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Guida autonoma: livelli e caratteristiche | Auto for Dummies

Diversi decenni fa si immaginavano auto volanti pensando al futuro, oggi queste applicazioni automotive risultano ancora fantascienza; non tanto per l’impossibilità teorica di costruzione ma per i pochi vantaggi offerti da queste soluzioni rispetto a costi elevatissimi, problemi di logistica non indifferenti e, soprattutto, per quanto riguarda la guidabilità di suddetti mezzi.

Il contesto della guida autonoma

Pensate che un normalissimo aereo di linea ha un comparto elettronico ed informatico talmente avanzato da permettere decollo, viaggio ed atterraggio senza il minimo intervento del pilota. Questo tipo di automazione è solitamente sfruttato nella fase intermedia di volo mentre per atterraggio e decollo (la fase più pericolosa) tutte le responsabilità sono sempre in mano all’equipaggio. Il pilota utilizza in misura ridotta tutta la serie di strumenti in grado di far prendere decisioni autonome all’aeromobile.

Lo stato dell’arte di questi sistemi si trova sempre in ambito aeronautico. Pensate che i più avanzati caccia militari sono in grado di riconoscere l’eventuale perdita dei sensi del pilota, dovuta ad esempio alle elevate forze G derivanti dalle brusche manovre di volo, e riportare in assetto il velivolo scongiurando l’incidente.

Facciamo questo esempio perché il paragone militare è perfetto per capire l’evoluzione di una determinata tecnologia: i budget a disposizione sono talmente elevati da sembrare illimitati. Considerando i progressi della guida autonoma, è molto probabile che essa sarà una realtà consistente e completa solo quando lo sarà nel suddetto ambito.

Tornando letteralmente con i piedi per terra, o meglio le ruote, Auto for Dummies ha già trattato gli aiuti elettronici in passato, i cosiddetti ADAS. Che sia radar, telecamere o sensori ad infrarossi, le auto moderne riescono a fornire al computer di bordo (la cosiddetta centralina) una mole di informazioni elevatissima in grado di ottimizzare qualsiasi processo del veicolo, interno od esterno, con un focus molto forte per quanto riguarda la sicurezza.

credit: ansys.com

I livelli di guida autonoma

Questa sistematica risulta oggi molto stand-alone, ovvero indipendente e settoriale. Quando le singole tecnologie saranno perfezionate abbastanza sarà molto più facile ed economico fonderle assieme permettendo alle vetture del domani di godere della tanto desiderata guida autonoma.

Nel 2014 una prima formalizzazione di questa tecnologia è stata redatta dalla SAE International, uno dei più importanti enti di normazione nell’industria automotive. La classifica stilata divide in sei livelli l’autonomia di un veicolo rispetto all’intervento del guidatore:

  • 0 – nessuna automazione: elettronica assente e totale responsabilità del guidatore
  • 1 – assistenza informativa: il guidatore ha sempre l’onere totale della guida ma l’autovettura è in grado, grazie ad un’apposita sensoristica, di avvisare (in modo visivo o sonoro) su eventuali situazioni di pericolo o attenzione
  • 2 – automazione parziale: la tecnologia a bordo interviene sulla frenata e l’accelerazione lasciando pieno controllo sulla sterzata; questo è il tipico caso della frenata assistita, di emergenza e del cruise control. Rientrano in questa livello di automazione anche sistemi di mantenimento di corsia purché lo sterzo sia sempre controllato in modo parziale dal sistema
  • 3 – automazione condizionata: i sistemi sopra esposti sono ora abbondantemente automatizzati in condizioni ambientali ordinarie. Il guidatore interviene in situazioni problematiche, siano esse segnalate dal sistema o verificate dal guidatore
  • 4 – automazione avanzata: il sistema di guida autonoma è concepito per affrontare qualsiasi evenienza legata direttamente al veicolo o all’ambiente circostante. L’unico limite è rappresentato da condizioni di guida estreme (ad esempio grave maltempo) in cui sensoristica ed elettronica non sono in grado di offrire gli stessi livelli di sicurezza dell’intervento e del giudizio umano
  • 5 – automazione completa: la vettura è in grado di guidare automaticamente, senza nessun tipo di intervento umano. Ogni situazione è stata opportunamente classificata, in modo empirico o grazie a tecnologie avanzate come l’intelligenza artificiale

L’automazione oggi e domani

Al 2019 la migliore tecnologia in circolazione permette di sfornare ottimo automobile con guida autonoma livello 3; il livello 4 è ancora riservato ai concept, anche se totalmente fattibile, vista l’evoluzione ancora un po’ troppo acerba e l’inadeguata normativa vigente.

Facendo un esempio dei traguardi raggiunti, Elon Musk ha annunciato che entro la fine del 2019 tutti i modelli Tesla dotati delle ultime tecnologie avranno un livello di guida autonoma pari a quattro (ref. sole24ore – tesla, guida autonoma dal 2019). Per capire la complessità di questa tecnologia, pensate che proprio le ultime Tesla monteranno 12 sensori ultrasuoni, 8 telecamere ed un radar anteriore. L’unità di calcolo sarà in grado di processare oltre 2,5 miliardi di pixel generati permettendo al guidatore di staccare totalmente le mani dal volante durate l’intero tragitto.

Oltre a Tesla, marchi come Hyundai, MercedesAudi hanno prodotto concept livello 4 ma le difficoltà burocratiche e gli ultimi dettagli da sistemare hanno finito per far disattivare perfino la tecnologia livello 3 già rodata e presente a bordo. La strada è ancora lunga ma i presupposti sono molto buoni; mancano molti meno anni di quello che si creda per l’ultimo livello di guida autonoma.

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Federico Marino

Amante dei motori, specie quelli grossi e rumorosi, appassionato di tecnologia e di tutto ciò che è scientifico e innovativo. Studente in ingegneria energetica, tento di sopravvivere al caos della Grande Milano con una piccola reflex, rock 'n 'roll sempre in cuffia e tanti buoni propositi!

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