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Tutto sugli ADAS: cosa sono e come funzionano i dispositivi di assistenza alla guida

Da luglio 2024 sono obbligatori su tutte le nuove vetture che escono dai concessionari. Ma a cosa servono?

Negli ultimi anni, è ormai consuetudine entrare in un concessionario o cercare informazioni su una nuova macchina online e trovare tra le specifiche un lungo elenco di voci e acronimi sotto la sezione ADAS. Si tratta di una svolta tecnologica che il mondo dell’automobile ha inserito con l’obiettivo di ridurre gli incidenti stradali. Ma cosa sono esattamente gli ADAS, quali sono e come funzionano?

Cosa sono gli ADAS
Fonte: depositphotos

Cosa sono gli ADAS

Gli ADAS, acronimo di Advanced Driver Assistance Systems – o Dispositivi avanzati di assistenza alla guida –, sono una serie di sistemi tecnologici progettati per assistere il conducente, migliorando la sicurezza attiva e passiva del veicolo. La funzione primaria è quella di prevenire gli incidenti, avvisare il guidatore di situazioni potenzialmente pericolose e, in alcuni casi, intervenire direttamente per evitare una collisione o per mitigarne le conseguenze.

Il regolamento UE 2019/2144, varato cinque anni fa, ha introdotto requisiti specifici per l’omologazione dei veicoli a motore. Il percorso è iniziato nel 2019, con la prima fase di applicazione iniziata nel luglio 2022, e oggi, dal 7 luglio 2024, una serie di ADAS fondamentali sono obbligatori su tutte le nuove auto che escono dai concessionari con una targa immatricolata. Altri, invece, sono offerti come optional.

La normativa si basa su diversi studi che hanno dimostrato come oltre il 90% degli incidenti stradali è causato da errori umani, mentre solo il 5% è dovuto a malfunzionamenti del veicolo. Da qui l’importanza degli ADAS, che intervengono proprio nelle situazioni di distrazione o errore umano.

All’orizzonte c’è poi una terza fase della normativa: dal 7 gennaio 2026, la normativa prevede ulteriori requisiti per l’omologazione dei veicoli, come l’adozione di un sistema avanzato di protezione per pedoni e ciclisti, e l’ulteriore estensione di zone di assorbimento degli urti. Entro il 2027, la Commissione Europea valuterà l’efficacia delle misure implementate, con la possibilità di introdurre nuove modifiche.

Quali sono gli ADAS obbligatori e come funzionano

Fino a pochi anni fa, i sistemi ADAS erano disponibili principalmente su veicoli di fascia alta, spesso come costosi optional. Oggi, invece, sono lo standard per le nuove autovetture. Vediamo allora quali sono i principali sistemi di assistenza alla guida che da luglio 2024 devono essere presenti sui nuovi veicoli per ottenere l’omologazione europea e come funzionano.

ISA: Intelligent Speed Adaptation

Questo sistema rileva i limiti di velocità indicati dai segnali stradali e li segnala al conducente attraverso avvisi visivi e acustici. Sebbene il guidatore sia libero di superare i limiti, il sistema lo avverte continuamente, rendendo più difficile ignorare la segnalazione. Alcuni sistemi ISA possono anche intervenire limitando automaticamente la velocità del veicolo, garantendo una maggiore sicurezza.

Monitoraggio dell’attenzione e della stanchezza

Tra gli ADAS più moderni c’è sicuramente il monitoraggio dei livelli di attenzione e stanchezza del guidatore. Utilizzando sensori che monitorano la posizione delle mani sul volante e i movimenti del veicolo, il sistema rileva se il conducente è attento o se ha bisogno di fare una pausa.

In caso di stanchezza, il sistema emette segnali acustici e visivi per richiamare l’attenzione. Tuttavia, la normativa europea vieta l’uso di telecamere che monitorano il battito delle palpebre – come accade invece per le Tesla negli Stati Uniti – per questioni legate alla privacy.

AEB: sistema di frenata automatica d’emergenza

La frenata automatica rileva la presenza di ostacoli sulla strada, come veicoli, pedoni o ciclisti, e avverte il guidatore del pericolo imminente con un suono. Se il conducente non reagisce in tempo, il sistema attiva automaticamente i freni per evitare la collisione o ridurne l’impatto. Quando si attiva la frenata d’emergenza, le luci di stop posteriori lampeggiano automaticamente.

Cosa sono e come funzionano gli ADAS
Fonte: depositphotos

Rilevamento in retromarcia

Durante le manovre di retromarcia, il sistema avvisa il conducente della presenza di ostacoli, persone o ciclisti dietro il veicolo che il guidatore potrebbe non vedere, prevenendo incidenti nelle fasi di manovra. Solitamente, il sistema utilizza telecamere e sensori a ultrasuoni per rilevare l’ambiente circostante.

Lane Keeping System, o Lane Assistant

L’ADAS per il mantenimento della corsia aiuta proprio a mantenere l’auto all’interno della corsia di marcia, correggendo la direzione del veicolo in caso di deviazioni non intenzionali. È particolarmente utile in situazioni di distrazione o colpi di sonno, riducendo drasticamente il rischio di incidenti.

Emergency Stop Signal

In caso di frenate improvvise e brusche, le luci posteriori iniziano a lampeggiare, avvisando i veicoli che seguono della situazione di pericolo imminente.

EDR: Event Data Recorder

Si tratta a tutti gli effetti di una scatola nera, come quella degli aerei, che registra una serie di dati relativi alla velocità del veicolo e all’attivazione dei sistemi di sicurezza prima, durante e dopo un incidente. I dati registrati non sono accessibili al conducente, ma possono essere consultati dalle autorità competenti per ricostruire l’accaduto in caso di sinistro.

Alcohol Interlock Installation Facilitation

L’interfaccia per l’etilometro è tra gli ADAS più discussi. Pur non essendo infatti obbligatorio l’installazione di un etilometro, la normativa prevede che tutti i veicoli siano predisposti per l’installazione di un dispositivo che impedisce l’accensione del motore in caso di tasso alcolemico elevato.

Tyre Pressure Monitoring System

Già diffuso da alcuni anni, questo sistema monitora la pressione degli pneumatici in tempo reale, avvisando il conducente in caso di valori troppo bassi che potrebbero compromettere la stabilità e la sicurezza del veicolo.

Pro e contro degli ADAS: le opinioni contrastanti

Gli ADAS rappresentano a tutti gli effetti una svola quasi epocale per quanto riguarda la sicurezza stradale, un tema che torna ciclicamente ad animare l’opinione pubblica e le istituzioni. Intervenendo in momenti di distrazione o errore umano, questi sistemi possono prevenire incidenti gravi e salvare vite. Anche i sistemi apparentemente più semplici, come i sensori di parcheggio, possono prevenire incidenti, soprattutto in contesti urbani dove la visibilità è limitata.

Tuttavia, l’adozione obbligatoria degli ADAS ha sollevato alcune perplessità, soprattutto per quanto riguarda l’interfaccia utente e la facilità d’uso di questi sistemi. Alcuni automobilisti, ad esempio,  lamentano che gli avvisi acustici e visivi continui possono risultare fastidiosi e, paradossalmente, rischiano di distrarre ulteriormente il conducente.

Inoltre, la mancanza di standard uniformi su come i vari ADAS debbano essere implementati e gestiti crea disomogeneità tra i diversi produttori, rendendo più difficile l’adattamento per i conducenti che utilizzano vetture a noleggio o in condivisione.

C’è anche da considerare che, sebbene gli ADAS siano destinati a migliorare la sicurezza, la possibilità di disattivarli in alcuni casi potrebbe ridurne l’efficacia. La normativa europea prevede infatti che tutti i sistemi, eccetto la scatola nera, possano essere disattivati dal conducente e al riavvio del veicolo devono tornare attivi di default.

Come funzionano gli ADAS
Fonte: depositphotos

Gli ADAS verso il futuro della guida autonoma

Gli ADAS sono anche considerati un passo intermedio verso la piena automazione dei veicoli. Al momento le auto a guida autonoma di livello 5 (quindi in grado di guidare completamente senza intervento umano) sono ancora in fase sperimentale, ma l’integrazione dei sistemi di assistenza alla guida sui veicoli odierni permette di accumulare dati preziosi.

I dati potrebbero servire a migliorare le tecnologie future, soprattutto considerando che le previsioni vedono, nei prossimi anni, una continua evoluzione di queste soluzioni, con l’introduzione di sistemi ancora più sofisticati e intelligenti.

Inoltre, la nuova regolamentazione rappresenta anche un’opportunità per l’intera industria di posizionarsi come leader globale nella sicurezza stradale e nello sviluppo della guida autonoma.

Detto ciò, l’introduzione degli ADAS obbligatori ha avuto anche un impatto significativo sul mercato automobilistico europeo. Molti produttori hanno infatti dovuto aggiornare i propri modelli per conformarsi alla normativa e altri hanno addirittura optato per il ritiro delle vetture che – a fronte delle novità – non erano economicamente sostenibili a sufficienza per giustificare l’aggiornamento.

Anche se ci saranno inevitabilmente delle sfide nell’adozione di massa, il percorso verso una mobilità sempre più sicura e autonoma è ormai tracciato, e gli ADAS ne sono una prima, importante tappa.

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Source
ACI

Autore

  • Ileana Dugato

    Il telecomando in una mano, il joystick nell’altra, un libro sul comodino e quattro ruote per sfrecciare con stile al volante con la sua playlist di fiducia in sottofondo. Ama digitare sulla tastiera, bere tisane e tifare Ferrari.

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