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I Carabinieri sperimentano Mobile Angel, uno smartwatch per segnalare casi di violenza sulle donne

La tecnologia può svolgere un ruolo nella lotta contro la violenza di genere, per garantire la sicurezza delle donne in situazioni pericolose. I Carabinieri stanno testando Mobile Angel, uno smartwatch progettato appositamente per fornire un supporto contro la violenza sulle donne.

Mobile Angel, lo smartwatch contro la violenza sulle donne

Frutto di una collaborazione tra i comandi provinciali dei carabinieri di Milano, Napoli e Torino, la Fondazione Vodafone Italia, e diverse altre organizzazioni, Mobile Angel è stato oggetto di una sperimentazione durata un anno. Il progetto, nato nel 2018, ha visto la distribuzione di 50 braccialetti in province come Milano, Torino, Napoli e Ivrea ad altrettante donne che avevano segnalato situazioni di pericolo.

Le donne coinvolte nella sperimentazione facevano parte di una varietà di situazioni di violenza di genere. Come riporta Wired, le casistiche vanno dall’aver subito aggressioni da conviventi o ex compagni, a situazioni di abusi più complesse come rapporti compromessi tra paziente e medico o tra madre e figlio.

smartwatch mobile angel violenza contro le donne min

Mobile Angel funziona in tandem con un’applicazione installata sullo smartphone dell’utilizzatrice. Questo dispositivo connesso è in grado di attivare un’allerta di emergenza ai carabinieri. Dopo l’analisi dei risultati della sperimentazione, è emerso che il dispositivo ha dimostrato una doppia efficacia. Oltre a far sentire più sicure le donne, la tempestività dell’intervento delle forze dell’ordine ha agito da deterrente nei confronti degli aggressori.

Il dispositivo si attiva premendo un pulsante sull’orologio, ma è in grado anche di inviare automaticamente un’allerta in situazioni anomale come cadute o movimenti bruschi. Grazie al sistema di localizzazione GPS, le pattuglie possono raggiungere immediatamente il luogo dell’emergenza. Inoltre, si attiva una chiamata a un ufficiale di polizia giudiziaria, che, conoscendo il caso, può valutare la situazione e intervenire prontamente.

La tecnologia, quando utilizzata in modo mirato, può costituire una risorsa preziosa per contrastare la violenza di genere. Come evidenziato dalla procuratrice aggiunta Maria Letizia Mannella, è fondamentale che le vittime non esitino a chiedere aiuto e a segnalare alle forze dell’ordine situazioni di pericolo come stalking o maltrattamenti. La fiducia e la consapevolezza sono fondamentali per contrastare questo fenomeno e per garantire una maggiore sicurezza a tutte le donne.

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Source
Wired.it

Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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