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Genitori fanno causa alla scuola per il voto del figlio (che aveva usato l’AI in classe)

"Ci hanno detto che nostro figlio ha imbrogliato, ma non è così". L'intelligenza sarà pure artificiale, ma la stupidità resta umana

Due genitori del Massachusetts stanno facendo causa al distretto scolastico di Hingham per aver abbassato il voto del figlio, accusato di aver usato l’AI in un compito in classe.

Uso dell’AI in classe: quando il regolamento non è chiaro i genitori fanno causa

Una famiglia di Hingham, nel Massachusetts, ha intrapreso un’azione legale contro il sistema scolastico locale dopo che il figlio è stato penalizzato per aver utilizzato l’intelligenza artificiale (AI) in un compito scolastico. Il caso, attualmente sotto esame, solleva dubbi sull’uso delle tecnologie emergenti nelle scuole e sulle regole che regolamentano il loro utilizzo.

La storia: genitori fanno causa alla scuola, voto abbassato per uso dell’intelligenza artificiale

Nel dicembre 2023 uno studente, identificato come RNH nei documenti legali, insieme a un compagno di classe, ha usato l’AI per svolgere un compito in classe di storia avanzata su Kareem Abdul-Jabbar, celebre ex giocatore di basket NBA. Dopo aver presentato il lavoro, gli insegnanti hanno riconosciuto che il lavoro era stato svolto con l’Intelligenza Artificiale. Di conseguenza hanno assegnato ai due studenti il voto D (equivalente a un’insufficienza).

Il voto basso ha fatto scendere la media annuale del ragazzo a una C, influenzando negativamente il suo percorso scolastico.

Inizialmente, la scuola aveva anche escluso lo studente dalla National Honor Society (società onorifica che premia gli studenti per merito). Decisione che è stata successivamente rivista dopo che è emerso che altri studenti avevano utilizzato l’AI senza subire conseguenze simili. Il legale della famiglia, Peter Farrell, ha dichiarato che la riammissione del ragazzo nella  National Honor Society è già un primo passo positivo, ma che il ripristino del voto resta una priorità.

L’azione legale e le richieste dei genitori

Jennifer e Dale Harris, genitori del ragazzo, si sono appellati al fatto che nella guida/regolamento consegnata allo studente della scuola nel 2023 non c’era alcun riferimento all’uso proibitivo dell’intelligenza artificiale in classe. Infatti, solo nella guida dell’anno seguente, quella consegnata per l’anno scolastico 2024/2025, sono state incluse regole specifiche che impediscono l’uso dell’AI nei compiti.

Va quindi ricordato che il compito in classe era stato svolto a dicembre 2023, prima dell’entrata in vigore del regolamento contro l’AI in classe.

In virtù di ciò, i genitori dello studente sostengono che il figlio non abbia violato alcuna regola esistente al momento dello svolgimento del compito. Mamma e papà hanno quindi deciso di portare il caso in tribunale. La loro richiesta principale è di ripristinare il voto del progetto a una “B” e di correggere la media scolastica del figlio. Inoltre, chiedono che l’episodio non venga considerato un caso di cheating (imbroglio) nel suo curriculum accademico.

In particolare Jennifer Harris, la madre, in un’intervista all’emittente locale WCVB-TV, ha dichiarato: 

“Ci hanno detto che nostro figlio ha imbrogliato, ma non è così. Lo hanno punito per una regola che non esisteva” (via Washington Times).

Per comprendere il fenomeno c’è da capire come funziona il sistema scolastico americano

Le richieste dei genitori, sebbene possano sembrare esagerate a noi in Italia, non sono così assurde visto come funziona il sistema scolastico statunitense.

L’abbassamento del voto arriva infatti in un momento cruciale per lo studente, che si appresta a inviare le domande di ammissione alle università. La famiglia teme che l’abbassamento drastico della media possa compromettere le sue possibilità di accedere a college prestigiosi (che in America danno accesso a posti di lavoro di rilievo in società). Oltre al voto in sé, c’è poi la questione “macchia reputazionale”. Infatti essere additati come “cheater” sul curriculum scolastico potrebbe avere delle conseguenze non da poco sulla carriera accademica dello studente, in un Paese che scolasticamente è fortemente privatizzato e con un tasso di competitività altissimo.

Non a caso, in un documento separato, i genitori hanno chiesto alla scuola di eliminare qualsiasi riferimento all’accusa di cheating dal fascicolo scolastico.

Al momento autorità scolastiche non hanno commentato pubblicamente l’accaduto. Un portavoce delle Hingham Public Schools ha affermato che, per rispettare la privacy dello studente, e visto il procedimento legale in corso, non verranno forniti ulteriori dettagli sul caso.

Comunque andranno le cose, c’è da prendere atto del fatto che, per quanto l’intelligenza possa diventare artificiale, la stupidità resterà sempre una prerogativa umana.

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Source
Washington Times

Autore

  • Marco Brunasso

    Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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