Apple chiede ai fornitori di Taiwan l’etichetta “Made in China”

Apple ha chiesto ai fornitori con sede a Taiwan di etichettare i prodotti come “Made in China”. Un tentativo di evitare disagi per via delle delle rigide ispezioni doganali cinesi legate alla visita a Taipei di Nancy Pelosi. Secondo Nikkei Asia, la richiesta riguarderebbe i componenti destinati alla Cina continentale, che dovrebbero essere segnalati come prodotti nella “Taipei Cinese” o a “Taiwan, Cina“. Queste etichette sarebbero necessarie per il rispetto di una vecchia regola secondo cui le merci importate suggeriscano che l’isola fa parte della Repubblica Popolare Cinese. Cerchiamo allora di capire cosa sta succedendo.

Apple: i fornitori di Taiwan dovranno etichettare i prodotti come provenienti dalla Cina

Secondo una regola afferente al mercato cinese, l’indicazione “Made in Taiwan” può portare a ritardi, multe e persino al rifiuto della spedizione. Ma la stessa Taiwan richiede che le esportazioni siano etichettate con il punto di origine: o il nome “Taiwan” o il nome ufficiale del Paese, “Repubblica cinese”. Una questione abbastanza spinosa per Apple, che ha chiesto ai suoi fornitori taiwanesi di etichettare i prodotti con l’indicazione “Made in China”. Una mossa alquanto offensiva secondo alcuni, che si va ad aggiungere alla decisione di rimuovere la bandiera di Taiwan dalle emoji per gli utenti di Cina e Hong Kong.

“Purtroppo sospettiamo che la ‘linea rossa’ di Apple, il momento in cui dirà: ‘Basta, non più, non possiamo continuare a collaborare con il regime cinese e far rispettare le sue richieste di censura’, non sia affatto vicino“. Così dichiara Benjamin Ismail di GreatFire, che lavora contro la censura cinese online. D’altronde, la compagnia potrebbe anche essersi sentita costretta ad accettare le richieste della Cina. I ritardi da parte dei fornitori sarebbero una rovina per Apple, che si sta avviando alla fase finale della produzione di Iphone 14. D’altronde, le carenze della catena di approvvigionamento si stanno già facendo sentire, con la compagnia che aveva deciso di vendere i modelli standard con lo stesso chip chore presente negli iPhone 13.

Eppure ora sembra che la scelta di Apple di diversificare i fornitori stia cominciando a dare i suoi frutti. Secondo Kuo, la compagnia prevede di spedire i modelli di iPhone 14 dalle fabbriche in India insieme ai suoi produttori cinesi il giorno del rilascio. Una novità importante per Apple, che ha sempre lasciato che le fabbriche indiane entrassero nella produzione solo in un secondo momento rispetto al rilascio delle nuove serie di iPhone. Quest’anno, ad esempio, i siti indiani di Foxconn hanno iniziato ad assemblare l’iPhone 13 ad Aprile, ossia molti mesi dopo il suo lancio effettivo. D’altronde, i modelli prodotti in India e Brasile servono in gran parte a soddisfare la domanda dei mercati locali, e non sono destinati ad essere esportati in tutto il mondo.

In questo senso, è chiara l’importanza delle fabbriche di Apple in Cina. È qui che si produce la maggior parte degli iPhone. Proprio dove i clienti li acquistano con una maggiore frequenza.

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