In questi giorni di bizzarrie climatiche nel nostro Paese, in rete non mancano gli sberleffi di chi sostiene una tesi non necessariamente lontana dal vero. E cioè che coloro i quali oggi si lamentano del caldo eccessivo, sono gli stessi che in inverno sono atterriti dal freddo e reclamano l’estate.
Più precisamente, come da giorni leggiamo sui giornali o ascoltiamo dai servizi dei tiggì, il caldo afoso sta ancora attanagliando il centro e il sud Italia, mentre nelle regioni settentrionali si sono verificate forti piogge, grandinate e nubifragi.
Chi redige questo articolo abita nella costa orientale della Sardegna, dove nella giornata di lunedì 24 luglio si sono superati i 46 °C. Una temperatura, inutile aggiungerlo, del tutto inusuale anche per queste latitudini.
Ne siamo sicuri? Oppure siamo preda dell’ennesimo luogo comune, per cui ogni estate giuriamo che un simile caldo non ci sia mai stato? E poi, l’inverno successivo, siamo pronti a testimoniare di trovarci a temperature così basse come non si erano mai viste?
Un articolo circolante in rete, che parla del caldo record a Roma nel 1967, sembrerebbe sbugiardare chi parla di anomalie climatiche.
Il (presunto) caldo record a Roma nel 1967
Nei social italiani, nei giorni scorsi, è (abbondantemente) girata un’immagine. Commentata di solito sobriamente, con didascalie come: “1967… ed ancora li state ad ascoltare.”
Questo perché in effetti l’immagine stessa sembrerebbe piuttosto eloquente da sé. Si tratta della giustapposizione di due articoli. Uno è di un giornale recente (dal font sembrerebbe Repubblica), nel cui titolo leggiamo: “Caldo record, a Roma sfiorati i 42 gradi: non era mai successo”. Dopo di che, la metà bassa dell’immagine è occupata da un articolo di un giornale che pare evidentemente di qualche decennio fa (lo si intuisce dai caratteri di stampa, desueti). Qui possiamo leggere: “La grandine squassa Milano. A Roma si soffoca: 42 gradi”. E, dato non meno importante, l’occhiello (cioè la porzione di testo che sovrasta il titolo) recita così, maiuscole comprese: “ESTATE 1967: non si rompe la cappa dell’afa”.
Per rendere più esplicito il messaggio, le parole “ESTATE 1967” sono, a seconda di chi ha diffuso il messaggio, sottolineate o cerchiate. E le parole “42 gradi” sono evidenziate.
Il messaggio sottinteso (nemmeno troppo)
Ciò che significa il messaggio ampiamente circolato sui social è chiaro. Smettiamola, appunto, di dire ogni estate che siamo di fronte a temperature mai registrate.
Inoltre, il presunto articolo del 1967 rispecchierebbe non solo l’attuale afa nel centro-sud del Paese, ma anche le profonde differenze climatiche col nord Italia (“La grandine squassa Milano”).
Quindi, il vero messaggio veicolato dall’immagine è: piantiamola di parlare di emergenza climatica. Giornate di grande caldo, nel nostro Paese e altrove, ci sono sempre state.
Ma c’è da fidarsi di questa ipotetica notizia di cinquantasei anni fa?
La bufala (e un ragionamento aggiuntivo)
Partiamo subito dal dato che, paradossalmente, è il meno importante.
Cercando su uno dei molti siti che mostrano le temperature del passato possiamo constatare come nel 1967 Roma non abbia mai raggiunto i 42 gradi. Si è arrivati, al massimo, a 32,8.
Una volta sbugiardato il presunto caldo record a Roma nel 1967, occorre fare un ragionamento più ampio, che ritorce queste fake news contro gli stessi che le producono. E che vengono chiamati, con due locuzioni che non ci piacciono, noclima o negazionisti climatici.
Come vanno ripetendo i climatologi e gli scienziati seri, l’emergenza climatica esiste, ed è sempre più evidente. Il punto è questo: non si nega il fatto che anche nel passato ci possano essere stati fenomeni di caldo o freddo intenso. Ciò che tuttavia è diverso oggi rispetto al passato (e che è appunto spia dello stato di salute precario del nostro pianeta), è la frequenza con cui certi fenomeni avvengono. E anche il fatto, il nostro Paese in questi giorni ne è mesto testimone, che condizioni meteorologiche estreme ma di segno opposto possano coesistere a distanza di pochi chilometri.
- Editore: Einaudi
- Autore: Luca Mercalli
- Collana: Einaudi. Passaggi
Il freddo record per negare l’emergenza climatica
Bufale simili a quella del caldo record a Roma nel 1967 spuntano frequentemente in rete.
Qualche tempo fa, in questa stessa rubrica, vi avevamo dato notizia di una fake news uguale ma in un certo senso contraria.
La bufala avrebbe indicato una giornata di freddo record (che in realtà non c’è stata) a Oymyakon, in Russia. Dove si sarebbero toccati i -71.2 gradi.
Il rozzo ragionamento di chi nega il cambiamento climatico era il seguente: come si fa a dire che le temperature sono in continuo aumento se ci sono certe giornate glaciali?
Ragionamento fallace due volte: anche se si arrivasse a record negativi di temperatura, ciò non negherebbe i picchi di caldo.
Ma soprattutto, come non ci stancheremo mai di ripetere, l’emergenza climatica non si declina solo con temperature sempre più alte, ma con la comparsa sempre più fitta di fenomeni climatici estremi.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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