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Sileri: “Variante Delta, Green pass da rimodulare”

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green pass covid

Il Green pass Covid potrebbe essere rimodulato.

Più precisamente, il certificato verde potrebbe essere negato a chi abbia ricevuto la sola prima dose di vaccino.

Oggi ricordiamo che il documento spetta anche a tutti coloro che hanno avuto la sola prima dose di siero, una volta trascorsi quindici giorni dalla somministrazione.

Ma il Sottosegretario alla Salute Pierpaolo Sileri sta valutando l’ipotesi di rilasciare il passaporto vaccinale solo a chi abbia completato l’intero ciclo vaccinale.

Questo soprattutto a causa del dilagare della variante Delta del Covid, estremamente contagiosa, che in altri paesi europei – e soprattutto nel Regno Unito – sta facendo risalire i contagi ai livelli degli scorsi mesi.

Per lo stesso motivo, il Sottosegretario è scettico all’idea di far disputare la finale degli Europei di calcio a Londra il prossimo 11 luglio.

Scopriamo cosa ha detto il Sottosegretario Sileri, e facciamo il punto sulle vaccinazioni, sulla scorta delle ultime dichiarazioni del Ministro della salute Roberto Speranza.

Sileri: forse il Green pass Covid va rimodulato

Il Sottosegretario di Stato al Ministero della salute, Pierpaolo Sileri, intervistato da Radio 24 è stato esplicito.

Sileri ritiene che probabilmente le condizioni attuali porteranno a una rimodulazione del rilascio del Green pass Covid. Il certificato verde potrebbe essere precluso a chi non abbia completato il ciclo vaccinale. Probabile stop, dunque, al Green pass Covid già a quindici giorni dalla somministrazione della prima dose.

Le parole del Sottosegretario

Pierpaolo Sileri ha detto ai microfoni di Radio 24: “È verosimile che la variante Delta ci vedrà costretti a rimodulare il Green pass, rilasciandolo dopo la seconda dose di vaccino: ma è presto per dirlo, aspettiamo ancora i dati di una o due settimane”.

Il Sottosegretario ha poi difeso la scelta del Ministero di consegnare il certificato già dopo l’inoculazione della prima dose di siero: “Rilasciare il Green pass dopo la prima dose non è stato un errore, allora i dati ci dicevano questo.  Al momento una modifica non serve ma va messa in cantiere: da medico e non da politico, dico che probabilmente si arriverà a una rimodulazione”.

Sileri si è quindi soffermato sulla variante Delta del virus: “Non c’è preoccupazione per la variante Delta, ma bisogna correre con le seconde dosi, soprattutto tra i meno giovani, cercando anche di avvicinare il più possibile i tempi del richiamo ai 21 giorni per Pfizer e ai 28 per Moderna, com’era inizialmente”.

E sulla variante Delta il Sottosegretario ha aggiunto che “dobbiamo controllarne l’andamento anche alla luce dell’esperienza del Regno Unito: lì, infatti, i contagi sono aumentati di molto ma il numero di ricoveri e decessi è rimasto sostanzialmente stabile. A dimostrazione che la variante è copertà dalla doppia dose di vaccini, con minime differenze tra un vaccino e l’altro”.

Infine, Sileri spende qualche parola sulla percentuale di over 60 non vaccinati: “Credo che la maggioranza degli over 60 non si sia vaccinata perché riluttante al vaccino AstraZeneca. La dimostrazione è che di settimana in settimana, con la possibilità di prenotazione di altri vaccini, si stanno vaccinando. Sono sicuro che in 10-15 giorni questi numeri saranno notevolmente ridotti.”

La campagna di vaccinazione

È dunque del tutto evidente che la chiave sta nel proseguire il più rapidamente possibile con le vaccinazioni. In particolar modo si punta a far completare l’intero ciclo vaccinale agli italiani: solo così l’immunizzazione sarà elevata per qualunque variante a oggi in circolazione.

Le dichiarazioni di Roberto Speranza

Il Ministro della Salute Roberto Speranza ha fatto sapere che attualmente oltre 13,7 milioni di concittadini hanno scaricato il Green pass Covid.

Dice il Ministro: “Questo è un fatto molto positivo. Segnala che c’è una grande attenzione e che questo meccanismo che abbiamo costruito anche a livello europeo sta funzionando. Tutte le altre valutazioni verranno fatte passo dopo passo”.

Ma sono soprattutto i numeri della campagna di vaccinazione che interessano. E qui Speranza fornisce un numero e un obiettivo: “Contro le varianti del Covid siamo più forti, abbiamo un’arma in più: il vaccino. Oggi con tutta probabilità l’Italia supererà i 50 milioni di dosi somministrate.

Sull’immunità di gregge c’è un dibattito non semplice. Noi abbiamo invece un obiettivo molto netto e chiaro e ci sono le condizioni per portarlo a termine: arrivare a settembre con almeno una dose somministrata a chiunque l’abbia richiesta”.

La variante Delta

Nel frattempo, la variante Delta cresce in molti Paesi dell’Europa, e “non si esclude che mini lockdown e mini zone rosse potrebbero essere necessarie anche in un contesto di Italia tutta zona bianca”. Questo, almeno, secondo le previsioni del virologo Fabrizio Pregliasco, docente dell’Università Statale di Milano e direttore sanitario dell’IRCCS Galeazzi di Milano.

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