Un nuovo procedimento giudiziario per Facebook. Sembra infatti che l’azienda abbia pagato un patteggiamento più salato nello scandalo di Cambridge Analytica per evitare che il procedimento del fisco americano nominasse Mark Zuckerberg, il fondatore e CEO di Facebook. Usando i soldi dell’azienda e degli investitori per motivi puramente personali.
Facebook, patteggiamento più salato per proteggere Zuckerberg
Alcuni investitori di Facebook hanno denunciato l’azienda per aver coperto Zuckerberg durante lo scandalo Cambridge Analytica. Questa azienda privata aveva sottratto i dati personali degli utenti del social per alterare le votazioni negli Stati Uniti, facendo propaganda e spargendo fake news sulla base dei dati rubati. All’epoca Facebook patteggiò con il la US Federal Trade Commission per 4,9 miliardi di dollari. Ma sembra che la cifra fosse più alta per coprire l’immagine del CEO e fondatore.
Nella denuncia si legge: “Zuckerberg, Sandberg [chief operating officer dell’azienda] e altri dirigenti di Facebook hanno autorizzato un patteggiamento multimiliardario con la FTC come espresso quid pro quo per proteggere il nome di Zuckerberg. Affinché non comparisse nella denuncia della FTC, non fosse soggetto a responsabilità personale o persino interrogato per una deposizione“.
Nella denuncia si leggono anche le parole del commissario della FTC Rohit Chopra. Che avrebbe detto: “essenzialmente abbiamo accettato più soldi, in modo che un individuo non dovesse sottoporsi a testimonianza sotto giuramento. E credo che questo sia fondamentalmente sbagliato”.
Facebook non ha risposto alle accuse ma il portavoce Andy Stone ha spiegato su Twitter che non sono nuove. E che sono qualcosa che verrà deciso durante il dibattimento in aula. Al momento l’azienda quindi nega che il patteggiamento sia stato più salato per tutelare il CEO. Vi terremo aggiornati.
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