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WhatsApp, ecco cosa cambia dall’11 aprile: messaggi da altre chat (e non solo)

Per l’adeguamento ai regolamenti Ue

Vi abbiamo raccontato in più di un articolo la piccola rivoluzione causata dal Digital Markets Act. Dall’introduzione cioè, a partire dallo scorso 7 marzo, del primo regolamento europeo che mira a garantire una certa pluralità nel mercato digitale.

Il principale obiettivo del DMA è quello di frenare le tendenze monopolistiche di sei big tech del settore, individuate come gatekeeper: Meta, Alphabet (Google), Amazon, ByteDance (TikTok), Microsoft e Apple.

A opporre le più strenue resistenze sono finora è stata proprio l’azienda di Tim Cook. Anche se la Commissione Ue ha di recente aperto cinque indagini che coinvolgono, oltre ad Apple, anche Google e Meta, sospettate di non aver apportato le modifiche richieste dal regolamento Ue.

Modifiche che, dall’11 aprile, riguarderanno anche WhatsApp. Scopriamo come cambia il più famoso servizio di messaggistica breve alla luce del Digital Markets Act.

Whatsapp chat con numero non in rubrica

WhatsApp: la data dell’11 aprile

In un post pubblicato sul blog ufficiale lo scorso 16 febbraio, WhatsApp ricorda ai suoi utenti che diverse cose cambieranno dall’11 aprile.

E lo fa indicando un discrimine temporale: chi avesse sottoscritto il servizio dal 15 febbraio 2024 in poi, ha già automaticamente accettato le imminenti modifiche (che sono entrate in vigore al momento dell’iscrizione). Per tutti gli altri utenti, la data in cui si modificheranno diversi parametri su WhatsApp sarà l’11 aprile.

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Nella nota si legge anche: “Stiamo aggiornando i Termini di servizio supplementari per i canali WhatsApp.”

Cosa cambierà: l’interoperabilità

La più sostanziale novità che WhatsApp introdurrà dall’11 aprile riguarda l’interoperabilità.

Nessun gatekeeper, insomma, può ostacolare le attività dei propri competitor. È il medesimo concetto per cui, dopo un braccio di ferro, l’Ue si è opposta alla decisione unilaterale di Apple di non accogliere nel proprio store l’account sviluppatore di Epic Games.

Dall’11 aprile gli utenti di WhatsApp potranno dunque scegliere se ricevere messaggi in arrivo anche da altre applicazioni simili. Come, per intenderci, Telegram o Signal.

Tecnicamente, il prossimo aggiornamento dell’app di messaggistica di Meta dovrebbe prevedere una voce del menu tramite la quale poter attivare o disattivare la ricezione dei messaggi provenienti da terze parti.

Come spiega l’azienda in una nota, la non accettazione dei nuovi termini implicherà l’impossibilità di utilizzare il servizio: “Puoi anche eliminare facilmente il tuo account se preferisci non accettare i nostri Termini, anche se ci dispiacerà vederti lasciare WhatsApp”.

I tempi di attuazione

La più importante modifica di WhatsApp non sarà però operativa già dall’11 aprile.

Meta chiederà alle app di messaggistica di terze parti di dotarsi di alcuni requisiti di sicurezza. Inoltre, la richiesta di interoperabilità dovrà partire dalle app che vorranno essere accolte su WhatsApp, e per l’accettazione possono trascorrere fino a tre mesi.

Le altre modifiche

Dall’11 aprile si abbasserà l’età minima per poter utilizzare WhatsApp, che in tutta l’Unione europea scenderà dagli attuali 16 anni a 13. Spiega l’azienda:  “In questo modo vengono garantiti requisiti coerenti sull’età minima a livello globale per WhatsApp.”

Per quanto riguarda i diversi canali dell’applicazione, saranno introdotte specifiche linee guida, con limiti più o meno stringenti sull’iscrizione e sulla moderazione dei contenuti.

Inoltre, dall’11 aprile WhatsApp gestirà i dati degli utenti europei basandosi sull’EU-US Data Privacy Framework, un accordo entrato in vigore lo scorso luglio, che riguarda il trasferimento dei dati internazionali tra Europa e Stati Uniti.

Infine, leggiamo, “abbiamo aggiunto informazioni relative al nostro trattamento in conformità agli obblighi di natura legale previsti dal DSA” (Digital Services Act).

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Non cambia il livello di protezione dei dati

WhatsApp fa sapere che le modifiche operative a partire dall’11 aprile non influiranno sul livello di protezione dei dati degli utenti.

“Come sempre, i messaggi e le chiamate personali sono coperti dalla crittografia end-to-end. Nessuno, nemmeno WhatsApp, può leggerne o ascoltarne il contenuto”.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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