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Cultura

Dieci prodotti a base di dinosauri da accompagnare a Jurassic World

Giochi di società, videogames, fumetti e tutto ciò che serve per immergersi nel giurassico.

Che lo stesse attendendo freneticamente o meno, Jurassic World – Il dominio debutterà al cinema nei prossimi giorni. Per celebrare il lieto evento, vi proponiamo una lista di dieci prodotti selezionati tra videogiochi, giochi da tavolo e altro ancora tutti a tema dinosauri, con l’unico requisito che questi non debbano essere ufficialmente legati ai brand di Jurassic Park e Jurassic World. In caso contrario sarebbe decisamente troppo semplice e, forse, meno interessante.

10. Un Jurassic World, ma scritto da Capcom

Partiamo da un titolo che è impossibile da evitare in questo genere di liste: Dino Crisis. Giunto sui lidi italiani nell’ottobre del 1999, il videogame prodotto e sviluppato da Capcom trasporta il genere survival horror su di un’isola in cui scienziati pazzi sono riusciti a riversare dinosauri dalla preistoria aprendo un varco tempo-dimensionale. 

Se la trama strampalata non bastasse a cogliere il vostro interesse, è dunque il caso di citare il fatto che il gioco sia stato diretto da Shinji Mikami, professionista il cui curriculum riporta alcuni dei principali classici giapponesi, da Resident Evil a Devil May Cry, passando da God Hand. Grazie ai fondali prerenderizzati e allo strepitoso game design su cui si appoggia, il titolo incassa i suoi anni con una certa grazia, tuttavia gli utenti PC possono migliorare ulteriormente la resa grafica approfittando delle fatiche di una comunità di modders estremamente affiatata.

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9. Un “drafting” giurassico accompagnato da meeple

Come tutti i fan del genere sanno bene, non ha senso avere dei dinosauri a portata di mano se poi non ci si costruisce attorno un parco tematico che richiami maree di turisti. Questa è l’idea su cui si basa il Draftosaurus portato in Italia da Ghenos Games, un gioco da tavolo leggerissimo e rapido la cui meccanica base è il “draft”, un “pescaggio” attraverso cui i partecipanti devono attingere a turno a un bacino di risorse che continua a girare tra di loro.

Risolto in due soli round, i giocatori dovranno ogni volta estrarre da un borsello sei meeple a forma di dinosauro da piazzare sulla propria plancetta di gioco, assicurandosi di gestire le risorse al meglio nell’ottica di soddisfare i diktat imposti da un lancio di dado. Si tratta di un’esperienza ludica fulminea, di un passatempo “filler” che può essere fruito in pochi minuti e che coinvolge in un battibaleno anche i neofiti più impacciati.

draftosaurus 2

8. Un qualcosa di semi-didattico

Belli i dinosauri, ma non ci si può aspettare che blockbuster quali Jurassic World ne possano offrire una rappresentazione paleontologicamente accurata. Neppure il fumettista Leo Ortolani ci riesce pienamente, tuttavia ci prova con fervore e in molti casi colpisce nel segno. Il suo Dinosauri che ce l’hanno fatta, edito da Laterza, evolve la comicità consolidata negli anni nella fortunata serie di Rat-man fino a elevarla verso traguardi virtuosi.

Non solo il volume ha un certo valore didattico, ma l’atteggiamento adottato dall’autore richiama alla memoria la lirica delle Parodie Disney, ma anche l’approccio cinicamente scanzonato della mai adeguatamente valorizzata collana de Brutte Storie, una serie di libri timidamente diffusa in Italia da Salani Editore.

dinosauri che ce lhanno fatta 1

7. Una scazzottata in un futuro fossile

Le opere di ingegno tendono a reinventare i concetti di cosa sia definibile come “dinosauro” in modo che le idee possano riadattarsi alle necessità narrative del caso. In alcuni casi non v’è però troppo bisogno di andare a fondo della questione. Quando nel 1994 Atari Games ha portato alla luce Primal Rage, nessuno si è veramente messo a fare le pulci sui dettagli di trama proposti dal videogioco.

Il titolo permette infatti agli utenti di vestire i panni di colossali divinità ancestrali che si prendono a cazzotti in un mondo futuro in cui la società umana è collassata al punto di revertire allo stato primordiale, sopravvivendo alla bene e meglio in caverne e villaggi. A parte un paio di primati il cui design deve molto a King Kong, le creature combattenti sono tutti chiaramente d’ispirazione preistorica, ma con l’aggiunta di scenografici poteri elementari.

primal rage

6. Come Draftosaurus, ma più hardcore

Gli amanti dei giochi da tavolo giungono sotto molte forme, tuttavia una fetta considerevole di coloro che bazzicano l’ambiente sono ben disposti a sacrificare la leggerezza di gioco in favore di regole e sistemi adeguatamente strutturati. In questo senso Ghenos Games ha nel suo catalogo un prodotto che può fare da alternativa al Draftosaurus di cui abbiamo già parlato, Dinosaur Island.

Si tratta di un “eurogame” di posizionamento, un titolo altamente strategico e con ridotti contenuti aleatori in cui, di nuovo, è necessario sviluppare il miglior parco-zoo preistorico mai progettato. Risulta chiaro che i due sviluppatori, Jonathan Gilmour e Brian Lewis, si siano ispirati a Jurassic Park e Jurassic World nel disegnare il setting della loro creatura, tant’è che i dinosauri, prima di essere piazzati, vanno addirittura sviluppati in laboratorio.

dinosaur island

5. A volte ritornano, anche in forma animata

Molti conosceranno già le avventure di Piedino, se non altro perché il suo lungometraggio è stato affidato al grandissimo animatore statunitense Don Bluth, tuttavia Alla ricerca della valle incantata è uscito nel lontano 1988 e non possiamo dare per scontato che tutti lo conoscano, non offrirgli un minimo di visibilità sarebbe quindi da considerare un atto criminale.

Il lungometraggio segue le vicende di un cucciolo di “collo-lungo” che, a seguito di varie peripezie, si mette in viaggio per cercare un luogo mitologico noto come “Valle Incantata”. Un presupposto essenziale che lascia però spazio a vicende che possono essere interpretate attraverso chiavi di lettura stratificate, a un’estetica unica, a una fluidità di animazione degna di encomi e a episodi crudi – ma non gratuiti – che la cinematografia odierna non riuscirebbe a tollerare.

alla ricerca della valle incantata

4. Non proprio dinosauri, ma è inutile prendersi in giro

Lo anticipo, sono consapevole che tecnicamente non si tratti di dinosauri, ma sfido chiunque a negare che nei fatti molte volte lo siano. Il videogame in questione è poi tra i miei preferiti di sempre e ogni occasione è per me buona per citarlo. Sto parlando di Monster Hunter: World, prodotto Capcom che segue il filone del brand Monster Hunter per rivederne la giocabilità in chiave più dinamica e accessibile.

La trama non è che un canovaccio poco interessante utile a far vestire ai giocatori i panni di cacciatori specializzati nell’uccidere e catturare draghi e viverne, ma la bellezza del prodotto consiste in un ciclo di missioni sempre più gratificante e complesso, forte di un multiplayer esilarante e di uno stile grafico estremamente caratteristico. Monster Hunter: World è capace di soddisfare i palati di molti gamer.

monster hunter world 1

3. Robot ibridi e interpretazione cinematografica

Se cercate un passatempo duraturo e altamente sociale, i giochi di ruolo potrebbero fare per voi. Se cercate un gioco di ruolo e tanti dinosauri, a fare per voi è Predation, pubblicazione adattata in lingua italiana da Wyrd Edizioni, nonché ambientazione pienamente compatibile con il popolare Numenera.

Predation si pone a metà tra preistoria, fantascienza e avventure di cowboy, gettando le basi di un mondo primordiale esplorato da impavidi avventurieri le cui possibilità sono limitate solamente dall’immaginazione del “game master” di turno. Un prodotto d’eccellenza che ha come unico contrattempo quello di non essere completamente indipendente, ovvero di necessitare l’acquisto del manuale base per il Cypher System.

predation

2. L’isola dei dinosauri, una seconda volta

Negli ultimi anni ha preso ad emergere la moda del boardgaming “roll-and-write”, una tipologia di titoli resa popolare da quel piccolo capolavoro che è Railroad Ink. Si lanciano dei dadi, si analizzano i risultati, quindi si sfruttano le risorse ottenute dal tiro per disegnarsi una propria plancia personale in tempo reale. L’esperienza mescola la velocità del lancio dei dadi, la strategia ludica del piazzamento e il divertimento del pastrocchiare con i pennarelli, il tutto in prodotti che tendono ad avere prezzi più che contenuti.

Nella sfera “giurassica”, questo approccio ai giochi da tavolo ci viene offerto da Dinosaur Island: Rawr ‘n Write, “spin-off” di Dinosaur Island che l’anno scorso si è accattivato i favori dei gamer d’oltreoceano. Sfortunatamente non esiste ancora una trasposizione nostrana, ma siamo certi che sia solamente questione di tempo prima che un editore metta le mani sulla licenza.

dinosaur island rawr n write

1. Gon, semplicemente Gon

Non c’è niente che sia più lontano dai dinosauri di Jurassic World di quanto non sia il manga Gon, ma va bene così. Scritto e disegnato alla fine degli anni Novanta dal mangaka Masashi Tanaka, Gon racconta le avventure di un irascibile dinosauro che è sopravvissuto all’estinzione dei suoi simili fino a sfociare nel Paleolitico.

Le avventure delineate da Tanaka sono frequentemente caratterizzate da elementi di comicità che vengono imbrigliati per tramandare al lettore messaggi profondamente ambientalisti, tuttavia la fascinazione dell’opera va oltre ai meri contenuti narrativi. Le tavole sono disegnate e inchiostrate con una forte attenzione ai dettagli e al realismo, inoltre le vicende sono completamente scevre di dialoghi e suoni onomatopeici. Le scelte audaci dell’autore fanno sì che Gon si fregi di un’eleganza eterna, che lo avvicina di più alle stampe artistiche che al mondo del fumetto d’alto consumo.

gon il dinosauro

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