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ARPANET: la storia di Internet prima di Internet

Da un'iniziativa militare al più grande progetto civile della storia

Oggi, quando parliamo di Internet – a volte confondendolo addirittura con il Web, ma questa è un’altra storia – possiamo avere l’impressione che sia qualcosa di etereo e intangibile. Ma in realtà è un qualcosa di molto concreto: certo, le reti senza fili e dispositivi come laptop e smartphone possono darci questa impressione, ma Internet è ancora molto simile, sotto diversi punti di vista, a ciò che era ai suoi albori, ovvero una serie di computer interconnessi tra di loro che si scambiano pacchetti. E alla base di quello che probabilmente è il più grande ed esteso progetto mai realizzato dall’umanità c’è un’iniziativa militare degli anni ’60, chiamato ARPANET. Ma facciamo un passo indietro.

 Il principio dietro ARPANET

È innanzitutto importante capire la necessità che portò alla creazione di questa rete. Nel 1958, nel pieno della guerra fredda, gli USA fondarono l’istituto di ricerca ARPA (poi DARPA). La sua missione era quella di trovare soluzioni tecnologiche innovative ad un certo numero di problemi (principalmente militari). Tra questi c’era quello di creare un sistema di telecomunicazioni sicuro, pratico e soprattutto robusto.

Fino ad allora, infatti, i computer erano già in parte connessi e capaci di comunicare tra di loro, ma in una maniera simile ai telefoni, ovvero attraverso la commutazione a circuito: un operatore (prima) o un circuito automatizzato (poi) doveva collegare direttamente i due utenti, creando una canale di comunicazione dedicato. Questo sistema, per quanto funzionante, impediva però a più di due utenti di usare la stessa linea contemporaneamente, limitava la velocità dei collegamenti e presentava una vulnerabilità: passando tutte le linee per un nodo centrale, incaricato di questa operazione di switching, si creava un punto critico in caso di guasti o attacchi nemici.

La soluzione a questo problema fu il passaggio alla commutazione a pacchetti: ‘imbustando’ i dati da scambiare in un contenitore con scritto il mittente, il destinatario ed altre informazioni utili, era possibile, per più utenti, usare una stessa linea di comunicazione o far arrivare il proprio messaggio attraverso più di una via, senza bisogno ogni volta di avere un canale dedicato. Questo metodo di comunicazione risolveva la maggior parte dei problemi della controparte a circuito: i computer non dovevano più aspettare di essere collegati direttamente gli uni con gli altri per comunicare, e nel caso di attacco ad una linea i messaggi potevano essere facilmente ridirezionati attraverso altri nodi. Si creava il problema di dover conoscere a priori il percorso su cui instradare il proprio messaggio, ma dato il bassissimo numero di computer inizialmente collegati i vantaggi superavano di gran lunga gli inconvenienti.

 Sempre più connessi 

Mappa di Arpanet nel 1969

A proporre il sistema per questa nuova rete, chiamata ARPANET, fu Steve Crocker, insieme ad Steve Carr Jeff Rulifson, in un documento pubblicato il 7 aprile del 1969. Ad essere collegati furono inizialmente solo quattro computer, ma la rete conobbe una rapida espansione. con sempre più istituti di ricerca e macchine allacciate anno dopo anno.

Mappa di ARPANET nel 1973

L’espansione, con protagonisti anche modelli di computer molto diversi tra di loro, richiese l’invenzione del protocollo TCP/IP, utilizzato ancora oggi: si trattava sostanzialmente di una serie di regole per l’impacchettamento e l’invio dei dati attraverso la rete, in una maniera standardizzata a prescindere dal modello di macchina utilizzato. Tra le altre innovazioni di quell’epoca, più o meno presenti ancora oggi, troviamo l’email (1971), un sistema per controllare altri computer da remoto chiamato telnet (1972) e il protocollo di trasferimento file FTP (1973).

Mappa di ARPANET nel 1974

Dai 4 nodi iniziali, si passo a 13 per la fine del 1970 e a 40 a settembre del 1973, con un numero ancora maggiore di computer, sia universitari che governativi, effettivamente collegati. Nel 1981 si era arrivati a 231 computer, con un nuovo collegamento ogni circa venti giorni. Sempre più persone esterne ai militari si connettevano al network, portando questi ultimi a spostarsi su una loro rete dedicata, chiamata MILNET, e a lasciare che ARPANET crescesse come progetto civile e internazionale.

Mappa di ARPANET nel 1977

Reti locali, connettendosi ad ARPANET, entravano a far parte della ‘rete di reti’ che oggi conosciamo come Internet. Con la diffusione negli anni ’80 dei personal computer, la diffusione si spinse anche fuori dalle istituzioni e le università. Internet continuò a crescere indipendentemente anche quando l’infrastruttura originale di ARPANET venne dismessa, il 28 febbraio del 1990.

Molti aspetti di Internet, tra protocolli, tecnologie e applicazioni, sono cambiati da allora, ma il concetto alla base è rimasto quello: tanti computer, ormai miliardi, in grado di comunicare tra di loro grazie ad un linguaggio standardizzato ed una rete capillare. Se quindi oggi potete vedere la vostra serie preferita in streaming, guardare foto di gattini o anche solo leggere questo articolo, sapete come tutto è iniziato.

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Source
ToughtCo.Mappa di ARPANET 1973 (By ARPANET - ARPANET, Public Domain)Mappa di ARPANET 1974 (Di Yngvar - Opera propria, based on notes and recollections from 1974, Pubblico dominio)Mappa di ARPANET 1977 (Di ARPANET - The Computer History Museum ([1]), en:File:Arpnet-map-march-1977.png, Pubblico dominio)

Giovanni Natalini

Ingegnere Elettronico prestato a tempo indeterminato alla comunicazione. Mi entusiasmo facilmente e mi interessa un po' di tutto: scienza, tecnologia, ma anche fumetti, podcast, meme, Youtube e videogiochi.

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