Deliver Us the Moon non è stato un gioco particolarmente fortunato.
L’idea – quella di una sorta di odissea per tornare sulla Luna e salvare il mondo – era indubbiamente buona e i riferimenti degli sviluppatori, ossia 2001: Odissea nello spazio e Interstellar, erano ottimi, tanto da convincere gli utenti prima a finanziare il progetto su Kickstarter e poi a votarlo sul compianto Steam Greenlight.
I problemi sono arrivati dopo.
Inizialmente infatti il gioco venne pubblicato su PC nel 2018 con il nome di Deliver Us the Moon: Fortuna il 28 settembre 2018. Nel luglio 2019, “Fortuna” è stato rimosso e è arrivata una versione estesa e migliorata del titolo, con l’aggiunta qualche mese dopo del supporto al ray-tracing.
Sono arrivate poi le versioni per PlayStation 4 e Xbox One e due anni fa quelli per l’attuale generazione di console e persino per Google Stadia.
E Nintendo Switch? Beh prima questa versione era stata cancellata e poi ripristinata, con l’uscita avvenuta ufficialmente lo scorso mese.
Tutto questo nonostante l’entusiasmo dei giocatori sia calato e quello della critica non abbia mai raggiunto vette memorabili.
Il porting per Nintendo Switch potrebbe ribaltare le sorti del gioco?
La recensione di Deliver Us the Moon per Nintendo Switch
Il presupposto del gioco è tutto sommato molto realistico.
2041. Gli esseri umani hanno devastato il pianeta e terminato i combustibili fossili.
Messi spalle al muro, la soluzione pare una: andare sulla Luna e cercare un modo per risolvere la crisi energetica.
E un modo lo trovano: il nostro satellite è pieno di Helium-3, una fonte di energia che può essere trasferita sulla terra grazie a un raggio a microonde chiamato MPT.
Peccato che le cose vanno di nuovo male: l’Helium-3 non arriva più e non si sa più nulla della colonia umana sulla Luna. Nel 2050, sull’orlo del baratro, alcuni membri della WSA, l’agenzia spaziale mondiale, riescono ad organizzare una spedizione che porterà un unico astronauta – voi – sul suolo lunare, con il compito di risolvere il problema e salvare la specie.
Il protagonista, senza nome e senza volto, prima dovrò riuscire a far partire il vettore dal cosmodromo di Fesenkov e poi a risolvere in totale autonomia qualsiasi problema gli si ponga davanti una volta giunto sulla Luna.
Poca narrativa e poco gameplay
Deliver Us the Moon ha dalla sua la forza dello spazio. Un elemento che già da solo può trascinare davanti alla console migliaia di giocatori. Il problema è che poi fallisce nell’intrattenerlo.
Il comparto narrativo, che sembrava promettente all’inizio, si perde un po’ e il gameplay risulta poco vario e stimolante con enigmi abbastanza facili che vanno da batterie da sostituire a codici in bella vista da inserire.
I comandi non sono particolarmente soddisfacenti con la camminata che risulta poco fluida e un po’ lontana dagli standard contemporanei. La telecamera non è sempre perfetta e comunque viene utilizzata la visuale in terza persona che toglie un po’ di magia ad un gioco che non ha un protagonista perché il protagonista dovresti essere tu.
A reggere il gioco spesso è la suspense. Il continuare a chiedersi che c’è in quella stanza, in quel posto. Che cosa accadrà dopo.
Un comparto tecnico azzoppato
Niente Unreal Engine 4 per Nintendo Switch, che continua ad essere limitata dalle sue specifiche tecniche in giochi come questi che puntano al realismo.
Abbiamo quindi ambienti che non riescono a stupire davvero il giocatore perché perdono dettagli, gli effetti non sono quelli visti su PC e console, la risoluzione è ridotta e la fluidità non sempre perfetta.
La recensione di Deliver Us the Moon su Nintendo Switch in breve
Deliver Us the Moon è un’esperienza videoludica per certi versi interessante ma che paga le colpe di uno sviluppo forse troppo frettoloso e di un comparto narrativo che scricchiola un po’.
Potrebbe essere comunque interessante per gli appassionati di spazio che non vogliono un gameplay troppo complicato ma su Nintendo Switch si perde qualcosa rispetto alla reale resa grafica del gioco.
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