L’uscita di una Ferrari è sempre un evento da ricordare. In questo caso, però, la Casa di Maranello ha realizzato un’automobile che vuole omaggiare le sue più belle e vincenti sportive da corsa degli anni ’60: ecco la Ferrari Daytona SP3, la nuova Icona del Cavallino. Con la terza vettura del “Concetto Icona”, il leggendario motore V12 torna (da solo) al posteriore, la SP3 Daytona è anche la più potente Ferrari non ibrida di sempre con i suoi 840 CV. Io non sto nella pelle di raccontarvi il resto, siete pronti a scoprire una delle Ferrari moderne più iconiche?
L’ispirazione di Ferrari Daytona SP3: le vittorie nella Sport Prototipi di 330 P4 e la mai nata 250 P5 BS
Prima di parlare di Ferrari Daytona SP3, è bene raccontarvi da dove prende spunto e a chi si ispira questa incredibile vettura. Dovete infatti sapere che anche la Daytona SP3 fa parte del nuovo Concetto Icona della Casa di Maranello, ovvero una serie di vetture prodotte in tiratura limitata che celebrano e si ispirano alle vetture da corsa che hanno fatto la storia del Cavallino Rampante. E se le Ferrari Monza SP1 ed SP2 si ispiravano alle incredibili auto da corsa degli anni ’50, la nuova Daytona SP3 prende le proprie radici dalle Sport Prototipo degli anni ’60, ma non solo.
Già il nome infatti, Daytona, rimanda ad evento in particolare, avvenuto quasi 55 anni fa. Era il 6 febbraio del 1967, e sul circuito americano di Daytona la Ferrari completò una incredibile tripletta nella prima tappa del Campionato Mondiale Sport Prototipi. Dopo la vittoria delle Ford GT40 a Le Mans nel 1966 (da cui trae spunto lo splendido film Le Mans ’66 – La grande sfida), dove Ferrari uscì smaccata dalla tripletta Ford, la Casa di Maranello lanciò la 330 P4, una nuova vettura in grado di combattere ad armi pari con la vettura americana.
La 330 P4, passata poi alla storia per essere una delle vetture da corsa più belle della storia dell’automobile, riuscì con il suo V12 centrale a vincere la celebre gara di durata americana. Ferrari come detto però riuscì a chiudere una dominante tripletta, con alle spalle della 330 P3/4 (esemplare chiamato così in quanto diretta evoluzione di un esemplare di 330 P3 del 1966) guidata da Lorenzo Bandini e Chris Amon altre due Ferrari, una 330 P4 e una 412 P. Quella tripletta diede poi il nome ad una delle Ferrari più belle mai costruite, la 365 GTB/4 del 1968 chiamata appunto Daytona in onore di quella tripletta.
Oggi, Ferrari decide di omaggiare quell’impresa e quella vettura con la sua terza Icona, la SP3 Daytona. La vettura ha linee che richiamano parecchio la 330 P4, ma al posteriore, come vedremo, c’è una citazione ad un’altra Ferrari Sport Prototipo mai nata, la 250 P5 Sport Berlinetta.
L’estetica di Ferrari Daytona SP3: l’Icona nasce in casa, tra richiami alle moderne, agli Sport Prototipi e alla Testarossa
Andiamo allora con ordine, e vediamo l’estetica pazzesca della nuova Ferrari SP3 Daytona. Il frontale ha delle proporzioni che rimandano subito alle Sport Prototipo di Maranello degli anni ’60, a partire dal frontale basso e appuntito. I passaruota sono gonfi, gonfissimi, e sulla loro sommità si trovano gli specchietti retrovisori, proprio come si usava all’epoca. Il parabrezza poi è iper-avvolgente, sembra quasi una goccia che permette al pilota una perfetta visibilità in ogni condizione.
Sempre derivato da quelle vetture degli anni ’60 è il tetto con sezione centrale asportabile tipo Targa, molto in voga e utilizzata in quegli anni anche nelle vetture da corsa. Il posteriore, poi, con le sue linee morbide e sinuose e un volume quasi esagerato in coda rimanda immediatamente alla 330 P4. La coda invece ha dei rimandi molto interessanti. Il cofano motore trasparente permette di godere della vista del V12 da 6,5 litri, mentre il disegno tormentato del posteriore è un altra bellissima citazione.
Qui Ferrari ha voluto omaggiare la vettura che doveva sostituire la 330 P4, ma che non entrò mai in produzione. Parliamo infatti della 250 P5 Sport Berlinetta, una vettura dalle linee estreme e particolarissime che però non trovò mai la pista. Il posteriore era solcato da queste linee orizzontali parallele all’asfalto, un tratto che poi Ferrari riprese su alcune vetture stradali come sulla immortale Testarossa, la più celebre delle Ferrari “tagliate”. L’intera automobile è sensazionale, ha delle linee incredibilmente bilanciate, armoniose, pulite. Un nuovo punto più alto per Ferrari, che con questa SP3 torna alle proporzioni pulite e alle linee chiare e armonizzate tra loro. Un’auto capace di richiamare il glorioso passato di Ferrari, ma con tecnologie e soluzioni dritte dal futuro.
Anche all’interno, le citazioni alla Ferrari 330 P4 sono presenti soprattutto a livello di seduta. Non abbiamo infatti dei classici sedili regolabili, ma Ferrari ha scelto di riportare in vita i classici materassini imbottiti incollati al telaio. Rivestiti di un particolarissimo tessuto blu elettrico, sono totalmente inamovibili. L’unico modo per regolare la propria posizione di guida è spostare il piantone dello sterzo e i pedali, entrambi regolabili. Ferrari ha poi ricavato dei piccoli triangoli nel montante anteriore per permettere di avere sempre sott’occhio gli specchietti retrovisori montati sui passaruota anteriori. Non manca però la tecnologia. Come sulle ultime Ferrari c’è infatti il volante multifunzione e un quadro strumenti completamente digitale da oltre 16 pollici che fa anche da sistema infotainment.
Il designer, Flavio Manzoni: “Un’opera d’arte, l’auto più bella di sempre”
Dopo la presentazione della nuova Ferrari Daytona SP3, c’è stato spazio anche per le dichiarazioni dei protagonisti di questo progetto ad iniziare dal Direttore Commerciale e Marketing della Casa di Maranello, Enrico Galliera. “Abbiamo innanzitutto cercato un concetto cui ispirarci.”, ha spiegato Galliera. “Abbiamo poi cercato di traslarlo nel presente, con uno sguardo verso il futuro. Per Ferrari, infatti, una vettura deve riuscire a comunicare sempre qualcosa di nuovo. Abbiamo infine dato priorità al design, che di solito viene dopo la funzionalità. Qui il processo è stato ribaltato, e Flavio Manzoni ha potuto lavorare senza vincoli”.
Un sogno che si avvera per il designer dietro le ultime Ferrari, finalmente libero di sfogare tutta la sua creatività senza limitazioni. Manzoni è riuscito ad ottenere un sapiente mix di linee che richiamano al passato, ma utilizzando soluzioni, come i fari Full LED posteriori, che stringono l’occhio alla Ferrari del futuro. Questa Daytona SP3 è un simbolo per la prossima Ferrari, una Ferrari che non dimenticherà mai il proprio passato, ma che vuole essere in grado di riportarlo nel presente e nel prossimo futuro. Il tutto, però, senza dimenticare la vera chiave di volta di ogni auto di Maranello: l’emozione.
“Quando abbiamo fatto vedere la vettura ai clienti selezionati, abbiamo visto persone piangere dall’emozione. La parola più ricorrente era “Speachless”, Senza parole”
Ogni automobile che varca i cancelli della fabbrica di Via Abetone deve essere in grado di emozionare i propri clienti e chiunque la guardi. E da quanto ha potuto vedere Galliera, la Ferrari Daytona SP3 ha già fatto centro. “Pensate” spiega Galliera “che la scorsa settimana abbiamo fatto vedere la vettura ai nostri selezionati owner del programma Icona. Abbiamo visto persone piangere dall’emozione, non ce l’aspettavamo nemmeno noi. La parola più ricorrente era “speachless“, Senza parole”.
Un successo, quindi, ancor prima di toccare l’asfalto e conoscere la sua incredibile meccanica. Dopo Galliera ha poi parlato il designer di Ferrari Daytona SP3, il Direttore del Design di Ferrari Flavio Manzoni, che ha esternato tutta la sua soddisfazione per un progetto così bello. “L’estetica prende spunto dal passato, seppure in chiave moderna. Per la prima volta abbiamo avuto l’opportunità di ragionare al contrario, partendo dal design. Il risultato? Una vera opera d’arte. Sono molto affezionato a quest’auto, forse è la più bella di sempre.”
La meccanica è eccezionale: motore V12 centrale, 840 CV e trazione posteriore
Parole quelle di Flavio Manzoni che suonano come una vera e propria investitura per una vettura che si prospetta già come una delle più grandi della sua generazione. E il tutto viene confermato da una meccanica da urlo. Prima Ferrari dalla Enzo del 2002 a riportare un motore V12 non ibrido in posizione centrale, la Ferrari Daytona SP3 ha un altro incredibile primato. Grazie al suo motore 6.5 V12 F140 HC, l’ultima evoluzione del 12 cilindri a V di 65° lanciato proprio sulla Enzo, la Daytona SP3 è la Ferrari non ibrida più potente di sempre.
Il suo motore, in posizione centrale-posteriore, è infatti in grado di erogare ben 840 CV e 697 Nm di coppia, rendendola per 10 CV rispetto alla 812 Competizione il Cavallino non elettrificato più potente di sempre. Ma non è solo la potenza a rendere Daytona SP3 velocissima. Anche il peso è contenuto grazie al telaio interamente in fibra di carbonio. La massa a secco infatti parla di soli 1485 kg, davvero un ottimo risultato considerando le dimensioni del 6,5 V12 e i 4,65 m di lunghezza della vettura. Il cambio è, ovviamente, un automatico doppia frizione a 7 rapporti e la trazione è solamente posteriore. Le prestazioni sono eccezionali: l’accelerazione 0-100 km/h è coperta in 2,85 s, mentre per lo 0-200 km/h bastano solo 7,4 secondi. La velocità massima? Oltre i 340 km/h: pazzesca.
Quanto costa Ferrari Daytona SP3? Se la desiderate e potete permettervela, però, è già tardi…
Vi abbiamo raccontato proprio tutto di Ferrari Daytona SP3, e della investitura che la nuova nata di Maranello ha ricevuto da chi in Ferrari ha lavorato su questa incredibile vettura. Non ci resta che parlare della produzione e del prezzo, le ultime peculiarità di questa vettura. Come le altre auto del Concetto Icona, Ferrari Daytona SP3 è prodotta in tiratura limitata. Saranno 499 le Daytona SP3 prodotte, e il prezzo di listino parte da ben 2 milioni di euro.
Una cifra alta, vero? Beh, Ferrari non ha fatto fatica a trovare degli acquirenti: anzi, la Casa di Maranello ha già venduto tutti gli esemplari previsti. Se leggendo questo articolo vi eravate decisi ad acquistare una SP3, beh, a meno che non lo abbiate già fatto è ormai troppo tardi. Sicuramente, però, sarà un’emozione unica vederla sfrecciare su strada. E poi vedremo nuovamente in futuro una nuova vettura della già mitica serie Icona? Noi ci speriamo, e non vediamo l’ora di vedere la prossima creazione della Casa di Maranello. Per ora, però, ci godiamo l’ultimo capolavoro della Casa del Cavallino Rampante, destinata a diventare, è il caso di dirlo, una vera Icona dei prossimi anni.
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