Chiunque sia sufficientemente informato su ciò che accade nel mondo, si sarà di certo accorto di due cose.
La prima, clamorosa, è che il Covid ha riempito le prime pagine di tutti i giornali, e i servizi di apertura di tutti i telegiornali, sino allo scorso 24 febbraio. Da quando l’esercito di Mosca ha invaso l’Ucraina, infatti, le notizie sul Coronavirus sono state di colpo, e bruscamente, declassate. Al punto che è stato necessario un intervento del ministro della Salute Roberto Speranza, che ha dovuto ricordare agli italiani come il conflitto russo-ucraino fosse andato a sommarsi con il problema del Covid, e non a sostituirlo.
“La guerra ha sostituito il virus sui media, non nella realtà,” ha dichiarato lo scorso aprile il ministro Speranza.
Dalle fake news sul Covid alle fake news sulla guerra
Seconda questione altrettanto notevole a livello mediatico: da quando la guerra in Ucraina ha scalzato il Coronavirus come principale serbatoio di notizie, ne ha anche ereditato tutte le distorsioni in ambito comunicativo. Diventando, la guerra russo-ucraina, un formidabile amplificatore di fake news propagandistiche.
Basti vedere come il fuoco della nostra rubrica del mercoledì, La bufala tech, sia mutato. E nelle ultime settimane si sia spesso occupato delle pseudonotizie che scaturiscono dal conflitto. In modo particolare dalla propaganda di Mosca.
Su questo punto si sofferma un recente report di NewsGuard, di cui andiamo a scoprire gli esiti.
L’analisi di NewsGuard
Come dicevamo, un’analisi di NewsGuard ha intercettato e soprattutto quantificato un mutamento di prospettiva di cui si erano accorti in molti.
NewsGuard, nel suo Centro di monitoraggio della disinformazione sul Coronavirus, si occupa di ben 575 siti Internet di tutto il mondo che diffondono appunto bufale sul Covid.
Successivamente, NewsGuard ha anche avviato il Centro di monitoraggio della disinformazione sul conflitto Russia-Ucraina. Qui sono stati individuati 226 siti che propagano false informazioni sulla guerra.
Ebbene: la recente analisi ha mostrato come 91 dei 575 siti già controllati per la loro propensione a elargire falsità sul Covid, si stiano ora impegnando a far circolare fake news sulla guerra.
Le fake news sui social
Alcuni di questi 91 siti sono stati sospesi. Balza poi all’occhio il fatto che 57 di essi sono attivi su uno o più social media.
Più precisamente, 43 sono su Twitter, 41 su Facebook e 23 su YouTube. Inoltre, sulle pagine social di questi siti non compare nessun avviso che indichi la scarsa affidabilità delle fonti da cui provengono le notizie.
A ingenerare ulteriore confusione negli utenti hanno provveduto le piattaforme stesse, o meglio chi si occupa di controllare le notizie che vi circolano. Molti siti sono stati infatti sospesi senza preavviso, e senza che ai fruitori venisse fornita una spiegazione chiara di quanto fosse successo.
Quali siti diffondono fake news sulla guerra (e sul Covid)
Tra i 91 siti oggetto di analisi da parte di NewsGuard, 31 sono in lingua inglese, 31 in lingua francese, 16 in lingua tedesca. E ben 13 in lingua italiana.
I tre siti di fake news con maggiore seguito sono OANN.com, ZeroHedge.com e OrganicConsumer.org. Sono seguiti complessivamente da qualcosa come 3 milioni di follower su Twitter, 1,5 milioni di follower su Facebook e 1,47 milioni di abbonati ai canali di YouTube.
C’è di più. 23 di questi 91 siti continuano a ricevere entrate dalla pubblicità programmatica.
Le bufale diffuse
I siti monitorati da NewsGuard hanno pubblicato almeno una delle principali fake news sulla guerra e sul Coronavirus.
Ecco, a titolo di esempio, quattro bufale tra le più divulgate, due sul Covid e due sulla guerra. Al primo gruppo appartiene la pseudonotizia secondo cui il virus che causa il Covid-19 è simile a quello dell’HIV, e sarebbe stato prodotto artificialmente. E quella che istituisce un collegamento tra la tecnologia 5G e il Coronavirus.
Tra le fake news sulla guerra, invece, quella per cui gli Usa starebbero sviluppando armi biologiche da utilizzare contro le persone di etnia russa. E quella secondo cui il massacro di Bucha altro non sarebbe che una messa in scena organizzata da Kiev.
Cos’è NewsGuard
NewsGuard, attraverso il lavoro di un pool di giornalisti e professionisti del settore dell’informazione, è uno strumento di valutazione dei siti che pubblicano notizie e informazioni sulla base di nove criteri giornalistici ispirati agli standard di credibilità e trasparenza.
In base al rispetto o meno di questi criteri, a ogni sito viene attribuita una valutazione verde o rossa, che ne indica il grado di attendibilità. C’è poi un’icona gialla assegnata ai siti esplicitamente di satira, e un simbolo per le piattaforme che raccolgono contenuti provenienti dagli utenti, senza prima valutarli e selezionarli.
Ultimo aggiornamento 2024-10-06 / Link di affiliazione / Immagini da Amazon Product Advertising API
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