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Abbiamo davvero lanciato il primo data center sulla Luna?

Gli amanti della musica italiana ricorderanno un bellissimo album di Cesare Cremonini dal titolo Il Primo Bacio sulla Luna. Ma sebbene il romanticismo lunare non sia ancora una realtà, l’archiviazione extraterrestre si. La notizia di oggi è che un razzo SpaceX ha lanciato il primo data center diretto proprio sulla Luna

Il progetto, realizzato da Lonestar e Phison, punta a creare un’infrastruttura di archiviazione dati fuori dalla Terra. L’obiettivo a lungo termine è costruire un centro capace di contenere un petabyte di dati.

In che senso stiamo creando un data center sulla Luna?

Mercoledì, un razzo Falcon 9 di SpaceX ha trasportato sulla Luna i primi dispositivi di storage Pascari di Phison, contenenti dati di clienti di Lonestar. Questo lancio segna il primo passo verso la creazione di un data center lunare. Il sistema utilizza SSD (unità a stato solido) progettati per operare nello spazio, garantendo sicurezza e resistenza in ambienti estremi.

L’idea di archiviare dati fuori dalla Terra nasce nel 2018, quando Chris Stott, fondatore e CEO di Lonestar, ha iniziato a cercare soluzioni per proteggere le informazioni da disastri climatici e attacchi informatici. Secondo Stott, i dati sono più preziosi del petrolio, e la loro protezione richiede infrastrutture innovative.

Del resto Phison ha un’esperienza consolidata nelle missioni spaziali. La compagnia fornisce soluzioni di storage anche per il rover Perseverance della NASA su Marte. Lonestar e Phison hanno poi iniziato a collaborare nel 2021, sviluppando dispositivi in grado di sopportare le condizioni estreme dello spazio.

I test sono stati lunghi e rigorosi (anche perché un guasto tecnico nello spazio non può essere risolto facilmente). Le ricerche sono state però incoraggianti, e abbiamo scoperto che gli SSD risultano ideali per questo tipo di progetto, grazie soprattutto alla loro assenza di parti mobili, che ne migliora l’affidabilità. Nel 2023 la tecnologia era già pronta, e un test di lancio nel 2024 ha confermato il corretto funzionamento del sistema.

Applicazioni e prospettive future

Il carico inviato sulla Luna include dati di governi, enti di ricerca e aziende private. Tra gli esperimenti, una space agency sta testando un modello di intelligenza artificiale, mentre il gruppo musicale Imagine Dragons ha addirittura inviato il video musicale di Children of the Sky (dalla colonna sonora di Starfield, tanto per restare in tema spazio) .

C’è da dire che Lonestar non è l’unica realtà a esplorare questa ambiziosa frontiera dello storage dati extraterrestre. Un altro esempio è la startup Starcloud, nata dal programma Y Combinator, che ha raccolto oltre 21 milioni di dollari per sviluppare la propria soluzione di archiviazione spaziale. La crescente domanda di storage per intelligenza artificiale e cloud computing spinge sempre più aziende verso lo spazio, dove l’energia solare e la capacità di archiviazione illimitata offrono vantaggi rispetto ai data center terrestri.

Se il progetto continuerà a svilupparsi con successo, Lonestar prevede di lanciare sei satelliti dedicati allo storage tra il 2027 e il 2030, in collaborazione con Sidus Space.

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Source
Techcrunch

Autore

  • Marco Brunasso

    Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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