fbpx
Smart HomeTech

Chi ha detto che il fotovoltaico deve essere complicato?

TOP AUTHOR

Nella nostra testa c’è la convinzione che il fotovoltaico sia complicato.
Un delirio di pannelli, preventivi, installatori, batterie di accumulo e norme da rispettare.
Eppure non deve essere necessariamente così.
Ci si può avvicinare a questo mondo con soluzioni molto meno complesse, soluzioni che comprate al Leroy Merlin e che installate da soli senza difficoltà. Collegando solo una spina.
Plug and play.
Come un mouse o una tastiera.

Non è una proiezione di un futuro remoto ma una tecnologia che esiste già.
La tecnologia di Beem.

Beem è un’azienda francese che nasce dall’intuizione di Ralph Feghali, Arthur Kenzo, Pierre-Emmanuel Roger e Rob Spiro con l’obiettivo di accelerare la transizione energetica delle famiglie. Come? Con soluzioni hardware e software per la produzione, accumulo, stoccaggio e gestione di energia solare.
Tutto questo con un elemento chiave alla base: il fotovoltaico deve essere semplice, il più possibile.

Il fotovoltaico semplice: intervista a Nicolas Nati, General Manager Italia di Beem

Nicolas Nati General Manager Beem Italia
Nicolas Nati, General Manager Italia di Beem

“Ci sono già più di una decina di migliaia di famiglie attrezzate con prodotti Beem, sia in Francia che in Europa”, racconta Nicolas Nati, General Manager Italia di Beem con un passato da startupper e consulente strategico.
Un inizio visto che l’obiettivo è quello di raggiungere 500.000 famiglie entro il 2030.

Come? Per ora con due prodotti, Beem Kit e BeemON, che all’apparenza paiono molto simili visto che si tratta di pannelli solari plug and play. Insomma, in entrambi i casi basta praticamente collegarli alla rete di casa e il gioco è fatto.
“C’è una piccola differenza, sia nella composizione del prodotto che nell’installazione – ci spiega Nati –  Il Beem Kit ha due potenze, il 300 watt e il 420 watt, tutte e due le potenze sono composte da quattro pannelli, hanno due design, uno floreale e uno neutro, e due attacchi, uno a parete e uno a terra. Quindi fondamentalmente da un punto di vista di user experience è più modulabile, però richiede leggermente più tempo nell’installazione, semplicemente perché bisogna comunque ancorarlo o a terra o a parete.
Il BeemOn invece ha una potenza di 460 watt quindi è il più potente, è un unico pannello più pesante che in teoria non si dovrebbe attaccare a parete ma volendo si può comunque fare. Lo tiri fuori dalla scatola e lo attacchi alla corrente. […] Però è meno modulabile, meno customizzato.”

Entrambi poi possono essere gestiti e monitorati grazie all’applicazione gratuita, disponibile per iOS e Android.

BeemOn
BeemOn

A questo punto potrebbe sorgere un dubbio: ma davvero basta così poco per sfruttare l’energia del pannello solare? Non serve un impianto complesso?
In realtà no.
Fondamentalmente gli elettrodomestici prendono sempre l’energia dalla fonte di corrente con la resistenza più debole. Prenderla tramite il vostro fornitore di energia significa arrivare al contatore che poi raggiunge la rete, aumentando la distanza e la resistenza. Il discorso cambia quando l’energia arriva da un pannello solare che è già collegato a casa tua quindi con una distanza più breve e minor resistenza. “Si parla di micromillesimi di secondi, però gli elettromestici questi millesimi li vedono e quindi vanno a prendere prima l’energia dai kit e poi il surplus di consumo lo vai a prendere dalla rete. Quindi se tu ad esempio consumi 100 e con i kit produci 20, i primi 20 li prendi dai kit e gli 80 rimanenti li vai a prendere dalla rete. Dalla rete quindi non compri più 100 ma compri 80 e quindi hai ridotto la tua bolletta”.

Il fotovoltaico semplice: Beem Kit a bordo piscina
Beem Kit

Ma cosa succede se ad un certo punto il kit produce più di quanto io consumi?
Al momento quell’energia va persa ma la situazione sta per cambiare. Verso la fine dell’estate, in Francia, Beem lancerà la sua batteria di accumulo, batteria che dovrebbe arrivare anche da noi una volta finita la procedura di certificazione.

Chi sono i clienti Beem?

A questo punto però ci chiediamo chi sia il cliente tipo di Beem, un dubbio che Nicolas Nati ci toglie subito, spiegandoci che l’azienda punta alle famiglie con componenti che hanno almeno 35 anni.
I giovani infatti non rientrano nel target attuale della società, un po’ perché tendono a vivere nelle città, dove il fotovoltaico diventa più complicato, e un po’ per la minor capacità di spesa. Non solo: per Nati anche la propensione all’investimento è diversa, senza contare che Beem già di suo si concentra su aree geografiche dove non ci sono molti giovani.
Questo vale sia per l’Italia che per la Francia, anche se i due Paesi non sono esattamente uguali: secondo il General Manager Italia, i francesi non solo vedono il risparmio legato a questa scelta ma tendono essere più coscienziosi da un punto di vista ambientali; nel Bel Paese invece la scelta è principalmente dettata solo dalla questione monetaria, almeno in buona parte delle regioni.
Ci sono poi differenze anche in termini di adempimenti amministrativi: “in Italia per il plug and play, ad esempio, c’è un tema di presa dedicata che richiede magari l’intervento di un elettricista, bisogna fare delle dichiarazioni. Fino a 350 watt non serve quasi niente ma appena li superi – e per avere un risparmio importante li devi superare – devi richiedere tutta una serie di documenti. Alcuni li forniamo noi, quindi costa zero, però altri li può solamente fornire un elettricista.”
Questo significa che se compro un kit, e spendo 500-600 euro, dovrò mettere in conto poi la spesa dell’elettricista quindi ci vorrà più tempo per avere un ritorno sull’investimento.

Il fotovoltaico semplice: un BeemOn posizionato in giardino

Eppure secondo Nati non è questo il possibile freno alla diffusione dei loro prodotti.
“C’è un po’ questa fobia amministrativa che abbiamo tutti – ci spiega – Noi dobbiamo imparare a rassicurare i clienti o capire quali servizi aggiuntivi proporre per poter ridurgli un po’ questo stress amministrativo perché sì, voglio risparmiare, ma non vogliono né spendere troppi soldi per farlo né passare la vita sui portali a dichiarare cose”.

Il fotovoltaico semplice: acquistare il Beem Kit da Leroy Merlin

A questo punto uno potrebbe chiedersi dove acquistare i prodotti di Beem.
Al momento sono due i canali: il sito web e Leroy Merlin.
Il sito web permette sia di fare tutto in autonomia sia di farsi richiamare da un consulente che può aiutarvi a trovare la soluzione ideale.
In alternativa potete rivolgervi a Leroy Merlin: Per noi questa partnership con Leory Merlin è motivo di orgoglio perché è un bel fit. È un brand riconosciuto nel fai da te e questi kit sono fai da te perché di base non richiedono aiuto nell’installazione.”

Beem Kit: montaggio fai da te e acquisto da Leroy Merlin

In futuro però potreste trovare Beem Kit anche nelle grandi catene di elettronica di consumo. Il General Manager Italia ci spiega infatti che sono in fase di trattativa e che in realtà stanno già facendo anche esperimento anche con altre catene di retail come Bricocenter.

Ma l’assistenza?

Al momento non è attiva telefonicamente ma risponde comunque in italiano ed è pronta ad effettuare la valutazione del problema, arrivare ad una diagnosi e predisporre l’intervento.
“La risoluzione del problema avviene sempre in qualche giorno massimo, ma la risposta a un problema si ha sempre in meno di 24 ore”.

Da non perdere questa settimana su Techprincess

📸La prova fotografica di HUAWEI Pura 70 Pro
🍎Apple Intelligence: l’AI arriva su iPhone, iPad e Mac 
— ma con calma
🚤Abbiamo portato la Instax WIDE 400 sui Navigli
💳Mastercard ci racconta il futuro:
biometria, AI e integrazione (e un sacco di wearables)
 
🎧 Ma lo sai che anche Fjona ha la sua newsletter?! Iscriviti a SuggeriPODCAST!
 
📺 Trovi Fjona anche su RAI Play con Touch - Impronta digitale!
 
💌 Risolviamo i tuoi problemi di cuore con B1NARY
 
🎧 Ascolta il nostro imperdibile podcast Le vie del Tech
 
💸E trovi un po' di offerte interessanti su Telegram!

Autore

  • Erika Gherardi

    Amante del cinema, drogata di serie TV, geek fino al midollo e videogiocatrice nell'anima. Inspiegabilmente laureata in Scienze e tecniche psicologiche e studentessa alla magistrale di Psicologia Clinica, dello Sviluppo e Neuropsicologia.

    Visualizza tutti gli articoli

Ti potrebbero interessare anche:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Back to top button