È opinione comune che, presto o tardi, l’intelligenza artificiale sarà capace di portare efficacemente alcune attività editoriali. Già nel momento in cui scriviamo, alcuni autorevoli siti presentano contenuti creati senza bisogno dell’intervento umano, che per ora si limitano quasi esclusivamente ad analisi statistiche. In molti sono invece scettici sull’ipotesi che in futuro l’intelligenza artificiale possa compiere attività più creative, come la scrittura di un racconto. Da pochi giorni, c’è una novità capace di fare vacillare queste certezze. Con un tweet dell’1 febbraio diventato subito virale, il ricercatore Rodolfo Ocampo ha infatti annunciato al mondo la sua ultima bizzarra ma tutt’altro che banale creazione, Narrative Device.
Con un semplice click sul sito ufficiale del progetto, ci si trova davanti a una spartana interfaccia grafica, che ci chiede solamente due temi su cui incentrare una storia. Una volta fatta la nostra scelta, ci basta premere sul tasto Generate e attendere pochi secondi per avere poche righe di incipit, in lingua inglese, di una storia basata sui temi da noi richiesti, creata interamente con l’intelligenza artificiale. Passatempo senza pretese? Mezzo per prendersi gioco di amici e celebrità? Strumento con cui risvegliare la nostra creatività inceppata? Narrative Device è tutto questo, ma sotto la superficie giocosa del progetto si cela qualcosa di più profondo, che ci racconta molto dell’editoria del futuro. Mettiamolo alla prova.
Narrative Device: gioco o esperimento?
Abbiamo testato Narrative Device con due argomenti tech all’ordine del giorno, criptovalute e metaverso. In pochi secondi è arrivato davanti ai nostri occhi un canovaccio che non sfigurerebbe di fronte a quelli di molte produzioni hollywoodiane contemporanee, incentrato su una ragazza che si arricchisce enormemente con il metaverso, per poi farsi affliggere dalla preoccupazione di perdere tutta la ricchezza accumulata. Niente male come inizio, ma cerchiamo qualcosa di più fantasioso.
Proviamo a mescolare prossimo futuro e fantasia chiedendo a Narrative Device una storia con protagonisti l’iPhone 14, prossimo telefono di casa Apple, e Hal 9000, l’inquietante supercomputer protagonista di 2001: Odissea nello spazio. Il risultato è un curioso mix di distopia e complottismo, che vede Hal 9000 prendere vita attraverso il nuovo iPhone. L’intelligenza artificiale è così sicura di se stessa da sbagliare il riferimento, associando erroneamente Hal 9000 ad A.I. – Intelligenza artificiale di Steven Spielberg, anziché al capolavoro kubrickiano. Apprezziamo comunque lo sforzo.
Sulle ali dell’entusiasmo, ci mettiamo in gioco associando TechPrincess alla star hollywoodiana per eccellenza, Scarlett Johansson, che in Lei di Spike Jonze ha prestato la propria voce a un’intelligenza artificiale. Sfortunatamente per noi, il risultato non è una nuova campagna promozionale, ma una futuribile svolta tech dell’attrice, che sceglie proprio il nome del nostro sito per una sua ipotetica app dedicata all’organizzazione quotidiana. Ci arriveranno le royalties?
La fantasia al potere
Vediamo come si comporta Narrative Device con i generi e con alcune figure tipiche del nostro immaginario. Associando un generico Francesco a un fantasma, otteniamo un soggetto perfetto per una ghost story in perfetto equilibrio fra racconto di formazione e dramma sentimentale.
Non possiamo lasciarci sfuggire il fantasy. Ecco la storia di Lucia e del suo drago, che Narrative Device chiama Fafnir, dimostrando buon gusto e conoscenza del genere.
L’intelligenza artificiale creata da Rodolfo Ocampo tiene il passo anche quando si tratta di imprimere svolte dark alla nostra fantasia. Attenzione però a non affrontare temi troppo delicati, in quanto Narrative Device si rifiuterà di creare storie che possano offendere determinati gruppi sociali. Proponendo al programma un diavolo e un generico mostro otteniamo la storia di Sarah e della sua ossessione per il potere.
Narrative Device sa anche spiazzarci. Gli abbiamo fornito due figure decisamente agli antipodi, come un robot e un cane, con l’intento di ricevere lo spunto per una storia divertente e surreale. Quello che abbiamo ottenuto è invece la traccia di una storia di amicizia capace di commuovere anche i più duri di cuore.
Il futuro di Narrative Device
Come avete potuto vedere, il progetto di Rodolfo Ocampo è decisamente sorprendente, pur nella sua fase embrionale. A partire da soli due temi, possiamo ottenere spunti per storie originali e per certi versi spiazzanti, capaci di accendere la nostra fantasia. In futuro, lo sviluppatore potrebbe dare la possibilità di aggiungere ulteriori personaggi, di scegliere l’ambientazione della storia o magari di imprimere determinate svolte alla trama, diventando di fatto un vero e proprio generatore automatico di storie. Se un solo ricercatore è in grado di ottenere tutto questo adesso, di cosa potrebbero disporre fra qualche anno grandi case di produzione, con budget infinitamente più alti?
Probabilmente la creatività umana sarà sempre uno strumento indispensabile nella creazione di racconti, film, serie televisive o videogiochi, ma di certo nel prossimo futuro il contributo della tecnologia e dell’intelligenza artificiale sarà sempre più sostanzioso. A giudicare da Narrative Device, non è detto che sia un male.
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