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Caso CrowdStrike, i cybercriminali all’attacco sfruttando il caos

Il blackout globale causato da un aggiornamento di CrowdStrike del 19 luglio 2024 ha scatenato una vera e propria tempesta di attacchi informatici. I cybercriminali, come avvoltoi su una preda ferita, non hanno perso tempo nel cercare di sfruttare il caos generato dal malfunzionamento globale. E hanno lanciato diverse campagne di attacchi, fra cui un malware chiamato “crowdstrike-hotfix”.

CrowdStrike, i cybercriminali sfruttano il caos dell’aggiornamento errato con attacchi informatici

Un aggiornamento di sicurezza ha creato problemi a circa 8,5 milioni di computer Windows, che hanno mostrato la famigerata “blue screen of death”. CrowdStrike, compagnia di sicurezza responsabile dell’aggiornamento fallato, e Microsoft, hanno subito lavorato per risolvere la situazione. Ma data la portata dell’incidente, i problemi sono stati enormi: aerei che non partivano, Borse nazionali bloccate, ospedali senza sistemi informatici.

In poche ore dall’inizio dei problemi, i ricercatori di sicurezza hanno rilevato una serie di attività sospette:

  • Creazione di domini malevoli che imitano i siti ufficiali di CrowdStrike
  • Diffusione di email di phishing che si spacciano per comunicazioni di supporto dell’azienda
  • Chiamate telefoniche fraudolente da parte di falsi dipendenti CrowdStrike
  • Offerte di script “miracolosi” per risolvere i problemi causati dall’aggiornamento difettoso

Particolarmente insidiosa, come riporta Punto Informatico, è la circolazione di un archivio ZIP chiamato “crowdstrike-hotfix.zip”, contenente in realtà un malware loader che scarica il pericoloso trojan RemCos.

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Le agenzie di cybersicurezza di diversi paesi hanno lanciato l’allarme. La CISA statunitense ha avvertito che “gli attori delle minacce stanno approfittando di questo incidente per attività di phishing e altre attività dannose“.

Come proteggersi

CrowdStrike stessa ha esortato i clienti a:

  • Comunicare solo attraverso i canali ufficiali dell’azienda
  • Seguire esclusivamente le indicazioni tecniche fornite dai team di supporto autorizzati
  • Diffidare di offerte di aiuto non sollecitate o sospette

Gli esperti consigliano inoltre di verificare attentamente gli URL dei siti web e di non condividere informazioni sensibili con fonti non verificate.

Questo incidente dimostra ancora una volta la rapidità con cui i cybercriminali riescono a sfruttare le situazioni di crisi. La vigilanza e la prudenza rimangono le armi migliori per difendersi in un panorama di minacce in continua evoluzione.

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Source
Punto Informatico

Autore

  • Stefano Regazzi

    Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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