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OpenAI lancia la modalità vocale avanzata di ChatGPT

OpenAI ha iniziato il rilascio della modalità vocale avanzata di ChatGPT per un gruppo selezionato di utenti Plus. Questa nuova funzionalità promette conversazioni audio più naturali e reattive con l’intelligenza artificiale.

ChatGPT si evolve con una voce più umana: arriva la modalità vocale avanzata

La modalità vocale avanzata di ChatGPT sfrutta il modello GPT-4o, capace di elaborare direttamente il linguaggio parlato. Questa tecnologia elimina la necessità di convertire la voce in testo e viceversa, riducendo la latenza e migliorando la qualità dell’interazione. Se, infatti, in precedenza servivano tre passi per elaborare le richieste (dalla vostra voce al testo, elaborazione del testo, dal testo alla voce sintetica), ora il modello multimodale riesce a gestirlo direttamente.

Caratteristiche principali

  • Risposte in tempo reale
  • Possibilità di interrompere la conversazione
  • Rilevamento delle emozioni dell’utente

OpenAI prevede di estendere l’accesso a tutti gli abbonati Plus entro l’autunno 2024.

Polemiche e sicurezza

La demo iniziale della voce di GPT-4o, chiamata Sky, ha suscitato polemiche per la sua somiglianza con quella dell’attrice Scarlett Johansson (che aveva interpretato un’AI nel film Her). In risposta, OpenAI ha rimosso questa voce e ha implementato misure di sicurezza aggiuntive.

OpenAI nuovo modello di intelligenza artificiale chatgpt

La nuova versione include solo quattro voci preimpostate (JuniperBreezeCove ed Ember), create in collaborazione con doppiatori professionisti. Il sistema blocca i tentativi di imitare voci di persone reali o personaggi pubblici. OpenAI ha condotto test approfonditi con oltre 100 esperti esterni, coprendo 45 lingue diverse. L’azienda pubblicherà un rapporto dettagliato sulla sicurezza all’inizio di agosto.

Per evitare problemi legali, OpenAI ha implementato filtri che bloccano le richieste di generazione di musica o audio protetti da copyright. Resta da vedere, tuttavia, come l’AI risponderà alle richieste degli utenti: potrà davvero diventare una rivoluzione nel rapporto uomo-macchina?

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Source
Punto Informatico

Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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