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Amazon smette di distruggere milioni di prodotti invenduti

Il gigante dell'e-commerce chiede scusa dopo l'indagine che ha svelato i tanti prodotti gettati dall'azienda

Dopo lo scandalo della distruzione di moltissimi prodotti rimasti invenduti, Amazon ha comunicato che metterà in piedi dei progetti per “dare una seconda vita” a questi oggetti. Invece di sprecare milioni di smartphone, iPad e TV, il gigante sta implementando servizi per rendere più semplice rivendere prodotti restituiti o rimasti in magazzino.

Amazon promette lo stop alla distruzione dei prodotti invenduti

Una recente indagine di ITV News ha fornito prova video dello spreco enorme nei magazzini Amazon nel Regno Unito. Solo in una struttura, si distruggevano mediamente 130 mila oggetti invenduti la settimana. Non prodotti deperibili o alimentari ma anche laptop, smartphone e tablet. Tanta tecnologia da riempire un palazzo, gettata via come spazzatura. Una volta visto il video, in molti hanno speculato che succeda la stessa cosa in tutto il mondo (difficile credere che i magazzini inglesi hanno preso questa iniziativa da soli).

amazon getta milioni di prodotti invenduti-min

Il motivo di questo spreco ed enorme danno ambientale, sta nel fatto che per Amazon e le compagnie che spediscono prodotti tramite la piattaforma, serve spazio per nuovi prodotti. Perché siano sempre in magazzino, pronti per la consegna rapida di Prime, c’è bisogno di gettare i prodotti vecchi.

L’indignazione degli ambientalisti e di molti clienti venuti a conoscenza di questo scandalo, ha convinto Amazon a lanciare due nuovi programmi. L’obiettivo è ridare seconda vita ai prodotti. Il primo programma si chiama FBA Liquidations e il secondo FBA Grade and Resell. Entrambi rendono più facile per le aziende che lavorano con Amazon rivendere i prodotti restituiti o invenduti. Liquidations permette ai rivenditori di recuperare parte dell’investimento di magazzino e rivendendo i prodotti, mentre Grade and Resell serve per rivendere i prodotti restituiti più facilmente.

Libby Johnson McKee, Direttore di Amazon WW Returns, ReCommerce and Sustainability, commenta: “Questi nuovi programmi sono esempi dei passi che stiamo prendendo per assicurare che i prodotti venduti su Amazon, da noi o dai nostri partner, siano ben usati e non diventino spazzatura”.

Questi programmi sono da subito disponibili in UK ed entro fine anno in USA. In Italia, così come Germania, Francia e Spagna, arriveranno all’inizio dell’anno prossimo. Resterà da valutare se questi sforzi saranno sufficienti, se non a recuperare, quantomeno a ridurre al minimo gli sprechi.

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Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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Un commento

  1. Ovvianente e’ solo la paura di perdere clienti e subire un danmo di immagine a livello mondiale che ha spinto Amazon a prendere iniziative in tal senso… difficile credere che ci siano altre ragioni di tipo etico

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