Il pioniere degli smartwatch torna sul mercato — o almeno ha tutte le intenzioni di farlo. Eric Migicovsky, fondatore di Pebble, ha ottenuto da Google il rilascio del codice sorgente del sistema operativo che ha fatto la storia dei dispositivi indossabili, e vuole lanciare dei nuovi smartwatch con lo schermo e-ink e la batteria duratura.
Il pioniere degli smartwatch sta per tornare: Pebble vuole lanciare nuovi prodotti
Solo una dozzina di anni fa, gli smartwatch erano più un’idea che un prodotto. Prima ancora che Apple lanciasse il suo Watch, mentre Garmin e Fitbit pensavano solo allo sport, su Kickstarter arrivo un orologio diverso da tutti gli altri. Il display e-ink, la connessione Bluetooth per le notifiche e una batteria da record: Pebble fu il primo smartwatch di successo, quello di cui tutti parlavano. O almeno, quello di cui parlavano tutti i nerd amanti della tecnologia.
Ma restare una startup di successo, quando le aziende più grandi del mondo fanno concorrenza, non è facile. Dopo la vendita a Fitbit nel 2016 e la successiva acquisizione da parte di Google, Pebble sembrava destinato a rimanere solo un ricordo. Ma Migicovsky, che come racconta David Pierce su The Verge ancora oggi indossa il suo Pebble Time Round, ha deciso di ridare vita al progetto.
Dopo aver venduto la sua ultima startup, Beeper, Migicovsky ha contattato Mountain View e ha ottenuto quello che voleva. Google ha accettato di rendere pubblico il firmware di Pebble, ora disponibile su GitHub. Questo permetterà a sviluppatori e appassionati di creare nuovi dispositivi basati sul sistema operativo originale.
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Migicovsky sta già lavorando a una nuova società – che non potrà chiamarsi Pebble poiché il marchio appartiene ancora a Google. Il progetto, temporaneamente chiamato “RePebble“, punta a mantenere la filosofia originale: puntare sui display e-ink, garantire una lunga durata della batteria, offrire un’interfaccia semplice e supportare qualsiasi hardware — e quindi funzionare sia con iPhone che con telefoni Android.
A differenza della prima esperienza Pebble, il nuovo progetto seguirà un modello di business più sostenibile. Migicovsky, forte dell’esperienza passata e del successo ottenuto con Beeper, gestirà l’azienda senza ricorrere a investitori esterni. E, quindi, probabilmente non dovrà vendere la società per poter avere successo. L’intenzione sembra essere quella di offrire un’alternativa a chi vuole uno smartwatch diverso dagli altri.
Il mercato degli smartwatch è profondamente cambiato negli ultimi otto anni. Apple, Google e Samsung dominano il settore con dispositivi sempre più sofisticati. La nuova Pebble dovrà trovare il suo spazio puntando su semplicità e autonomia, ma anche su un software open-source — per gentile concessione di Google. Che non sembra temere la concorrenza di Pebble. Noi, però, saremmo molto curiosi di provare uno smartwatch così, fosse anche solo per un po’ di nostalgia.
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