Terminata la open beta, siamo pronti a raccontarvi qualche prima impressione nella nostra anteprima di Call of Duty: Vanguard. Il nuovo capitolo si basa su scontri della Seconda Guerra Mondiale, con un tocco decisamente alla Sledgehammer Games. Chiaramente non siamo di fronte a un titolo simulativo e le libertà prese sono diverse, ma questo non ci spaventa. COD è famoso per altro, non certo per il realismo storico e, a noi, va bene così. La beta ci ha permesso di toccare con mano le ultime fasi dello sviluppo in attesa del lancio ufficiale fissato per inizio novembre. Al momento, non vogliamo dare un giudizio definitivo sul titolo, anche perché abbiamo provato veramente troppo poco per esprimerci così a fondo. Con la nostra anteprima di Call of Duty: Vanguard vogliamo raccontarvi un po’ quello che abbiamo vissuto, in atteso dell’uscita.
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Anteprima Call of Duty: Vanguard – Un passo indietro?
Per essere onesti, la beta di Call of Duty: Vanguard non è stata la migliore mai realizzata. Questo succede per differenti motivi, alcuni sicuramente trascurabili, altri un po’ meno. Durante la nostra anteprima di gioco, ci siamo imbattuti in qualche piccolo problema tecnico, in particolare legato a qualche glitch. Niente di eclatante e neanche così assurdo. Tutto sommato, in una fase di beta, lo possiamo accettare senza alcun problema.
Quello che non ci ha entusiasmato troppo, però, è il resto del lato tecnico che, sembra essere un po’ superficiale e approssimativo. La costituzione dei personaggi, infatti, non stupisce affatto in positivo. I dettagli sembrano essere inferiori rispetto ai titoli precedenti. Perdiamo un po’ di realismo e ritroviamo uno stile abbozzato. Anche qui, niente di troppo eclatante per uno sparatutto che si focalizza su un gameplay molto rapido e deciso. Il vero problema è che, nonostante i dettagli non siano al massimo della forma, il titolo avrà un peso non indifferente. Quello che sembra più curato, invece, sono le armi; queste sono tutte decisamente belle da vedere e soprattutto da giocare.
Un po’ come accade per ogni FPS al suo debutto, anche Call of Duty: Vanguard soffre di uno sbilanciamento delle armi. Come al solito i fucili di precisione si mostrano un gradino sopra gli altri. In questo caso, non solo per la potenza di fuoco, ma anche per la loro rapida ricarica e buona stabilizzazione. Sono sicura, però, che questo sarà un dettaglio che verrà corretto e curato durante le prime fasi di gioco. Creare un FPS completamente bilanciato al lancio è utopia.
Ancora troppo poco
Quanto provato nella nostra anteprima di Call of Duty: Vanguard è ancora troppo poco. Abbiamo visto solo quattro mappe multiplayer e nulla di più. Quelle mostrate avevamo qualcosa di interessante, senza dubbio, ma anche qui il level design non è stato dei migliori presentati. Ci sono molto zone della mappa sbilanciate, alcuni punti poco popolati e altri di troppo vantaggio per un team o per l’altro. Purtroppo, in alcune occasioni, nascere da un lato (o l’altro) della mappa, ha determinato dal principio l’esito della battaglia. Interessante, però, la distruzione (certo non parliamo di Battlefield), ma la possibilità di qualche breccia diventa interessante per la strategia di gioco.
Altra nota dolente il respawn. Questo è un punto su cui già altri precedenti capitoli non avevano dato il massimo e, anche in Vanguard, non ne siamo per nulla soddisfatti. Non tanto i punti, ma più che altro il criterio di respawn: in molte occasioni siamo rinati nel mezzo dello scontro, morendo senza aver avuto la possibilità di sparare neppure un proiettile.
Il titolo sarà rilasciato il 5 novembre 2021 e quello sarà il momento della verità. Attenderemo quella data per poter esprimere il nostro verdetto finale.
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