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Shein, prezzi bassi e catalogo infinito: qual è il segreto?

Il vantaggio è semplicemente un modello di business studiato?

Shein è diventata un colosso del fast fashion, soprattutto tra i giovani della famosa generazione Z attenti al budget ma che allo stesso tempo cercano capi alla moda. I prezzi super bassi dell’abbigliamento di Shein, però, nascondono parecchie insidie.

Il successo di Shein: un catalogo d’abbigliamento vastissimo ed economico

Shein è diventata rapidamente un caso di successo, emergendo in pochissimo tempo. “Due o tre anni fa nessuno ne aveva mai sentito parlare” afferma Sheng Lu, professore all’Università del Delaware che studia l’industria dell’abbigliamento. Soprattutto negli Stati Uniti, Shein rivendica una fetta enorme: il 28% del mercato del fast fashion statunitense è coperto dall’azienda. Inoltre all’inizio di quest’anno la società di investimento Piper Sandler ha intervistato 7.000 adolescenti americani riguardo i loro siti di e-commerce preferiti e, mentre Amazon è stato il chiaro vincitore, Shein è arrivato secondo.

shein abbigliamento

Ad aprile, Shein avrebbe raccolto da 1 a 2 miliardi di dollari in finanziamenti privati. L’azienda è stata valutata 100 miliardi di dollari. Questo è superiore al valore di H&M e Zara insieme, e superiore a quello di qualsiasi azienda privata al mondo oltre a SpaceX e Byte-Dance, il proprietario di TikTok.

Shein fa leva sull’enorme catalogo a disposizione dei consumatori, che appena entrano nel sito o nell’app si ritrovano catapultati in un universo parallelo in cui è possibile acquistare una quindicina di capi per meno di cento euro. Certo, l’industria del fast fashion non è nata con Shein, ma l’azienda è di gran lunga la più grande e la più famosa, se non quella che tenta di nascondere meno di far parte di questo mondo, vendendo maglioni a meno di cinque euro.

La sua nascita e la crescita esponenziale negli ultimi due anni

Dell’azienda però non si sa molto e, sebbene sia risaputo che dei capi d’abbigliamento così economici siano difficilmente prodotti in modo etico e sostenibile, è davvero difficile ottenere informazioni. Come riporta Wired, è un’azienda di origine cinese con quasi 10.000 dipendenti e uffici in Cina, Singapore e USA. La maggior parte dei suoi fornitori si trova a Guangzhou, la città portuale del fiume Pearl, a circa 80 miglia a nord-ovest di Hong Kong.

L’azienda sarebbe nata nel 2011, quando è stato registrato il sito web SeInside.com, diventato poi Shein. Nel 2012 Xu Yangtian, il CEO, avrebbe registrato la società e deteneva la quota del 70%, mentre un partner il 30%. L’anno successivo la società avrebbe raccolto il suo primo round di finanziamento di 5 milioni di dollari, per riceverne altri 47 nel 2015 e cambiare il nome in Shein.

Il modello di business speciale di Shein

La pandemia, nel 2020, ha messo in crisi l’industria dell’abbigliamento, ma le vendite di Shein hanno continuato a crescere. Si stimano vendite per 10 miliardi di dollari nel 2020 e 15,7 nel 2021. Il punto di forza di Shein è che lavora principalmente con designer esterni, che progettano e producono l’abbigliamento. Per passare dall’ideazione alla produzione bastano solo due settimane.

L’abbigliamento finito viene poi inviato nei centri di distribuzione di Shein dove viene preparato per la spedizione ai clienti, senza passare per enormi container come fanno altri rivenditori. Molte delle decisioni dell’azienda vengono prese con l’aiuto del suo software personalizzato, che identifica rapidamente quali pezzi sono popolari ed effettua nuovi ordini automaticamente ai rivenditori. Inoltre, i prodotti che non vendono molto, vengono subito eliminati dalla lista.

Il modello solo online di Shein significa che, a differenza dei suoi più grandi concorrenti del fast fashion, può evitare le spese di gestione e personale dei negozi fisici. Il risultato è un flusso infinito di vestiti. Ogni giorno, Shein inserisce nel suo sito circa 6000 nuovi prodotti. Una cifra assurda anche nel settore del fast fashion.

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Il segreto dei prezzi bassi è solo un approvvigionamento efficiente?

Molti però sono scettici sul fatto che i prezzi di Shein siano così bassi solo grazie a un modello di approvvigionamento studiato. Secondo Simon Irwin, analista di Credit Suisse, tra i motivi ci sarebbe lo sfruttamento abile del sistema del commercio internazionale. La Cina non tassa le esportazioni delle società cinesi dirette al consumatore e le tariffe di importazione statunitensi non si applicano alle spedizioni sotto gli 800 dollari. Altri paesi, ha affermato Irwin, hanno disposizioni simili che consentono a Shein di evitare le tasse di importazione.

Irwin ha sottolineato anche un altro punto: molti rivenditori negli Stati Uniti e in Europa stanno spendendo di più per rispettare i regolamenti e le norme che regolano le politiche del lavoro e dell’ambiente. Shein, ha aggiunto, sembra fare molto meno.

Secondo dei ricercatori che hanno visitato il quartier generale di Shein l’anno scorso, erano presenti grandi sacchi di vestiti che bloccavano i corridoi e le uscite di sicurezza. Tre lavori intervistati avevano affermato di arrivare alle 8 e uscire dall’edificio alle 22 o 22.30, con pause di circa 90 minuti per il pranzo e la cena. Lavoravano sette giorni su sette, con un giorno libero al mese, ma ciò è proibito dalla legge cinese.

L’azienda farà qualcosa per migliorare?

All’inizio di quest’anno, Shein ha pubblicato il proprio rapporto sulla sostenibilità e l’impatto sociale, in cui si impegnava a utilizzare tessuti più sostenibili e a divulgare le proprie emissioni di gas serra.

Un sondaggio condotto dall’azienda sui suoi fornitori, tuttavia, ha rilevato grossi problemi di sicurezza. Dei quasi 700 fornitori controllati, l’83% operava con “rischi importanti”. La maggior parte delle violazioni riguardava “preparazione agli incendi e alle emergenze” e “orario di lavoro”. Ma alcune erano considerevolmente più gravi: il 12% dei fornitori aveva commesso “violazioni di tolleranza zero”, che potevano includere lavoro minorile; lavoro forzato o gravi problemi di salute e sicurezza, come afferma Wired.

Il rapporto di Shein afferma che l’azienda fornirà formazione ai fornitori che commettono gravi violazioni. Se un fornitore non riuscisse a risolvere i problemi entro un tempo concordato, Shein potrebbe smettere di lavorare con loro.

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Le altre problematiche del colosso dell’abbigliamento Shein

Le problematiche di Shein vanno anche oltre a questo. Avendo così tanti prodotti nel proprio sito, spesso non vengono effettuati controlli con tempestività. Alcune collane offensive, ad esempio, sono state rimosse solo dopo che i clienti se ne sono lamentati. A luglio 2021 inoltre sono stati ritirati migliaia di vestiti per bambini che violavano lo standard federale di infiammabilità. Ci sono stati anche molti problemi di design rubati ad artisti, diventati poi un capo d’abbigliamento disponibile su Shein.

Inoltre, secondo Irwin, la crescita di Shein non è inarrestabile. E probabilmente in futuro l’azienda farà fatica a conformarsi alle nuove leggi che interesseranno le aziende di fast fashion. Shein sicuramente proverà a migliorare, assumendo nuove persone con l’intento di coprire posizioni relative a questioni normative e legali, ma bisognerà vedere se riuscirà a resistere. E, soprattutto, a fare breccia ancora nei cuori dei giovani acquirenti.

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Source
Wired

Sara Grigolin

Amo le serie tv, i libri, la musica e sono malata di tecnologia. Soprattutto se è dotata di led RGB.

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