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Il nostro omaggio a Elton John, che compie oggi 75 anni

Nasceva il 25 marzo di 75 anni fa, in una piccolissima abitazione di Pinner, nel Middlesex inglese, un bambino battezzato Reginald Kenneth Dwight, che il mondo imparerà a conoscere come Elton John.

25 marzo 1947: nasce Reginald Kenneth Dwight alias Elton John

A volte il talento lo riconosci subito, e questo è un bambino prodigio. Chissà se furono queste le parole di Sheila Eileen, nel vedere che suo figlio Reginald era in grado di riprodurre al pianoforte, a soli tre anni, tutte le canzoni che la piccola stazione radio di Pinner, nel Middlesex, mandava in onda. Un talento così bisognava spronarlo, come solo certe mamme inglesi sapevano fare. E allora giù di 45 giri importati dagli States. Il tutto con enorme contrarietà da parte del marito, Stanley Dwight, che a quel teppistello di Elvis probabilmente avrebbe preferito una più tradizionale Gracie Fields. “Ai vostri figli piacerà” avrebbe detto Michael J. Fox in una versione di Ritorno al Futuro che esiste solo nella fervida immaginazione di questo articolo.

Ad ogni modo il talento c’era. Al punto che il giovane Reginald riceve, a soli 11 anni, una borsa di studio presso la prestigiosissima Royal Academy of Music. Se fossimo in una favola Disney la storia potrebbe anche finire qui, ma questa è la vita vera. Il fatto è che Reginald, a Bach e Mozart, preferiva Buddy Holly e l’iconico Jerry Lee Lewis, quel matto che suonava accordi di pianoforte come fossero schitarrate e che lanciava la sua giacca al pubblico dopo ogni esibizione. La strada di Reginald non era il conservatorio, era il rock’n’roll e, abbandonata la Royal Academy, comincia a comporre la sua musica.

Un’altra cosa però stava stretta all’adolescente: il cognome. Quel Reginald Kenneth Dwight proprio non lo rappresentava, complice anche il rapporto sempre più deteriorato con un padre conservatore, di estrazione militare, che non assecondava le velleità artistiche del giovane talento. Sarà solo nel 1972 che Reginald cambierà ufficialmente nome e cognome diventando legalmente, qualora fosse necessario riportarlo, Elton Hercules John.

I travestimenti e il sodalizio con Bernie Taupin: un mondo interiore che doveva uscire fuori

In mezzo a questa storia però c’è tutto il resto: la musica. Dopo aver tentato in tutti i modi di diventare il cantante dei King Crimson, John si darà alle proprie produzioni. La leggenda narra che negli angusti uffici della Liberty Records ci fosse una pila enorme di buste gialle contenenti i nomi e i testi di giovani e talentuosissimi autori. Elton ne estrasse una a caso e, scartato l’involucro, lesse: Bernie Taupin. Il resto è storia. Insieme a Taupin, John, scrive canzoni leggendarie destinate a diventare la colonna sonora di molte generazioni.

E poi la passione per i travestimenti: da Mozart alla Statua della Libertà, passando per il costume da Paperino con cui si esibì al concerto di Central Park nel 1980. Nel 1991, in partenza per un tour mondiale, si presentò all’aeroporto di Heathrow con ben 42 valigie zeppe di vestiti e accessori.

Elton John: una vita a comporre capolavori senza tempo

Le canzoni, dicevamo. Una sfilza di successi, uno dietro l’altro. Al punto che, in una tradizione tutta britannica a noi sconosciuta, la Regina in persona lo riconobbe come Commendatore dell’Ordine dell’Impero Britannico. Ancora oggi, infatti, ci si riferisce all’artista con l’appellativo di Sir. La motivazione ufficiale del riconoscimento? “Per i servizi alla musica” si legge sull’attestato ufficiale.

Del resto basta pensare che la romantica Your Song è ancora oggi un brano evergreen che fa sempre la fortuna degli smielati a San Valentino. E poi quel capolavoro di Tiny Dancer, ripresa in una scena del film Almost Famous divenuta iconica. La pellicola, che segue le vicende di una band hard-rock sull’orlo dello scioglimento a causa dei dissidi interni, vede i componenti del gruppo in un bus in tour. Visibilmente stremati e con le tensioni tipiche di una band corroborata dagli abusi, il gruppo si ritrova a cantare sulle note di Tiny Dancer, quando questa passa in radio. La canzone narra di una ballerina, “con gli occhi belli e il sorriso da pirata”, che sogna di sposare il cantante di cui è follemente innamorata.

https://www.youtube.com/watch?v=QHH3FoJUEbg

Candle in the wind: l’omaggio a Marylin Monroe e a Lady Diana

Nel 1973 esce lo spettacolare doppio album Goodbye Yellow Brick Road e tra i singoli compare Candle in the wind. La versione originale del brano era un omaggio diretto a Marylin Monroe, con un incipit esplicito: “Goodbye Norma Jean”. La versione che tutti conosciamo tuttavia è quella del 1997, quando John e Taupin riuscirono a riassumere i sentimenti del mondo intero per la prematura scomparsa di Lady Diana. “Goodbye England’s Rose” canta l’artista nel nuovo incipit, per un brano che verrà suonato in maniera commossa e sincera anche ai funerali di Lady D, sotto il grigio cielo inglese di quel cupo 6 settembre 1997.

Un artista sempre al passo coi tempi. Che è passato dal rock degli anni ’60 al periodo glam e sfarzoso. Le recenti collaborazioni con Ed Sheeran sembrano non stonare mai, e mai si presentano come un tentativo forzato di sembrare attuale. Anche perchè non ce ne sarebbe bisogno alcuno, data la caratura artistica del personaggio. Nel 2021, con Dua Lipa, realizza una riedizione di Rocket Man, canzone che diede il nome anche al suo film biografico del 2017, e che narra le vicende epiche di un astronauta di ritorno dallo spazio. Malsopportato dall’amico David Bowie (che la riteneva una scopiazzatura della sua Space Oddity) il brano uscì nel 1972, epoca in cui gli statunitensi erano soliti andare in villeggiatura sulla Luna una settimana sì e l’altra pure. Anche se almeno un terrapiattista giura che sia tutta un’invenzione di Stanley Kubrick.

Proprio lo scorso anno fece il giro del web un video in cui si vedeva Sir. Elton John, in vacanza a Cannes, avvicinarsi a un DJ per chiedergli di cantare sulla base del brano che lo stesso disc jockey era intento a suonare. La reazione fu di stupore, tra chi si chiedeva se quel signore fosse un sosia di Elton John e chi fin da subito capì l’unicità di quel momento.

Sono passati oggi ben 75 anni da quel 25 marzo 1947, quando la solare Sheila diede alla luce il piccolo Reginald, probabilmente ignara del genio che aveva appena donato al mondo. Nel frattempo Reginald è diventato Elton prima, Sir Elton poi e infine leggenda vivente, ancora intento a portare la sua arte dal vivo in enormi tour mondiali. Buon compleanno Rocket Man.

Goodbye Yellow Brick Road
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Marco Brunasso

Scrivere è la mia passione, la musica è la mia vita e Liam Gallagher il mio Dio. Per il resto ho 30 anni e sono un musicista, cantante e autore. Qui scrivo principalmente di musica e videogame, ma mi affascina tutto ciò che ha a che fare con la creazione di mondi paralleli. 🌋From Pompei with love.🧡

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