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Bollette luce e gas, rimodulazioni dei contratti: a cosa prestare attenzione

SOStariffe.it e Segugio.it hanno esaminato il ruolo giocato dalle rimodulazioni dei contratti a seguito dell’aumento di spesa per luce e gas.

Difatti, a causa della crisi energetica, nel 2022 la spesa per l’elettricità e per il gas è aumentata notevolmente. In particolare, la spesa annuale per l’energia elettrica per famiglia è maggiorata di oltre 500 euro, mentre per il gas l’aumento è di oltre 1.300 euro. Complessivamente, il rincaro annuale è stimato su un +46%. Anche i dati forniti dall’Unione Nazionale Consumatori confermano il trend.

Come la rimodulazione incide sulla spesa di luce e gas

Mai come nell’ultimo periodo si è sentito un gran parlare di rimodulazioni dei contratti. Difatti nessuna tariffa è eterna e i consumatori devono sempre tenere in considerazione l’eventualità di un aggiornamento delle condizioni tariffarie.

Inoltre, e questa cosa l’ha messa bene in chiaro la crisi energetica nel corso del 2022, le condizioni del mercato all’ingrosso sono altamente instabili e va da sé che per i fornitori è essenziale adeguare i costi: kWh per l’energia elettrica e al metro cubo per il gas.

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Tuttavia bisogna specificare che le rimodulazioni contrattuali non sono tutte uguali, in quanto ne esistono di due tipi: la prima prevede la modifica del prezzo dell’energia tramite una promozione, al termine della quale la tariffa passa a prezzo pieno grazie a un rinnovo automatico del contratto. La seconda, invece, dopo aver usufruito del periodo promozionale, consente all’utente di rimodulare le condizioni tariffarie senza che vi sia il rinnovo automatico del contratto.

A ogni modo i fornitori sono obbligati, dal Codice di Condotta Commerciale definito da ARERA, a inviare entro un determinato periodo di tempo l’avviso della rimodulazione del contratto: nel primo caso sopracitato il periodo di tempo è di 2 mesi, mentre nel secondo caso di 3 mesi.

Logicamente, se il cliente vuole evitare di subire un aumento del prezzo dovuto alla rimodulazione, può cambiare fornitore scegliendo una tariffa più conveniente.

In caso di rimodulazione e nel caso in cui il cliente decida di rimanere con la vecchia fornitura, il prezzo finale potrà anche essere indicizzato, seguendo l’andamento del mercato all’ingrosso, esattamente come accaduto nel mercato energetico nel 2022. Questo tipo di fluttuazione, tipica del cosiddetto Mercato Libero, va sicuramente a vantaggio del fornitore anziché del cliente.

Una tariffazione a prezzo bloccato, invece, risulta più rischiosa per i fornitori, ma protegge i clienti da rincari improvvisi.

La simulazione dell’Osservatorio

“Nonostante il calo dei prezzi registrato tra fine 2022 e inizio 2023, gli utenti finali devono ancora fare i conti con un costo dell’energia molto più elevato rispetto a due anni fa. Ad incidere sull’aumento delle spese c’è anche l’effetto delle rimodulazioni dei contratti applicate dai fornitori.

Gli aumenti a scadenza delle offerte a prezzo bloccato (legittimi come prevede la normativa attuale) rischiano di sorprendere i consumatori con il costo dell’energia che può aumentare in modo significativo da un mese all’altro.

Mai come in questo momento diventa fondamentale monitorare le comunicazioni del proprio fornitore, leggendo sempre con attenzione le bollette, e, in caso di rimodulazione, confrontare subito le nuove condizioni proposte dal nostro fornitore con l’alternativa più vantaggiosa sul mercatoha commentato Paolo Benazzi, responsabile utilities di Segugio.it e SOStariffe.it.

Volendo quindi fare una simulazione, prendiamo in considerazione un periodo di tempo che va dal 2021 al 2023, con un prezzo bloccato per 24 mesi nel Mercato Libero.

I prezzi dell’energia della tariffa attivata a gennaio 2021 sono di 0,04 €/kWh per l’energia elettrica e 0,15 €/Smc per il gas naturale. I nuovi prezzi, alle condizioni tariffarie attive da febbraio 2023 e valide per 12 mesi, invece, sono di 0,3 €/kWh per l’energia elettrica e di 1,27 €/Smc.

Si può capire come, a parità di consumi, le nuove tariffe hanno purtroppo comportato un incremento della spesa di oltre 2.000 euro l’anno, sicuramente un peso non indifferente per tante famiglie italiane.

Per maggiori informazioni, potete cliccare qui.

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Autore

  • Maria Stella Rossi

    Mangiatrice seriale di biscotti e ghiotta di pizza, adoro scrivere da sempre, ancor prima di imparare a tenere per bene una penna fra le dita. Sono una grande appassionata di libri, telefilm, film, videogiochi e cucina, mentre il mio sogno nel cassetto è quello di riuscire a catturare ed addomesticare una Furia Buia. Ma anche continuare a scrivere non è poi così male come desiderio.

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