Tra le agevolazioni di cui si può fruire nel 2024 c’è anche il bonus psicologo. La cui versione disponibile nell’anno in corso – come vi abbiamo raccontato in un articolo – è stata normata dalla circolare 34 dell’Inps, pubblicata lo scorso 15 febbraio.
Le domande si possono inviare da oggi, 18 marzo, sino al 31 maggio. Ricordiamo cosa è il bonus psicologo e come fare per inoltrare le richieste.
Il bonus psicologo
Il bonus psicologo è una “misura di sostegno a persone in stato di ansia, stress, depressione che siano nella condizione di beneficiare di un percorso psicoterapeutico.”
L’agevolazione è stata voluta dall’ex ministro della Salute Roberto Speranza, che ha firmato il relativo decreto il 27 maggio del 2022, per aiutare le persone in difficoltà a causa della pandemia da Covid 19. Una volta usciti dalla pandemia, i destinatari del provvedimento sono diventati tutti coloro che hanno necessità di “beneficiare di un percorso psicoterapeutico”.
Via alle domande dal 18 marzo: come inoltrarle
Le domande per il bonus psicologo sono dunque inoltrabili da oggi, 18 marzo, sino al 31 maggio.
Si dovrà accedere a una specifica pagina del portale dell’Inps, e da lì cliccare sulla sezione “Contributi sessioni psicoterapia”. Si potrà accedere con SPID di livello 2 o superiore, Carta di identità elettronica (CIE) 3.0 o Carta Nazionale dei servizi (CNS).
In alternativa è attivo il Contact Center dell’Inps, raggiungibile al numero verde 803.164 (gratuito da rete fissa) o al numero 06 164.164 (da rete mobile a pagamento, in base alla tariffa applicata dai diversi gestori).
Dopo il 31 maggio saranno redatte le graduatorie per l’assegnazione del beneficio, suddivise per Regione o Provincia autonoma di residenza. Varrà anzitutto l’Isee più basso, e a parità di Isee l’ordine cronologico di presentazione delle domande.
Novità 2024
La circolare 34 dell’Inps, dicevamo, norma il bonus psicologo per l’anno 2024. Per il quale è stata raddoppiata la dotazione: si è passati da 5 a 10 milioni di euro.
Cambiano anche le fasce Isee, e con loro l’agevolazione massima che si può percepire.
Le fasce Isee
Il bonus psicologo 2024 è a vantaggio dei cittadini residenti in Italia con un Isee non superiore a 50.000 euro, che intraprendano un percorso psicoterapeutico presso “specialisti privati regolarmente iscritti nell’elenco degli psicoterapeuti, nell’ambito dell’albo degli psicologi, che abbiano comunicato l’adesione all’iniziativa all’ordine professionale di appartenenza”.
Ecco la novità delle fasce Isee: per chi ha un Isee inferiore ai 15.000 euro, l’importo erogato sarà di 1.500 euro. Per chi ha un Isee tra i 15 e i 30.000 euro, verranno erogati 1.000 euro. E per gli Isee da 30 a 50.000 euro, il bonus sarà di 500 euro.
Ulteriori precisazioni
Va ricordato che l’importo massimo utilizzabile per ogni seduta è di 50 euro. In caso di costi superiori, il beneficiario del bonus verserà la differenza al professionista.
Il bonus psicologo in questione riguarda il rimborso delle sedute di psicoterapia svolte nel corso del 2023. Leggiamo sul sito dell’Inps che “Per le domande relative all’anno 2024 e agli anni successivi, la finestra temporale per la presentazione delle domande sarà comunicata annualmente con apposito messaggio”.
Un bonus che suscita qualche perplessità
Il bonus psicologo, tuttavia, suscita almeno due tipi di perplessità.
Il primo deriva da una certa confusione espositiva: si parla di un rimborso delle sedute del 2023, eppure sempre sul sito Inps si citano i 270 giorni di tempo per usufruire dell’agevolazione una volta ottenuta, come se essa fosse riferita a sedute ancora da svolgere e non da rimborsare.
C’è poi un dubbio più generale e profondo, che riguarda la liaison tra il governo e gli studi privati, quando semmai in questo ambito è il settore pubblico che andrebbe rinforzato. Come spiega Alberta Basaglia, figlia di Franco, di cui l’11 marzo ricorreva il centenario della nascita.
Dice Alberta Basaglia: “La lettura basagliana della salute mentale è quella di un diritto sanitario che diventa anche sociale, di cui appunto si occupa la sanità pubblica. È chiaro che un bonus che permette alle persone di garantirsi due o tre visite private da uno psicologo non può rientrare in questo modello di assistenza.
Il problema non sono i 200 euro date alle persone ma è l’incentivo alla professione privata che con il servizio pubblico non c’entra nulla. E lo dico da psicologa. Le persone che avvertono il bisogno di doversi rivolgere a qualcuno per la propria salute mentale devono pretendere che ciò esista nei servizi pubblici. Il punto allora diventa quello di avere figure con una formazione adatta nei servizi pubblici e che si mettano a disposizione di tutti i cittadini in maniera accessibile e semplice”.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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