Se si resta un giorno senza scrivere alcunché su Elon Musk e Twitter, ma anche solo senza aver citato le ultime sortite del Ceo di SpaceX, poi si ha materiale per almeno quattro articoli.
Figuriamoci in queste ore, che teoricamente sono le ultime che ci separano dalla tanto agognata e discussa acquisizione del social da parte dell’imprenditore.
Sì, perché venerdì 28 ottobre – giorno ultimo fissato dal tribunale del Delaware – dovrebbe finalmente avvenire il fatidico passaggio.
E anche se fino all’ultimo, come vedremo, Musk non perde il gusto per le sue trovate da situazionista fuori tempo massimo, l’acquisto di Twitter è una cosa seria. Ed Elon Musk dovrà affrontare una serie di problemi per i quali difficilmente la sua ben nota volubilità potrebbe rivelarsi l’atteggiamento più proficuo.
Ma andiamo con ordine.
Elon Musk, Twitter e la data del 28 ottobre
Il 28 ottobre (alle ore 17.00, per la precisione) è il termine ultimo che Elon Musk e Twitter hanno per trovare un accordo.
Viceversa, come ha stabilito Kathaleen McCormick, giudice della corte di Chancery in Delaware, il processo riprenderà nel mese di novembre.
Ma sono sempre più insistenti i rumors secondo cui non si verificherà questa ipotesi: il 28 ottobre il patron di Tesla dovrebbe acquisire la piattaforma social.
E lo ha fatto capire a modo suo.
Musk, Twitter e il lavandino
Nella giornata del 26 ottobre, Elon Musk è entrato negli uffici di Twitter di San Francisco trasportando un lavandino.
L’ingresso inconsueto, nemmeno a dirlo, è diventato un video che su Twitter ha raggiunto i 110 milioni di follower di Musk. Il cinguettio era accompagnato da un commento: “Let’s that sink in”. Dove c’è un gioco di parole sul doppio significato del termine “sink”: “lavandino” e “affondare”.
Come se non bastasse, Elon Musk ha modificato il proprio status su Twitter, autoeleggendosi Chief Twit.
Insomma: pur con i suoi soliti modi criptici, Musk ha fatto capire che ci siamo, e che venerdì 28 ottobre Twitter dovrebbe passare sotto il suo comando.
Vi risparmiamo, perché tutti voi la saprete a memoria, le tappe della lunga querelle che ha portato da un’acquisizione che in primavera pareva certa, a un processo, sospeso appunto sino al fatidico 28 ottobre.
I problemi di Twitter
Oggi vorremmo concentrarci su altro.
E cioè sul fatto che Elon Musk, con Twitter, si farà carico di un’azienda non certo priva di problemi. Uno dei quali ve lo abbiamo presentato nelle scorse ore: il social sta perdendo i suoi utenti più forti e fedeli.
E non solo: c’è un preoccupante aumento dei contenuti per soli adulti, che Reuters stima intorno al 13%. E che, assieme al mutamento degli interessi degli utenti (sempre più attratti dalle criptovalute e sempre meno da un utilizzo giornalistico della piattaforma), stanno causando due conseguenze non piacevoli. Gli inserzionisti sono sempre più restii a stringere accordi con Twitter, e anche gli influencer storcono il naso, preferendo altri social a quello dei cinguettii.
Un altro problema si profila all’orizzonte, ed è in un certo senso politico: perché se Donald Trump, che con il suo social Truth non ha mai sfondato, dovesse rientrare in Twitter, pare che sarebbero moltissimi gli utenti pronti ad abbandonare il proprio profilo.
Il problema Musk?
Elon Musk può dunque scegliere se diventare l’ennesimo problema di Twitter, o colui il quale i problemi del social proverà a risolverli.
Di certo, la sua volubilità e la sua tendenza irrefrenabile a trasformare in tweet tutto ciò che gli passa per la testa non sono due biglietti da visita troppo rassicuranti.
In questo senso, specie riferendosi al suo davvero poco opportuno piano di pace proposto all’Ucraina, il New York Times ha definito Musk un “agente geopolitico del caos”.
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Il licenziamento del 75% dei dipendenti (e relativa rettifica)
Un esempio di eccessiva inclinazione alle dichiarazioni rischiose Musk lo ha dato di recente.
Subito l’imprenditore avrebbe detto che, una volta acquisito Twitter, avrebbe licenziato addirittura il 75% dei dipendenti, ovvero più di 5.000 lavoratori.
Se non fosse che, nelle scorse ore (non a caso poco prima dell’ipotetico giorno del perfezionamento dell’affare), Elon Musk ha ritrattato. Secondo Bloomberg, lo stesso Musk avrebbe tranquillizzato i dipendenti di San Francisco, quanto meno sull’entità dei possibili tagli.
Insomma: per Elon Musk, Twitter sarà una prova di maturità. E a seconda della sua gestione, il social potrò riaffermare la propria identità originaria, di piattaforma di notizie da tutto il mondo, o diventare una chiassosa piazza – simile a troppe altre – in cui ciascuno potrà versare parole in libertà.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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