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Elden Ring: il network test sotto la lente di un appassionato

Durante le scorse ore Bandai Namco ha avviato ufficialmente il network test di Elden Ring, il nuovo gioco dark fantasy open world di FromSoftware. Si è trattato a tutti gli effetti di una closed beta, in cui solo un certo numero di utenti selezionati ha potuto mettere alla prova il nuovo impasto ludico pensato da Hidetaka Miyazaki e compagnia. Noi abbiamo avuto modo di partecipare a questo test di Elden Ring e siamo pronti a raccontarvi le nostre avventure nelle terre di Sepolcride.

Elden Ring: le nostre impressioni sul network test

Appena avviata la closed beta ci siamo subito trovati davanti una scelta molto difficile: quella della decisione della classe con cui iniziare il gioco. Abbiamo subito escluso le classi fisiche, come il Guerriero e il Barbaro, dato che il nostro interesse era più focalizzato sullo scoprire come funziona la magia in questo nuovo mondo fantastico. Per questo abbiamo alla fine optato per il Profeta, l’equivalente del chierico nei vecchi Souls e che ha questo giro sembra davvero interessante, a differenza di quanto visto in passato.

In ogni caso, il gioco ci ha subito catapultato in una zona simile ad una catacomba, chiamata Tomba Eroica di Gente di Confine, dove abbiamo potuto accedere ad un’esaustiva sessione di tutorial, che ci ha insegnato le basi del nuovo combat system, che recupera molto di quanto visto in Dark Souls 3 aggiungendo però diverse meccaniche molto interessanti e che possono cambiare radicalmente il ritmo dei combattimenti.

Elden Ring Network Test

Ritornano quindi attacchi leggeri e pensanti, effettuabili tramite la pressione di R1 e R2 (la nostra prova si è svolta su PS4 e PS5, quindi terremo la configurazione dei controller Sony come riferimento), la difesa con L1 e il parry o l’abilità assegnata allo scudo con L2. Ad aggiungersi all’economia ludica c’è un attacco in corsa con R2, il salto, che si esegue premendo X e la posizione accovacciata, che si assume con L3.

Tramite il salto potremo effettuare un attacco speciale con R2, che non solo infligge molti danni, ma è anche estremamente utile per rompere la postura nemica, che una volta infranti lascerà esposto il vostro avversario ad un attacco critico. Questa meccanica, presa in prestito da Sekiro, si rivelerà davvero utile per affrontare alcuni nemici particolarmente coriacei, dato che puntare a rompere la postura, piuttosto che ad infliggere danni diretti.

Elden Ring Network Test

Allo stesso modo, anche lo stealth assume valore, dato che approcciare alcuni accampamenti nemici, spesso e volentieri equivale ad una sonora sconfitta. Sempre per rompere la postura del nemico, invece, abbiamo anche una nuova mossa chiamata Contrattacco in Difesa, che permette di effettuare un potente colpo premendo R2 subito dopo aver bloccato un colpo avversario, elemento che rende il gioco di arma e scudo molto meno passivo rispetto al passato.

Segnaliamo inoltre che i moveset delle armi ora hanno molte più animazioni per combo, aumentando di gran lunga la varietà degli attacchi.

Benvenuti a Sepolcride

Dopo aver speso circa un quarto d’ora in questa sessione introduttiva ci siamo finalmente decisi ad uscire dalla cripta per dare un’occhiata a quello che ci aspettava nella sessione Open World. Aperta una pesante porta di ferro ci siamo quindi subito ritrovati a Sepolcride, ovvero quella che sembra essere la prima regione dell’Interregno, delimitata dal resto della mappa dal Castello Grantempesta, dove probabilmente affronteremo o il primo lord nel gioco finito.

Qui abbiamo incontrato un simpatico NPC che ci ha augurato di andare a morire in qualche anfratto. A parte questo abbiamo avuto modo di riposare presso un Luogo di Grazia, l’equivalente dei falò in Elden Ring e di rimanere completamente senza parola davanti alla vastità del mondo intorno a noi, al punto che inizialmente ci siamo sentiti smarriti su dove andare.

Elden Ring Network Test

Abbiamo quindi deciso di puntare al cavaliere a cavallo di fronte a noi, che naturalmente ci ha massacrato in pochi colpi. Rimandato il nostro appuntamento con il destino e abbiamo continuato la nostra esplorazione della zona, trovando un mercante che ci ha introdotto a diverse meccaniche molto importanti di Elden Ring, assenti negli altri giochi FromSoftware: il Crafting e le Evocazioni Spiritiche.

Crafting ed Evocazioni spiritiche

Due meccaniche completamente inedite sono il Crafting e le Evocazioni Spiritiche. Partiamo dalle Evocazioni: queste ultime sono acquistabili presso alcuni mercanti o rintracciabili come ricompense all’interno della varie segrete che costellano il mondo di gioco, e funzionano come dei veri e proprio oggetti consumabili, un po’ nello stesso modo in cui erano gestiti gli oggetti arcani in Bloodborne.

Una volta utilizzate, consumando FP, potremo usare gli spiriti come dei minion, che ci aiuteranno ad infliggere danni o a gestire l’aggro di gruppi consistenti di nemici. Nel test abbiamo avuto modo di provare un branco di lupi, uno stregone e una manica di soldati, pronti a lanciarsi contro i nostri nemici senza nessuna esitazione. Il più utile ci è sembrato senza dubbio il branco di lupi, visto che combina velocità e potere d’attacco: il partner perfetto per una classe magica.

Usare queste evocazioni contro alcuni nemici è davvero efficace, per questo FromSoftware ha deciso di limitarne l’utilizzo ad alcune zone specifiche, riconoscibile grazie all’icone di un monumento che appare a sinistra dello schermo. Detto questo, quasi tutte le bossfight sono affrontabili usando gli spiriti, che tra l’altro potremo curare attraverso i miracoli, qualora li potessimo usare.

Elden Ring Network Test

Il Crafting invece è molto più semplice da approcciare, dato che una volta ottenuto l’oggetto chiave necessario a sbloccarlo, apparirà all’interno del menù di gioco, permettendoci di creare al volo una serie di oggetti molto utili. Fortunatamente questi oggetti sono quasi tutti secondari al core gameplay del gioco. Possono aiutare, certo, ma non sono assolutamente fondamentali per affrontare al meglio il mondo di gioco, almeno nelle fasi che abbiamo affrontato nella beta.

C’è anche da sottolineare che reperire le materie prime è molto semplice, e basta ricaricare una determinata zona tramite viaggio rapido per farle ricomparire tutte, segno che FromSoftware vuole rendere la meccanica una piacevole aggiunta al gameplay senza renderla particolarmente centrale. Una scelta che capiamo, considerando quanto meccaniche del genere possono degenerare in un open world.

A cavallo tra un checkpoint e un dungeon

Dopo questa lunga introduzione alle meccaniche basilari di Elden Ring, ci siamo finalmente messi ad esplorare la vasta mappa in cui ci è stato concesso viaggiare. Non è passato molto tempo prima che incontrassimo Melina, la vergine che ci permetterà di salire di livello e che ci ha donato la nostra cavalcatura, cosa che ci ha permesso di arrivare in luoghi prima totalmente inaccessibili.

Una delle idee migliori messe gioco per quanto riguarda il nostro destriero è la possibilità di effettuare doppi salti in sella, cosa che consente una mobilità a tratti sorprendente. Arrivare in un luogo segreto dopo aver effettuato una serie di salti apparentemente impossibili è una sensazione che potenzia enormemente il focus sull’esplorazione dei Souls, portando il senso di gratificazione al suo massimo potenziale.

Elden Ring Network Test

Leggermente meno brillante, a nostro parere, è il combattimento a cavallo, che sebbene ricco di interazioni uniche e animazioni pensate ad hoc per diverse armi, risulta spesso impreciso e a tratti farraginoso, soprattutto quando si combatte contro avversari molto grandi.

Per il resto, viaggiare attraverso l’Interregno è davvero piacevole, e gli eventi in cui ci imbatteremo sono molti e variegati, molti di più quanto ci saremmo aspettati in un open world. Per intenderci, Sepolcride è una mappa che trabocca di segreti, strade nascosti e boss opzionali, che non aspettano altro che un giocatore curioso pronto a infilare il naso dietro ogni angolo.

Durante la nostra prima ora di esplorazione abbiamo tralasciato tantissimi punti di interesse, proprio perché non abituati all’approccio di From al game design di un open world: la software house sotto questo punto di vista non si è affatto risparmiata e la sensazione è quella di stare in una grande mappa uscita da un Souls, con tante mini mappe altrettanto curate al suo interno.

Molto azzeccata l’idea di non inserire caricamenti tra gli interni e gli esterni (a volte camuffati da ascensori a dirla tutta), l’unica pecca è riscontrabile in alcuni di questi dungeon, che si configurano come poco più di arene in cui combattere il boss di turno. Non si tratta di un difetto in sé, però, dato che tali bossfight risultato quasi sempre stimolanti ed ispirate.

Nel network test di Elden Ring la varietà è la parola d’ordine

Diciamolo subito: la grande varietà negli equipaggiamenti che abbiamo riscontrato in questo network test di Elden Ring è probabile che non trovi un corrispettivo nel gioco finito, almeno non in questa parte del gioco. La beta infatti sembra costruita appositamente (e giustamente) per consentire al giocatore di spaziare quanto più possibile tra le varie classi d’armi e incantesimi presenti nel gioco, ed è realistico immaginare che nella versione finale saranno più sparpagliati all’interno dell’Interregno.

Detto questo, la diversificazione e la stratificazione del nostro arsenale ci ha comunque stupito in positivo. Da un parte troviamo le armi, che hanno tutte un parco mosse piuttosto variegato e all’altezza delle aspettative, complice anche una quantità di animazioni che praticamente non si era mai vista prima in un Souls. D’altra abbiamo l’aggiunta delle Ceneri di Guerra, che fanno le veci delle weapon art viste in Dark Souls 3.

Queste mosse speciali si possono ottenere in vari modi, come per esempio tramite la sconfitta di un boss o in un forziere particolarmente nascosto, e possono poi essere cambiate a nostro piacimento presso i luoghi di grazie. Ci sono delle armi speciali le cui weapon art non possono essere cambiate, ma in generale il livello di personalizzazione è a dir poco strabiliante.

Non solo: cambiare Cenere di Guerra cambierà anche lo scaling della nostra arma, cosa ci consentirà di adattare il nostro strumento d’offesa alle caratteristiche che la nostra build sfrutta. L’altro lato della medaglia è che se vogliamo, per esempio, uno spadone in grado di trarre potere d’attacco dal nostro livello di magia, dovremo anche venire a patti con il fatto che la weapon art che ci consentirà di attuare questo processo potrebbe non piacerci.

Per questo motivo l’efficacia di questo nuovo sistema, che rimpiazza le vecchi infusioni, si giocherà proprio sulla varietà delle Ceneri di Guerra presenti in gioco, e su quanto queste ultime possono cambiare il nostro approccio verso il combat system. Quanto visto nel test comunque è incoraggiante, dato che le Ceneri sembrano avere effetti molto diversi tra loro.

Un’ultima parola va spesa sulle armature. Nel test non abbiamo avuto modo di provarne molte, ma abbiamo avuto modo di confermare due cose molto importanti: la prima è il ritorno del Peso Medio, che non si vedeva dal primo Dark Souls, e che influisce sull’efficacia delle nostre schivate. La seconda è il ritorno dell’Equilibrio funzionante sempre come in Dark Souls 1, ovvero sempre attivo, anche mentre non si attacca.

In conclusione

Insomma, avrete capito che la nostra prova a questo primo assaggio di Elden Ring ci ha lasciato con un ottima impressione e tanta voglia di continuare a giocare. Certo ci sono qualche criticità che dovranno venire stemperate nel gioco finito, come l’eccessiva efficacia di alcune soluzioni di combattimento: la combinazione tra spiriti e magia ne è un esempio lampante.

Allo stesso modo, frame rate e texture non sono apparsi sempre al top, ma trattandosi di un network test e non di Elden Ring fatto e finito, siamo ancora disposti a dare a FromSoftware il beneficio del dubbio. Entreremo nel merito della versione Old Gen paragonata con quella Next Gen in un articolo a parte.

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Francesco Castiglioni

Incallito videogiocatore, appassionato soprattutto di Souls e Monster Hunter, nonché divoratore di anime e manga. Scrivere di videogiochi è la mia vocazione e la porto avanti sia qui su Tech Princess che sul mio canale YouTube.

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