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Mappato, neurone per neurone, il cervello di un moscerino della frutta

Le drosofile, i moscerini della frutta, sono animali minuscoli. Eppure è grazie a loro se, all’inizio del secolo scorso, abbiamo scoperto il ruolo genetico dei cromosomi. E il loro “contributo scientifico” continua a crescere. Un gruppo internazionale di scienziati ha effettuato la prima mappatura dettagliata di tutti i neuroni nel cervello di un moscerino della frutta adulto. Un importante passo avanti nella comprensione del funzionamento cerebrale (anche del nostro).

Mappatura del cervello di un moscerino della frutta, è la prima volta per un animale adulto

Il team internazionale di ricercatori ha tracciato 139.255 neuroni e oltre 50 milioni di connessioni nel cervello della Drosophila melanogaster, una mosca delle dimensioni di un granello di sabbia. Gli scienziati hanno tracciato anche il cervello di una larva dell’insetto, che ha circa tremila neuroni in meno.

Questo lavoro, pubblicato su Nature (tramite Popular Science), rappresenta la mappa cerebrale più completa mai realizzata per un animale adulto capace di camminare e vedere. E sebbene sia firmata da Phillip Schlegel, Sven Dorkenwald, Sebastian Seung, Gregory Jeffris, Davi Bock e Mala Murthy, rappresenta il lavoro di 287 ricercatori di 76 istituti, che hanno analizzato oltre 100 terabyte di dati. La drosofila sarà pure un animale minuscolo, ma analizzare il suo cervello è stato un lavoro immane.

mosca mappatura cervello

Nonostante le evidenti differenze di dimensioni, il cervello della mosca presenta diverse analogie con quello umano a livello di connessioni neuronali, secondo quanto spiegano i ricercatori. Entrambi utilizzano gli stessi neurotrasmettitori principali e mostrano circuiti simili per funzioni come olfatto, visione e navigazione.

Secondo il ricercatore Davi Block, la drosofila rappresenta “una buona media fra ‘troppo più semplice dell’umano’ e ‘comunque molto interessante’ a livello di processo di informazioni e capacità comportamentali”. In altre parole, siamo ancora lontani da una mappatura del cervello umano, ma questo risultato resta enorme per mole e per risultati.

Non solo il connettoma del moscerino da frutta ci permetterà di capire meglio il funzionamento neurale degli animali, ma ci permette di guardare con più fiducia al futuro del campo. Gli scienziati prevedono che le tecniche sviluppate per questo progetto accelereranno la mappatura di cervelli più complessi, come quello del topo e dell’uomo. Che hanno molti più neuroni e alcune differenze strutturali, ma condividono alcune similitudini importanti.

Ancora una volta, il moscerino da frutta potrà aiutarci a capire meglio come funzionano gli animali (umani compresi).

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Via
Popular Science
Source
Nature

Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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