“Se puoi sognarlo, puoi farlo”, come calza bene questa massima di Walt Disney, alla storia della realizzazione dell’opera d’arte su ruote Biancaneve. Sì, perché come spiegato dai due designer della Dotto Creations, Francesco Iannuzzi e Gianluca Bartolini, spesso dimentichiamo quel punto di vista da bambino che c’è in noi per immaginare e creare progetti.
Ecco, Biancaneve è una moto che la puoi benissimo parcheggiare nel salotto di casa ed è in grado di dialogare perfettamente con l’arredo senza stonare, anzi, le sue linee sfilanti sicuramente non passerebbero inosservate.
Sorpresa alla base c’è una Honda CX500
La base di Biancaneve è una Honda CX500 del 1979, sapientemente smontata e assemblata alla maniera di Dotto Creations: con originalità e tanta filosofia, propria di ogni motociclista.
L’architettura futuristica ben si sposa con il progetto ambizioso del duo creativo. Così tutto è nato: “Il nostro obiettivo è stato decidere che cosa vale la pena tenere ed eliminare tutto il resto. Mantenere esclusivamente l’essenza di ciò che vogliamo comunicare e farlo nel modo più semplice”, afferma Gianluca Bartolini.
Motociclisti prima di tutto
La passione dei due creativi per la moto, è alla base di Biancaneve, soprattutto il mood che caratterizza la due ruote gira intorno al concetto di libertà e design, i due stati che una motocicletta vive: “Quando la moto è parcheggiata è un simbolo, esprime tratti della personalità del proprietario. Un certo tipo di mezzo può svelare la passione per l’avventura oppure la ricerca della velocità estrema per un pilota innamorato dell’adrenalina. Ma una moto può anche rappresentare una persona che vuole un prodotto cucito su misura in base alle proprie necessità e/o passioni, come nel caso delle cafè racer e dei chopper”, racconta Francesco Iannuzzi.
Mentre, l’altro: “Momento importante è l’esperienza di guida. Raggiungi la moto, ci sali sopra, accendi il motore e l’esperienza che provi è inebriante per la sensazione di libertà e per l’adrenalina scatenata dall’innata pericolosità caratterizzante un veicolo a due ruote. L’esperienza di guida è un qualcosa di necessario per ogni moto. Durante la progettazione la si può migliorare a livello di prestazioni ma noi abbiamo deciso semplicemente di mantenerla godibile. L’aspetto estetico, invece, è tutta un’altra storia”, conclude Francesco Iannuzzi.
Cosa si cela sotto Biancaneve
Partiamo dalla Honda CX 500, la meccanica è basica, gli scarichi sono tagliati e privi di terminali, l’aspirazione è diretta con filtri montati sui carburatori, dulcis in fundo tutto accuratamente coperto dal nero della verniciatura.
Il propulsore è un bicilindrico vintage raffreddato a liquido da 497 cc e 50 cavalli, in grado di toccare i 176 km/h. Altra particolarità è la sella a scomparsa. Questa è posizionata sotto un codone mobile, che si solleva e arretra tramite una cerniera a pantografo. Quindi la seduta in fine Alcantara è retrattile. Biancaneve: “Vuole essere una scultura quando parcheggiata ma dare un’esperienza di guida fluida quando necessario. La apri. Ci sali. La guidi”, conclude Gianluca Bartolini.
Insomma, nelle favole c’è quasi sempre un cavallo bianco, in quella di Dotto Creations Biancaneve è una costante certezza.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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