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Twitter: utenti più attivi in calo. Lo dice un documento interno

Ecco cosa si evince da un report interno

Negli ultimi tempi si è parlato di Twitter soprattutto per l’annosa querelle con Elon Musk. Anche in questi giorni, nonostante il processo sia stato sospeso fino al 28 ottobre, per diversi motivi (che vi illustreremo) il social ha comunque riempito le pagine dei giornali.

Siamo dunque più distratti riguardo all’andamento di Twitter in termini di utenti. E forse proprio questo braccio di ferro con Elon Musk non sta facendo bene alla piattaforma di taglio giornalistico: infatti da un documento interno pare che Twitter stia perdendo i suoi utenti più attivi.

Scopriamo qualcosa in più su questo report reso pubblico da Reuters, dopo di che riassumiamo le ultime vicende del contenzioso che vede contrapposti Twitter ed Elon Musk.

Twitter: utenti più attivi in calo

Reuters ha pubblicato nella giornata di mercoledì 26 ottobre una notizia piuttosto clamorosa.

Secondo un report interno, infatti, Twitter starebbe perdendo gli utenti più attivi. Sono gli heavy tweeters: numericamente rappresentano il 10% del totale, ma sviluppano il 90% del traffico in tweet. E questi utenti forti sarebbero in calo dall’inizio della pandemia.

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La metamorfosi di Twitter

Il documento interno all’azienda rivela che l’emorragia di utenti forti di Twitter ha una sua giustificazione nella mutazione che sta investendo la piattaforma.

L’heavy twitter è un utente che entra sul social sei o sette volte al giorno, e twitta almeno quattro volte a settimana.

È possibile che l’heavy twitter tipo sia legato all’idea primitiva di Twitter. Quella cioè del social più istituzionale, di stampo quasi giornalistico, da adoperare per reperire e divulgare notizie.

Ma è sempre il report interno a dirci che Twitter sta dirigendosi altrove. E che gli argomenti che catturano un interesse sempre maggiore da parte degli utenti (di lingua inglese, ma non c’è da stupirsi che sia così a livello globale) sono soprattutto due. Ovvero i contenuti legati alle criptovalute e quelli sessualmente espliciti.

Al contrario, l’attenzione verso i problemi mondiali è in continua diminuzione.

I dubbi dei pubblicitari

Questo mutamento di prospettiva di Twitter, che – per intenderci senza troppe perifrasi – pare stia virando verso il kitsch, rischia di far perdere interessi agli inserzionisti pubblicitari.

Un altro report segnala che ben il 13% di ciò che circola sulla piattaforma sarebbe materiale per adulti. Inoltre, dopo la comparsa di alcune loro inserzioni accanto a contenuti pedopornografici, diverse aziende nel mese di settembre avrebbero interrotto i rapporti commerciali con Twitter.

Problema ulteriore del social, a oggi non c’è una policy sufficientemente robusta per arginare, appunto, la piaga della diffusione di materiale pedopornografico.

I dipendenti di Twitter ed Elon Musk

Riguardo alle mutate tendenze degli utenti, un portavoce di Twitter ha dichiarato: “Conduciamo regolarmente ricerche su un’ampia varietà di tendenze, che si evolvono in base a ciò che sta accadendo nel mondo. Il nostro pubblico complessivo ha continuato a crescere, raggiungendo 238 milioni Mdau nel secondo trimestre del 2022“.

Ricordiamo “Mdau” è acronimo per “monetizable daily active user”, ovvero “utenti attivi quotidiani monetizzabili“.

C’è da aggiungere che tra i dipendenti di twitter, intervistati da Reuters ma rimasti anonimi, serpeggia una certa inquietudine. Viste soprattutto le ultime dichiarazioni di Elon Musk, che nel caso si concretizzasse la sua acquisizione dell’azienda ha fatto intendere che potrebbe tagliare ben il 75% del personale, attualmente stimabile in circa 7.500 lavoratori.

L’inquietudine dei dipendenti è doppia: ovviamente per il proprio posto di lavoro. Ma anche per il potenziale deterioramento della qualità dei contenuti, come conseguenza di un eventuale taglio così drastico all’organico.

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Il 28 ottobre Twitter sarà di Elon Musk?

Dopo infiniti ripensamenti e colpi di scena, di cui vi abbiamo puntualmente dato notizia, ora dovremmo esserci.

Il 28 ottobre, infatti, sembra che finalmente Musk verserà la cifra di 44 miliardi di dollari, necessari all’acquisizione di Twitter.

L’indiscrezione è di Bloomberg, secondo cui il patron di Tesla avrebbe comunicato l’intenzione alle banche. Che per l’operazione forniranno 13 miliardi di dollari di finanziamento.

La notizia ha scosso Wall Street, facendo guadagnare al titolo il 2,73%.

Nel frattempo, Elon Musk parla già da proprietario di Twitter. In un recentissimo cinguettio l’imprenditore ha scritto: “Twitter dovrebbe essere il più inclusivo possibile, servendo come un forum per dibattiti vivaci, anche se talvolta rancorosi, fra persone con punti di vista ampiamente divergenti.”

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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