Advanced Micro Devices, meglio nota come AMD, non ci va per il sottile e anticipa attraverso delle scartoffie burocratiche appena pubblicate l’arrivo di CPU pensate per laptop da gaming a «prestazioni estreme» che vengono identificate con il sobrio appellativo di “Dragon Range”.
Il 2023 di AMD è per il gaming, sia su laptop che su desktop
Non si tratta di un vero e proprio annuncio, tuttavia questo “spoiler” è del tutto legittimo e ufficiale. Come molte aziende omologhe, anche AMD si sta impegnando a illustrare ai propri investitori i risultati finanziari del primo trimestre del 2022 e le previsioni commerciali per l’immediato futuro. La presentazione proposta internamente è stata però intercettata da Ian Cutress, il quale l’ha rapidamente caricata sul suo profilo Twitter.
Le slide condivise con il mondo esplorano nei dettagli le uscite CPU relative alla serie Ryzen 7000 Zen 4, sostitutiva della Ryzen 5000. Entro la fine del 2022 AMD porterà sul mercato le CPU “Raphael”, dedicate al settore desktop, quindi il 2023 si aprirà con le “Phoenix” e le già menzionate “Dragon Range”, rispettivamente pensate per i laptop sottili e quelli ottimizzati per il gaming.
La questione è stata approfondita da The Verge, testata che è arrivata a fornire qualche specifico dettaglio tecnico sulle CPU coinvolte. Stando alle rivelazioni del giornale, i Dragon Range avranno un TDP da >55 watt e saranno pensate per laptop dalla scocca spessa più di 20mm. Le componenti saranno ottimizzate per quei computer che passano buona parte della loro esistenza attaccati alla presa elettrica, tuttavia il direttore marketing dell’impresa, Robert Hallock, assicura che il consumo energetico dei processori sarà contenuto, se non addirittura competitivo.
Il prodotto sarà dunque dotato di base di un’architettura PCIe 5 con RAM DDR5, ma Curtess ha suggerito sia prevista una certa compatibilità nei confronti delle RAM LPDDR5. Per quanto riguarda Phoenix, sappiamo che sono CPU dedicate a laptop sottili da TFP da 35-45 watt e che saranno la prima scelta di AMD per le RAM LPDDR5. Ora non resta che attendere l’ufficializzazione del tutto, nella speranza che la sempre eterna crisi dei semiconduttori non vada a complicare il lancio.
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