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Bonus affitti: a chi spetta e come richiederlo

Le domande dovranno essere inviate entro il 6 settembre

Tra le misure previste dal cosiddetto Decreto Ristori (Dl n. 137 del 28 ottobre 2020) c’è anche il bonus affitti.

Si tratta di un contributo a fondo perduto erogato dall’Agenzia delle Entrate e riservato ai proprietari di casa che hanno ridotto la quota di affitto versata dall’inquilino, se questo ne ha fatto l’abitazione principale.

Il contributo, spiega l’Agenzia delle Entrate, spetta sia se il locatore è una persona fisica sprovvista di partita Iva, sia ai locatori (persone fisiche o altri soggetti) titolari di partita Iva.

Va da sé che l’obiettivo è quello di favorire la riduzione dei canoni di affitto, vista l’emergenza anche economica innescata dal protrarsi della pandemia da Coronavirus.

Scopriamo come funziona il bonus affitti e quali sono le modalità per farne richiesta.

Cosa prevede il bonus affitti

Abbiamo già visto a chi spetta il bonus affitti. Ma in cosa consiste questo contributo a fondo perduto?

L’importo che l’Agenzia delle Entrate verserà al proprietario dell’immobile è commisurato all’importo complessivo delle riduzioni dei canoni di locazione degli immobili a uso abitativo per quanto riguarda le mensilità dell’anno 2021.

Attenzione: queste riduzioni dovranno già essere concordate tra il locatore (chi affitta) e il conduttore (chi paga l’affitto), e comunicate all’Agenzia delle Entrate. Per chi non lo avesse ancora fatto, per la rinegoziazione e la successiva comunicazione c’è tempo sino al 31 dicembre 2021.

Il contributo corrisponde al 50% dell’ammontare complessivo delle rinegoziazioni in diminuzione e ha un valore massimo di 1.200 euro per ciascun locatore.

Facciamo due esempi: se la riduzione annua del canone di affitto è di 2.000 euro, il bonus sarà di 1.000 euro. Se la riduzione è di 3.000 euro, il bonus sarà di 1.200 euro (e non di 1.500, perché 1.200 euro è il tetto massimo di sconto previsto per i proprietari di casa).

bonus affitti

Bonus affitti: per quali tipologie di contratto

Non sono previste distinzioni in base alla tipologia di contratto stipulata: il bonus è previsto sia per i contratti in regime ordinario che per quelli con cedolare secca.

Possono richiedere il bonus i proprietari di immobili in tutta Italia?

No. Può fare richiesta del bonus affitti solo chi è proprietario di una casa data in affitto come abitazione principale.

Ma c’è un’altra limitazione importante. L’immobile deve essere situato in un comune ad alta densità abitativa. Come Bari, Bologna, Catania, Firenze, Genova, Milano, Napoli, Palermo, Roma, Torino e Venezia. Oltre ai comuni confinanti e gli altri comuni capoluogo di provincia.

L’elenco completo dei comuni interessati è consultabile sul sito ufficiale del Ministero dei trasporti.

Che data deve avere il contratto per poter richiedere il bonus affitti?

Perché il proprietario della casa affittata come abitazione principale abbia diritto al bonus, i contratti devono essere in corso alla data del 29 ottobre 2020. Per poter ottenere il contributo, il contratto deve essere stato rinegoziato in diminuzione (ossia il canone deve essere stato ridotto) nel periodo compreso tra il 25 dicembre 2020 e il 31 dicembre 2021.

bonus affitti

Come si fa la domanda per ottenere il bonus affitti?

Il proprietario di casa che vuole beneficiare del bonus affitti deve presentare la domanda all’Agenzia delle Entrate solo in modalità telematica.

Dovrà accedere all’area riservata del sito tramite Spid, carta d’identità elettronica, Entratel/Fisconline e carta nazionale dei servizi. I termini per l’invio della domanda (che è possibile presentare dallo scorso 6 luglio) sono stati fissati al prossimo 6 settembre.

Nella compilazione del modello il proprietario dovrà indicare il proprio codice fiscale, l’Iban su cui ricevere l’accredito del bonus e i dati del contratto di locazione. Ovvero inizio e fine del contratto, tipologia di regime fiscale previsto per il contratto oggetto di rinegoziazione (ad esempio cedolare secca), importo del canone prima e dopo la rinegoziazione.

Se si commette un errore durante la compilazione, la si può rinviare una seconda volta con i dati corretti. Ma sempre entro e non oltre il 6 settembre 2021.

È possibile fare domanda tramite un intermediario. E l’Agenzia delle Entrate ha predisposto un vademecum riservato ai proprietari di case che vogliono usufruire del bonus affitti.

Inoltre, la comunicazione necessaria per ottenere il contributo serve anche a risparmiare sulle imposte. Comunicando l’importo del canone ridotto, infatti, si pagheranno le tasse solo sulla somma effettivamente incassata con il nuovo accordo.

Quali i tempi di erogazione del contributo?

L’Agenzia delle Entrate elaborerà le richieste dopo il 31 dicembre 2021, ed erogherà il bonus nel 2022.

I fondi stanziati per il bonus affitti sono di 100 milioni di euro. Se l’importo totale dei contributi richiesti dai proprietari di case dovesse risultare superiore a questa somma, l’Agenzia procederà a un riparto proporzionale dei fondi.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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