WhatsApp, inizialmente rilasciata sull’App Store e poi resa disponibile anche per Android, BlackBerry OS e Windows Phone.
Come potete ben immaginare, stiamo parlando degli albori della piattaforma, quando questa poteva essere utilizzata dagli utenti soltanto sottoscrivendo un abbonamento annuale di 89 centesimi. Una regola da cui rimanevano esclusi gli utenti iOS, che potevano usufruire dell’App pagando l’abbonamento una tantum. Probabilmente, molti di voi non ricordano neppure che WhatsApp fosse a pagamento, eppure questo regolamento è rimasto in atto almeno fino al 2016, quando poi la piattaforma è diventata di fatto gratuita per tutti. Eppure, nonostante la necessità dell’abbonamento, l’applicazione ottenne un successo incredibile già dal suo lancio, tanto da raggiungere i 400 milioni di utenti mensili attivi in appena 5 anni. Un record dovuto soprattutto all’evoluzione dell’App.
L’evoluzione di WhatsApp: come è cambiata l’App negli anni
Una delle domande che ci siamo posti prima di cominciare a scrivere questo articolo è stata “Ma WhatsApp è cambiata davvero nel corso degli anni?”. Decisamente sì. Per quanto sia rimasta fedele all’idea originaria di Koum ed Acton, la piattaforma si è arricchita di numerose funzionalità nel corso degli anni. Nel Giugno 2010, ad esempio, WhatsApp ha lanciato una delle opzioni più rivoluzionarie della sua storia: la condivisione della posizione. Una funzione di cui le altre piattaforme erano prive, e che consentiva così all’utente di condividere la sua localizzazione GPS con il suo diretto interlocutore.
E questo è stato solo l’inizio dell’evoluzione dell’applicazione. Nel 2011, infatti, sono state introdotte le chat di gruppo. E nel 2013 è stata la volta dei messaggi vocali, una funzione già vista su Facebook Messenger, dove gli utenti avevano la possibilità di registrare una clip audio e inviarla ad un amico in sostituzione di un messaggio di testo. Nel giro di 4/5 anni, quindi, la piattaforma ideata dagli ex dipendenti di Yahoo era stata completamente rivoluzionata, tanto da attirare non solo l’attenzione di milioni di utenti in tutto il mondo, ma anche quella di Facebook, che si è subito dimostrata intenzionata ad acquisirla.
L’acquisizione da parte di Facebook e il primato dell’App a livello globale
Nel 2014, appena cinque anni dopo la sua fondazione, Facebook ha annunciato l’acquisizione di WhatsApp per ben 19.3 miliardi di dollari. Una decisione che non è affatto piaciuta agli utenti, che sono subito migrati verso altri servizi di messaggistica come Telegram e Line – un comportamento ricorrente nella storia di WhatsApp -. Eppure, nonostante questi movimenti, ad Agosto 2014 era ancora l’applicazione di messaggistica più diffusa al mondo, con più di 600 milioni di utenti attivi ogni mese. Un successo notevole, in un anno alquanto difficile per la piattaforma. Sempre nel 2014, infatti, l’App introdusse per la prima volta l’opzione della spunta blu, permettendo agli utenti di sapere se il loro interlocutore avesse letto il messaggio o meno. Una piccola minaccia alla privacy, mascherata dalla possibilità di disabilitare la funzione.
Ma la storia di WhatsApp è ancora molto lunga e ricca di eventi. Nel 2015, la piattaforma ha lanciato la sua prima versione web, permettendo agli utenti di usare il servizio direttamente da desktop. Nello stesso anno, poi, WhatsApp ha lanciato la beta della nuova funzione della videochiamata, resa disponibile agli utenti appena un anno dopo. D’altronde, anche il 2016 si è rivelato un momento fondamentale per la piattaforma. Per la prima volta, dopo un lungo lavoro da parte degli ingegneri della società, l’App ha introdotto la crittografia end-to-end. Un sistema di protezione che rende i messaggi – di testo e multimediali – visibili soltanto al mittente e al destinatario degli stessi. Un dettaglio importante, che diventerà il tratto distintivo dell’applicazione.
E andiamo ancora avanti, perché davvero l’evoluzione di questa piattaforma ci ha riservato – e ci riserverà -incredibili sorprese. Nel 2018, dopo che l’App supera il miliardo e mezzo di utenti, arriva sul mercato WhatsApp Business, una versione del servizio dedicata esclusivamente ad aziende ed organizzazioni privati. In questo modo, Facebook mantiene ancora immutata l’idea originaria di uno strumento di comunicazione pratico e veloce, ma questa volta lo declina in una chiave diversa. WhatsApp diventa così un mezzo per mettere in contatto clienti ed aziende. Un filo diretto tra utente e brand, che va ad ampliare ulteriormente le potenzialità del servizio.
Quale sarà il futuro della piattaforma?
Nonostante non sia troppo lunga, la storia di WhatsApp è davvero ricca di novità di ogni genere. Mese dopo mese, anno dopo anno, la piattaforma è cresciuta cercando di soddisfare il più possibile le esigenze degli utenti. Le numerose funzionalità audio e video introdotte di recente, ad esempio, rispondono perfettamente alle necessità di una comunicazione sempre più rapida. Ma non è tutto oro quello che luccica. Anche WhatsApp ha avuto i suoi momenti bui. Nell’Estate del 2018 la piattaforma viene accusata di essere la diretta responsabile di una serie di brutti incidenti in India. La diffusione di fake news attraverso l’applicazione avrebbe portato decine di persone alla morte, tanto da convincere la società a prendere le giuste misure per la sicurezza degli utenti.
Fu in questa occasione che l’App decise di limitare l’inoltro di un messaggio ad un numero massimo di cinque persone. Una regola che fu poi estesa a livello globale in concomitanza con l’inizio della pandemia, quando WhatsApp cominciò ad essere utilizzato per far circolare notizie false e tendenziose sul Covid-19, sulla sua sintomatologia e persino sulla sua cura. Insomma, al pari dei social più utilizzati, anche l’App ha qualche difficoltà con la disinformazione. Ma la sicurezza degli utenti è da sempre una priorità per la società. E la longeva storia di WhatsApp lo dimostra alla perfezione.
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