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Elon Musk: “Apple minaccia di eliminare Twitter dell’App Store”

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Continua il braccio di ferro tra Twitter – e il braccio in questione è quello di Elon Musk – e Apple. Al centro della polemica questa volta sembra esserci la permanenza dell’applicazione sull’App Store. Non sarebbe assolutamente la prima volta che le due società battibeccano, sebbene ora di mezzo ci sia proprio il CEO di Tesla e Space X.

Apple vs Twitter: cosa sta succedendo?

Negli scorsi giorni Elon Musk aveva pubblicato alcuni tweet nei quali affermava che Apple stava “minacciando di rimuovere Twitter dall’App Store senza dirci il perchè”.

Successivamente Musk ha cominciato a prendere di mira l’App Store, pubblicando una serie di tweet nei quali si lamentava del 30% di commissione che Apple trattiene su ogni acquisto. Si tratta, in pratica, della stessa dinamica che aveva portato alla controversia Spotify.

Musk ha poi affermato che Cupertino avrebbe “interrotto la propria pubblicità su Twitter”. C’è da dire però che a seguito delle numerose controversie dopo l’acquisizione della piattaforma, Apple non è stato il primo grande inserzionista a mettere in pausa le proprie pubblicità.

I precedenti storici

Il colosso della Grande mela morsicata aveva già contestato più volte l’operato di Twitter, anche prima dell’acquisizione di Elon Musk. In un recente editoriale del New York Times firmato da Yoel Roth – ex responsabile della sicurezza di Twitter – si afferma che i revisori dell’App Store avevano già riscontrato alcune criticità in merito ai contenuti di Twitter.

“Quando lavoravo in Twitter i rappresentanti dell’App Store sollevavano regolarmente dubbi sui contenuti disponibili sulla nostra piattaforma”, ha scritto Roth, spiegando che i revisori di Apple avevano segnalato casi di insulti razzisti e nudità sul social azzurro.

La politica di Elon Musk non fa che gettare benzina sul fuoco

Sotto la gestione di Elon Musk queste problematiche non sono certamente scomparse, anzi. Proprio questa domenica il The Guardian ha riferito che su Twitter era apparso un video sfuggito alla moderazione del social. La clip mostrava immagini di un attacco terroristico avvenuto 2019 in una moschea di Christchurch, in Nuova Zelanda. Twitter è intervenuta solo dopo che i funzionari del governo neozelandese hanno pubblicamente sollevato la questione. 

Più in generale c’è una diffusa preoccupazione per l’aumento di contenuti di incitamento all’odio, e il recente ripristino di account precedentemente bannati per motivazioni simili (Donald Trump e Kanye West su tutti) non hanno fatto che sollevare ulteriori dubbi. Propio settimana scorsa Elon Musk ha anche attuato una vera e propria “amnistia”, sbloccando moltissimi account precedentemente bloccati per post controversi.

Apple prevede regole molto rigide in merito alle app ammesse sul proprio store, ecco perchè una piattaforma come Twitter, soprattutto a seguito di tutte queste controversie, potrebbe non avere un rapporto felice con l’App Store. Basti pensare a Parler – piattaforma social recentemente acquistata da Kanye West e ritenuta un covo di militanti di estrema destra e sostenitori di Q – che è stata rimossa dall’App Store perchè non rispettava i requisiti minimi in termini di moderazione dei contenuti. L’app è tornata sullo store Apple solo dopo aver introdotto un’IA di moderazione. Anche Tumblr aveva brevemente detto addio all’App Store nel 2018. L’app è tornata solo dopo aver rivisto le proprie politiche in merito ai contenuti per adulti.

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