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Google regolamenta il rapporto uomo-macchina con la Costituzione del Robot

DeepMind, il team di Google dedicato al campo della robotica, sta facendo passi davvero incredibili. Progressi tecnologici talmente avanzati da far sorgere in molti alcune delle paure più recondite, quelle che hanno alimentato centinaia di opere di fantascienza: e se le macchine dovessero ribellarsi e condurre il genere umano in schiavitù? Fantascienza a parte, un elemento cruciale delle innovazioni tecnologiche è sempre l’impegno a garantire la sicurezza umana, attraverso una maggiore consapevolezza situazionale dei robot e l’adozione di principi fondamentali. Principi che da oggi entrano a far parte di una vera e propria Costituzione del robot, redatto dagli ingegneri di Google.

Un concetto che ricorda molto le tre leggi di Asimov, ma che DeepMind ha formalizzato in modo decisamente più tecnico.

AutoRT: Un Sistema Pionieristico

Al centro di questi sviluppi c’è AutoRT, un sistema all’avanguardia che utilizza modelli di intelligenza artificiale (AI) di ampia portata in grado di interpretare obiettivi pratici comunemente associati agli esseri umani. AutoRT integra sia modelli di linguaggio (LMM) che Visual Language Model (VLM) e modelli di controllo robotico avanzati. Questi ultimi, come RT-1 o RT-2 sviluppati da Google, apprendono concetti sia dal web sia direttamente dai robot, traducendoli in comandi generalizzati per la gestione dei robot. Il risultato è un sistema capace di coordinare simultaneamente diversi robot, equipaggiati con videocamere e attuatori, per raccogliere dati di addestramento in ambienti inesplorati. 

Ogni robot utilizza un VLM per analizzare l’ambiente circostante e un LLM per comprendere e svolgere compiti specifici, come posizionare una tazza di caffè su una scrivania.

DeepMind ha condotto un’intensa fase di test della durata di sette mesi, durante la quale AutoRT ha dimostrato di poter coordinare fino a 20 robot in simultanea, e un totale di 52 robot distinti. Questi test sono stati effettuati in vari scenari all’interno degli uffici dell’azienda, accumulando un vasto insieme di dati da 77.000 sessioni di addestramento in più di 6.600 attività diverse.

Dalle leggi di Asimov alla Costituzione del Robot

Sebbene AutoRT sia attualmente un sistema di raccolta dati, rappresenta anche un esempio concreto di come i robot autonomi possano essere integrati nel mondo reale. Per realizzare questa integrazione su larga scala e nella vita quotidiana, è essenziale che i robot vengano sviluppati in modo responsabile e supportati da ricerche approfondite che ne confermino la sicurezza in presenza di esseri umani.

La discussione sull’interazione tra umani e robot evoca spesso le celebri tre leggi della robotica di Isaac Asimov, presenti nei suoi racconti e romanzi sui robot positronici. Questi principi, codificati nei “cervelli positronici” dei robot nell’universo di Asimov, stabiliscono le basi del loro comportamento e delle interazioni con gli umani:

  1. Un robot non può arrecare danno a un essere umano o permettere che un essere umano subisca danno a causa della sua inazione.
  2. Un robot deve obbedire agli ordini umani, a meno che questi non contravvengano alla Prima Legge.
  3. Un robot deve proteggere la propria esistenza, purché ciò non entri in conflitto con la Prima o la Seconda Legge.

Queste leggi rappresentano un ideale verso cui tendere nella realizzazione di robot sicuri e responsabili, un obiettivo che Google DeepMind sembra perseguire con le sue recenti innovazioni in AutoRT e la Costituzione del robot.

Cosa prevede la Costituzone del Robot di DeepMind

Ispirandosi alle celebri tre leggi della robotica di Asimov, il team di Google DeepMind ha elaborato una Costituzione del robot.

Questo insieme di linee guida incentrate sulla sicurezza stabilisce i criteri secondo cui AutoRT seleziona i compiti per i robot. Ad esempio il sistema preclude al robot attività che coinvolgano direttamente esseri umani, animali, oggetti appuntiti o apparecchi elettrici. Inoltre, sono state integrate misure di sicurezza dalla robotica industriale. Alcune di queste prevedono il blocco automatico dei robot se la forza sulle loro articolazioni supera un limite prestabilito.

Durante i test, tutti i robot sono stati monitorati da un supervisore umano, pronto a intervenire con un interruttore di spegnimento.

Queste innovazioni di Google DeepMind rappresentano passi significativi verso lo sviluppo di robot sicuri e integrati nella vita quotidiana. Il tutto con un occhio di riguardo alla sicurezza e all’efficienza.

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Autore

  • Marco Brunasso

    Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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