20 anni fa veniva lanciato ufficialmente il GameCube, una delle console Nintendo più sfortunate di sempre. GameCube infatti nel 2021 portava con sé diversi titoli interessanti, ma a quel tempo il mercato videoludico era stato completamente colonizzato da Sony con la sua PlayStation. Ciò non di meno, la scatolina nera della casa di Kyoto era un vero e proprio gioiellino. Ripercorriamo insieme la storia del GameCube in occasione del suo ventesimo anniversario.
La storia del GameCube
GameCube, quando uscì, fu una console piuttosto sfortunata, complice anche il periodo storico in cui arrivo sul mercato, ovvero in piena era PlayStation 2, uscita nel 2000, un’avversaria a tutti gli effetti insormontabile per quasi tutti i competitor dell’epoca. L’uscita di una nuova console Sony colse Nintendo del tutto impreparata, dato che la casa di Kyoto stava preparando il GameCube proprio convinta di anticipare tutte le altre case di produzione.
Sony però aveva fatto la stessa cosa, ma non solo, a buttarsi sul mercato delle console casalinghe quell’anno ci fu anche Microsoft, che presentò la sua prima Xbox, uscita nel 2001 insieme ad un giochino che alcuni di voi potrebbero ricordare: Halo Combat Evolved. Nintendo quindi non si trovo di fronte solo la stra potenza di Sony, ma anche il fattore novità derivante dal debutto di Xbox. Decisamente non il periodo migliore per l’arrivo del GameCube, lanciato peraltro con discreto ritardo rispetto ai competitor.
GameCube quindi arrivò in Giappone ne 2001 e nel resto del mondo l’anno successivo, e già dal suo aspetto si presentava come una console molto particolare; unica in un certo senso. La console era a tutti gli effetti un cubo, sulla parte superiore era situato il vano per inserire i giochi, in un nuovo formato ottico (grande novità rispetto alle cartucce), mentre nella parte anteriore erano presenti gli slot per i controller.
Il joypad invece assunse una forma più classica, lontana dall’eccentricità del tridente di Nintendo 64, con due levette analogiche asimmetriche e quattro tasti sulla destra, oltre ai dorsali L ed R. La nuova console casalinga inoltre era completamente compatibile con il Game Boy, ma il punto forte di GameCube furono senza ombra di dubbio i giochi.
Da Luigi’s Mansion a Pikmin
GameCube, purtroppo, al lancio non poté contare sul volto principale di Nintendo: al posto di Mario infatti viene lasciato spazio a suo fratello Luigi, il protagonista dell’apprezzatissimo Luigi’s Mansion, che vede il nostro amico baffuto improvvisarsi acchippafantasmi in una casa infestata. Ovviamente però non si trattava di un’esclusiva abbastanza forte da incrementare sensibilmente le vendite, d’altronde si trattava di una nuova IP, e quindi GameCube parte piuttosto in sordina.
Fortunatamente la situazione andò migliorando sensibilmente nei mesi successivi, con l’arrivo di molti titoli di livello sulla console. Stiamo parlando di videogiochi che da quel momento in poi sarebbero divenuti il cavallo di battaglia di Nintendo, come Super Smash Bros. Melee, che è presto diventato una delle hit più grandi su GameCube.
Non solo: sul cubo arrivarono anche Pikmin, Metroid Prime, The Legend of Zelda: The Wind Waker e Super Mario Sunshine. Tutte esclusive incredibili e che sono state in grado di fare la storia del medium videoludico per motivi diversi. Nel corso del ciclo vitale della console questi titoli iniziali furono accompagnati da altri prodotti assolutamente degni di nota.
Parliamo di videogiochi del calibro di Mario Party, Pokémon Colosseum, Mario Kart: Double Dash!, Animal Crossing, Fire Emblem: Path of Radiance. E anche i titoli second e third party non erano da meno in quanto a qualità, come Beyond Good & Evil e Rayman 3: Hoodlum Havoc.
Nonostante questo GameCube non riuscì mai a spiccare davvero il volo e rimase un insuccesso a tratti inspiegabile.
La storia di GameCube: un flop inspiegabile
Dato che le vendite faticavano a salire, nonostante tutti i videogiochi di alto profilo sviluppati per la console, Nintendo cominciò lentamente a mettere da parte il GameCube a partire dal 2005; lo stesso anno in cui venne annunciata Wii. E’ evidente che lo sfortunato cubo Nintendo si vide completamente schiacciato dalla combinazione esplosiva di PlayStation 2 e Xbox, entrambe capaci di vedere cifre impensabili per la Nintendo di allora.
La parte più ironica di tutta questa vicenda è che GameCube poteva di fatto vantare un comparto hardware nettamente migliore rispetto a quello delle due concorrenti, eppure vendette soltanto 20 milioni di unità. Giusto per darvi un’unità di misura, considerate che PlayStation 2 ne piazzò 150.000 milioni.
Non è facile capire cosa sia andato storto, anche perché i presupposti per un successo strepitoso non mancavano. Una cosa però è piuttosto certa: Nintendo, grazie a questo fallimento capì una lezione importante e che ha portato l’azienda a diventare quello che è oggi. La grande N infatti fu messa davanti all’incontrovertibile realtà che il mercato dei videogiochi mainstream ormai apparteneva a Microsoft e a Sony e per continuare a fare parte dell’industria videoludica era necessario cambiare approccio.
E così comincio la transizione dalla Nintendo dei tempi che furono a quella odierna, che è stata capace di offrire sui suoi ecosistemi ludici esperienze di gioco difficilmente rintracciabili ancora. Sì può dire senza paura di sbagliare che la triste storia di GameCube abbia dato i suoi frutti, dato che oggi Nintendo Switch è tra le console più vendute di sempre.
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