Nel bel mezzo di un dibattito molto acceso sull’utilizzo dell’Intelligenza Artificiale nel campo della creazione musicale, negli Stati Uniti è stato approvato un disegno di legge che potremmo definire ad personam, atto a tutelare l’immagine di Elvis Presley. Ufficialmente si tratta del ddl Ensuring Likeness Voice and Image Security Act, anche se per brevità (e contenuti) è già stato diventato celebre come Elvis Act.
Elvis Act, per tutelare la leggenda di Elvis Presley dal voice cloning con l’AI
Il disegno di legge è stato approvato lo scorso 21 marzo nel Tennessee, stato dove la leggenda di Elvis non è mai morta (e mai morirà). Il testo entrerà in vigore a partire dal 1° luglio 2024, e avrà valenza solo nei confini dello stato. Un piccolo passo, certo, ma comunque significativo.
In sostanza l’Elvis Act mira a tutelare i diritti di immagine del Re del Rock’n’Roll. In che modo? Vietando qualsiasi creazione che includa il deep fake o il voice cloning mediante strumenti di Intelligenza Artificiale.
La normativa è stata promossa dallo stesso Governo del Tennessee, con l’appoggio di un nutrito gruppo di artisti. Tra questi anche David Hodges, principalmente noto per essere stato il co-fondatore della band Evanescence che tanto hanno tormentato le nostre adolescenze (ammettiamolo). Ma non solo: tra i sostenitori del progetto anche la cantautrice canadese Lindsay Ell, la cantante Natalie Grant e l’attrice Chrissy Metz. Persino l’ex pugile Jamie Moore ha sposato la causa, esponendosi pubblicamente a sostegno dell’Elvis Act.
La comunità globale degli artisti guarda e applaude all’iniziativa
L’approvazione dell’Elvis Act è decisamente un primo passo molto piccolo, che tuttavia simboleggia uno sforzo importante. La notizia arriva infatti a pochi giorni dalla pubblicazione di una lettera aperta promossa dalla Artist Rights Alliance (ARA), firmata da alcuni dei più rinomati artisti musicali del mondo. Tra questi anche Billie Eilish, Pearl Jam, Katy Perry, Nicki Minaj, R.E.M. e gli Imagine Dragons. Il testo dalla ARA richiede a gran voce maggiori sforzi per regolamentare in modo efficiente l’uso dell’AI in materia di creazioni musicali, palesando l’urgenza di tutelare il diritto d’autore e la professione dell’artista.
Non sorprende quindi che l’approvazione dell’Elvis Act sia stata accolta con soddisfazione in tutto il mondo (sebbene la legge sia circoscritta ai soli confini del Tennessee). Significativa in tal senso la dichiarazione ufficiale della Recording Academy (la principale istituzione musicale americana, quella che ogni anno assegna i Grammy). In una nota firmata da Harvey Mason Jr., CEO della Recording Academy, si legge:
“La Recording Academy accoglie l’approvazione dell’Elvis Act come un risultato rivoluzionario nello sforzo di proteggere i creativi umani nell’era dell’intelligenza artificiale. Questo passo rappresenta il potere della collaborazione ed è stato un privilegio lavorare con i nostri partner della Human Artistry Campaign, il governatore Lee e l’assemblea legislativa dello stato del Tennessee per portare avanti questa legge. Oggi è solo l’inizio: ma mentre l’intelligenza artificiale continua a svilupparsi, la Recording Academy e i nostri membri continueranno a sostenere una legislazione significativa in tutto il paese che elevi la gente della musica e la creatività umana”.
Fanno eco le dichiarazioni di David Israelite, Presidente e CEO della National Music Publishers‘ Association (NMPA, il conglomerato degli editori americani):
“L’Elvis Act è un importante passo avanti nella lotta per valorizzare cantautori e artisti nell’era dell’intelligenza artificiale. Impersonare gli artisti è il furto supremo e ciò pone le basi per una forte protezione contro le imitazioni non etiche. Abbiamo già visto il potenziale della replicazione della voce ed è essenziale codificare i parametri prima che diventi una minaccia ancora maggiore per l’integrità della musica”.
Soddisfazione anche da parte di Moiya McTier, consulente senior della Human Artistry Campaign, tra i principali promotori del disegno di legge:
“L’Elvis Act, che prende il nome da una delle voci più iconiche del mondo, segna un momento storico, proteggendo tutti noi dall’IA irresponsabile e immorale. La Human Artistry Campaign applaude questo forte sforzo bipartisan per fermare i deep fake e i cloni vocali generati dall’intelligenza artificiale non autorizzati che rubano parti essenziali della nostra individualità. Il lavoro di una vita e i contributi insostituibili della comunità creativa alla nostra cultura meritano tutele che consentano di utilizzare la tecnologia dell’intelligenza artificiale in modo responsabile senza violare i diritti di nessuno o appropriarsi della sua arte”.
Infine riportiamo le dichiarazioni di Mitch Glazier, CEO della Recording Industry Association of America (RIAA, l’equivalente americana della nostra FIMI):
“Questo incredibile risultato dimostra ancora una volta che quando la comunità musicale resta unita, non c’è nulla che non possiamo fare. Applaudiamo la leadership bipartisan rapida e premurosa del Tennessee contro i deepfake di intelligenza artificiale e i cloni vocali senza consenso e attendiamo con impazienza che altri stati e il Congresso degli Stati Uniti si muovano rapidamente per proteggere l’umanità e l’individualità uniche di tutti gli americani”.
Nel frattempo, lo scorso settembre, il Council of Music Makers (CMM) del Regno Unito ha pubblicato cinque linee guida fondamentali per le aziende che intendono sviluppare tecnologie di intelligenza artificiale per la musica.
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