General Motors vuole fare tutto “in casa”: GM dice addio ad Apple CarPlay e Android Auto per puntare su Ultifi, la nuova piattaforma proprietaria che gestirà l’intero ecosistema digitale delle future auto del gruppo.
La rivoluzione software di GM: addio a Carplay e Android Auto, arriva Ultifi
Niente più Carplay e Android Auto, non avrete bisogno di collegare il vostro smartphone all’auto. Tutto merito di Ultifi, il nuovo sistema end-to-end che permetterà aggiornamenti over-the-air, connettività cloud e comunicazione vehicle-to-everything: ovvero, diventerà il cuore tecnologico delle auto di GM. La piattaforma, basata su Linux, consentirà l’integrazione di molteplici domini: dall’infotainment ai sistemi ADAS, dalla telematica al controllo del clima.
La piattaforma introdurrà diverse novità interessanti, al momento non disponibili sulle piattaforme automotive di Google e Apple. Parliamo di funzionalità di sicurezza come il riconoscimento facciale per l’avvio del veicolo e i blocchi di sicurezza automatici se vengono rilevati bambini. E poi ci sono funzioni avanzate come l’integrazione con la domotica e un assistente vocale basato su AI.
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GM prevede di implementare Ultifi su 29 modelli globali entro il 2023, con ricavi stimati tra 20 e 25 miliardi di dollari dai servizi software entro il 2030. Tuttavia, la decisione di abbandonare CarPlay solleva dubbi, considerando che il 79% degli acquirenti americani considera fondamentale la compatibilità con il sistema Apple.
Baris Cetinok, SVP software di GM, ha spiegato ad AutoBlog che la scelta deriva dalla volontà di creare un’esperienza utente completamente integrata. L’obiettivo è far dialogare tutti i sistemi dell’auto: dalla navigazione all’acceleratore, dal climatizzatore al Super Cruise. E piuttosto che interfacciarsi con Apple o Google, meglio sviluppare tutto internamente per la società.
La sfida più grande per GM sarà convincere gli utenti che Ultifi può offrire un’esperienza superiore rispetto alle consolidate soluzioni di Apple e Google. Il successo dipenderà dalla capacità di mantenere la promessa di un’integrazione perfetta tra hardware e software, ma anche aggiornamenti costanti e ben pensati. Una sfida non banale per GM, che forse potrebbe aprire le porte anche per altre aziende che intendo tornare proprietarie del software delle auto che producono. Voi cosa ne pensate?
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