L’E3 2023 è stato ufficialmente cancellato. Anche quest’anno, la fiera internazionale dei videogiochi di Los Angeles non aprirà le sue porte, nè fisiche nè digitali, al pubblico. La notizia era già nell’aria da parecchio tempo e ieri è arrivata la conferma ufficiale dalla Entertainment Software Association (ESA).
Dopo il duro colpo subito nel 2020 con la pandemia sembra che per l’E3 non ci sia più ragione di esistere o forse si?
Perché l’E3 2023 è stato cancellato?
Nonostante gli sforzi, l’ESA non è riuscita ad attirare l’attenzione del mercato videoludico, che ha preferito indirizzare i propri sforzi, economici e non, altrove. Oltre ad una notevole rivoluzione da un punto di vista comunicativo e un aumento delle tempistiche dello sviluppo dei videogiochi, anche il recente andamento del mercato globale ha fatto desistere perfino le aziende più grandi.
Già da mesi, infatti, era stato annunciato che oltre a Sony, che già dal 2019 non prende parte all’evento, neanche Nintendo e Microsoft vi avrebbero partecipato.
L’evoluzione della comunicazione del mondo videoludico
In realtà, il cambiamento nell’ambito delle fiere dei videogiochi è iniziato da prima di qualsiasi pandemia o lockdown. Oltre al già citato caso Sony, le prime evoluzioni della comunicazione nel mondo dei videogiochi avvennero già nel lontano 2011. In quest’anno, Nintendo utilizzò per la prima volta il Nintendo Direct, il formato di presentazione online di videogiochi e console.
Per chi non lo conoscesse, si tratta di brevi video pubblicati sulle piattaforme ufficiali che, nel corso dell’anno, annunciano e mostrano le novità in arrivo. Sin da subito, questi rapidi video hanno riscontrato un grandissimo successo e in breve tempo tutte le major del settore hanno creato un proprio “direct”. Xbox Showcase per Microsoft, State of Play per Sony, Ubisoft Forward per Ubisoft e così via.
Nuovi formati, più freschi, di facile fruibilità e democratici che non richiedono sforzi o rischi eccessivi (oltre ad essere gratuiti per il pubblico). Elementi che hanno fatto capire alle aziende ma anche ai videogiocatori che forse un evento di così mastodontica portata come l’E3 non era poi così necessario.
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Il caso “Next Gen”
Un altro elemento che ha accelerato la disaffezione delle aziende dall’E3 è stato il lancio delle console di nuove generazione. PlayStation 5 e Xbox Series X/S hanno infatti conosciuto il loro debutto proprio in periodo di piena pandemia. Le difficoltà sono state molte tra problemi di reperibilità, comunicazione e carenza di videogiochi, ma nonostante tutto le vendite di entrambe le console sono state eccellenti e in costante crescita.
Tutto questo senza una presentazione dal vivo, senza una teca di vetro da fotografare o video di influencer eccitati con la console alle spalle. Solo sfruttando il formato video e digitale, le aziende sono riuscite a comunicare caratteristiche, prezzi e tutto il necessario per il pubblico per comprendere al meglio le funzioni delle console e le possibilità che potevano offrire. Il tutto a un prezzo ridotto e nella comodità dei propri studios.
Cosa resta dopo l’E3?
Il fatto che l’E3 2023 sia stato cancellato non deve però intimorirvi, gli eventi videoludici, sia digitali che in presenza, sono ancora vivi. Tra la Game Developers Conference, tenutasi qualche giorno fa, il Consumer Electronics Show di Gennaio, la Gamescom di Colonia, Il Game Fest, i The Game Awards e molti altri, gli spettatori avranno ancora un “luogo” dove ritrovarsi per ammirare ciò che il mercato ha da offrire. A questi si aggiungono anche i già citati “direct” personali di ogni azienda che siamo certi si impegneranno ancora di più per non farci mancare nessun E3.
E l’E3 2024?
A questo punto è doveroso chiedersi se l’E3 è definitivamente morto o se l’anno prossimo potrebbe esserci ancora qualche speranza. Inutile dire che non ci sono certezze, ma Stanley Pierre-Louis, CEO dell’ESA, ha affermato che “Siamo impegnati a fornire una piattaforma di settore per il marketing e i convegni, ma vogliamo assicurarci di trovare il giusto equilibrio che soddisfi le esigenze del settore. Certamente resteremo in ascolto e assicureremo che tutto ciò che vogliamo offrire soddisfi tali esigenze, in quel momento avremo più notizie da condividere”
Nessuna notizia certa insomma. Per alcuni potrebbe sembrare che questo possa decretare effettivamente la fine di un qualsiasi E3 futuro, ma vista la situazione che abbiamo analizzato, è necessariamente un male?
Voi che ne pensate? Vedremo un E3 2024?
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