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Facebook guadagna oltre 9 miliardi nell’ultimo trimestre. Nonostante gli scandali

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Per Facebook profitti in crescita anche nel terzo trimestre.

I guadagni di 9,1 miliardi superano del 17% quelli fatti registrare nel 2020 (7,8 milioni). E questo nonostante un nuovo aggiornamento sulla privacy del sistema operativo iOS 14 di Apple, che ha reso più difficile per i brand indirizzare gli annunci a utenti specifici, e quindi ha ridotto gli introiti pubblicitari del colosso tech.

Ma soprattutto nonostante i terribili scandali a catena che nelle ultime settimane hanno travolto la creatura di Zuckerberg. Ha iniziato a settembre l’ex dipendente France Haugen, dichiarando che l’azienda “preferisce i profitti alla sicurezza”. Ha continuato il Wall Street Journal, che ha pubblicato in tredici puntate i compromettenti Facebook Files, forniti proprio da Haugen.

Sino all’esplosione dei recenti e clamorosi Facebook Papers: un megadossier interno di 10.000 pagine, pubblicato all’unisono dai principali 17 giornali americani nella giornata di lunedì 25 ottobre. Da cui emergono comportamenti contradditori, omissioni pericolose, connivenze altrettanto ambigue e una continua sottovalutazione delle richieste di intervento da parte dei dipendenti.

Concentriamoci prima sui dati del terzo trimestre di Facebook, e capiamo poi se gli ultimi scandali possano in qualche modo aver influito. Infine, cerchiamo di prevedere quale potrebbe essere il futuro prossimo dell’azienda.

I profitti di Facebook nell’ultimo trimestre

I profitti di Facebook nel terzo trimestre ammontano dunque a 9,1 miliardi di dollari, contro i 7,8 dell’anno precedente.

Negli ultimi dodici mesi la base di utenti mensili del colosso tech è cresciuta del 6%, arrivando a toccare i 2,91 miliardi di persone.

 Sempre nell’ultimo anno, le azioni dell’azienda sono aumentate di circa il 20%. E anche le rilevazioni di lunedì 25 ottobre del mercato serale hanno fatto segnare un +1,3%.

Il valore delle azioni nel terzo trimestre, che riportano un utile netto per azione di 3,22 dollari, hanno superato le stime di tredici analisti raccolta da Zacks Investment Research.

Ma gli altri dati sono stati inferiori alle attese. Sempre nel trimestre in esame, la società di Mark Zuckerberg ha realizzato un fatturato di 29,01 miliardi di dollari, per un + 35% (nel 2020 erano stati 21,47). Le previsioni, però, arrivavano sino a 29,55 miliardi.

L’azienda ha dichiarato che per il quarto trimestre le attese sono comprese tra i 31,5 e i 34 miliardi di dollari.

I profitti di Facebook, pari a 9,1 miliardi, hanno fatto salire l’utile netto del 17%, sopra le previsioni. Non così per gli utenti attivi al mese: i 2,91 miliardi portano, come già detto, a un aumento del 6% rispetto allo stesso periodo del 2020. Tuttavia le attese erano di 2,93 miliardi.

Le dichiarazioni di Zuckerberg

Le prime parole del Ceo dell’azienda, Mark Zuckerberg, sono state a commento dei numeri del terzo trimestre. Zuckerberg ha affermato: “Abbiamo fatto progressi nel trimestre e la nostra comunità continua a crescere. Sono contento della nostra roadmap”.

Inevitabile, poi, che l’amministratore delegato di Facebook non si sia riferito solo a profitti e utenti, ma abbia allargato lo sguardo sui recenti scandali. Lo ha fatto con queste parole: “Le critiche in buona fede ci aiutano a migliorare, ma penso che stiamo vedendo uno sforzo coordinato per usare selettivamente documenti trapelati per dipingere una falsa immagine della nostra compagnia.

La realtà è che abbiamo una cultura aperta che incoraggia la discussione e la ricerca sul nostro lavoro, in modo che possiamo fare progressi su molte questioni complesse che non sono specifiche solo per noi”.

Facebook, i profitti e gli scandali

I Facebook Papers non sembrano aver influito sui ricavi dell’azienda, soprattutto se si considera il dato dell’ultima rilevazione dei mercati.

Il sospetto è che però sia ancora troppo presto, e le ricadute delle 10.000 pagine di documenti che mostrano omissioni e inefficienze della società si paleseranno soprattutto nel quarto trimestre.

La sensazione è che l’azienda stia già correndo ai ripari, pensando a un cambio di direzione che potrebbe essere sia sostanziale che di immagine. Vediamo come.

Il cambio di rotta: dal metaverso a un possibile rebranding

Sono ormai diverse le dichiarazioni pubbliche di Zuckerberg secondo cui l’interesse e le energie del colosso tech nel futuro prossimo si sposteranno sempre più sul metaverso.

La divisione che se ne occuperà, Facebook Reality Labs, dovrà creare hardware, software e contenuti di realtà aumentata e virtuale. E, secondo quanto detto dal direttore finanziario David Wehner, nel prossimo anno costerà a Facebook 10 miliardi di dollari.

E già dal quarto trimestre dell’anno in corso i risultati finanziari di Facebook Reality Labs saranno divulgati autonomamente. “Ciò fornirà agli investitori ulteriore visibilità sugli investimenti che stiamo facendo nella realtà aumentata e virtuale”, ha scritto Mark Zuckerberg in un post.

Non è fantasioso presumere che la crescente attenzione al metaverso serva all’azienda per distrarre dai problemi e dalle controversie del social di Menlo Park. Nella medesima direzione andrebbe l’ipotesi, di cui si è discusso nei giorni scorsi, di un rebranding, cioè di un cambio di nome del gruppo.

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