Secondo il Maggiore dell’Esercito Americano, Jon-Marc Thibodeau, i giovani d’America stanno vivendo una vita sedentaria che li rende fragili e soggetti a lesioni. L’aspetto che ha fatto discutere è il seguente: il Maggiore Thibodeau ha etichettato questi giovani americani come “la generazione Nintendo”.
Secondo l’esercito americano, la Generazione Nintendo “è debole”
Chi di voi fa parte della Generazione Nintendo? Per la maggior parte degli appassionati di videogiochi – anche per i fanatici di Nintendo – questo termine tende ad applicarsi alle persone che sono diventate fan dalla produzione a 8 e 16 bit dell’azienda tra la fine degli anni ’80 e la metà degli anni ’90. La cosiddetta Generazione Nintendo, quindi, si sta avvicinando rapidamente ai 40 anni, se non ha già raggiunto questo traguardo.
Tuttavia, per il Maggiore dell’Esercito Americano Jon-Marc Thibodeau, il termine si applica ai giovani di oggi.
Il Maggiore, infatti, per Generazione Nintendo intende tutti i giovani d’oggi, la cui età è compresa tra i 18 e i 25 anni circa. Questa notizia e le conseguenti affermazioni di Thibodeau, provengono da un comunicato stampa ufficiale pubblicato sul Defense Visual Information Distribution Service, un hub di immagini ufficiali, video e notizie pubblicate dal Pentagono.
L’articolo, intitolato “Perché la ‘Gen Z’ di oggi è a rischio di lesioni da campo di addestramento”, ha riportato l’intervista fatta al Maggiore dell’esercito Jon-Marc Thibodeau, un coordinatore clinico responsabile della prontezza medica a Fort Leonard Wood nel Missouri. Il Maggiore ha descritto le reclute della Gen Z come “morbidi, teneri bocconcini con strutture scheletriche mollicce impreparate ai rigori della vita militare grazie a un’educazione che comprende troppi videogiochi e troppo poche attività all’aperto.”
Alla domanda sui giovani d’oggi, il maggiore Thibodeau è stato infatti diretto:
Lo scheletro dei soldati della Generazione Nintendo non è temprato dall’attività prima dell’arrivo, quindi alcuni di loro si rompono più facilmente.
Ha parlato anche il capitano Lydia Blondin, assistente capo della terapia fisica al Leonard Wood Army Community Hospital. La Blondin ha parlato nel dettaglio del tipo di lesioni che ha visto nella cosiddetta Generazione Nintendo.
Vediamo lesioni che vanno da fratture acute e cadute, a strappi al legamento crociato anteriore, a stiramenti muscolari e fratture da stress, con la stragrande maggioranza delle lesioni legate all’uso eccessivo.
Il resto del comunicato stampa ha poi esortato coloro che cercano di unirsi all’esercito a fare un po’ di preparazione fisica di base prima di recarsi al campo di addestramento.
Verità oppure l’ennesimo stereotipo sui videogiocatori?
Analizzando con attenzione la questione, sembra che il maggiore Thibodeau stesse cercando di dire che lo stile di vita più sedentario dell’era moderna guidata dalla tecnologia tende a produrre giovani che sono meno forti fisicamente rispetto alle loro controparti dei gloriosi e ormai passati anni ’50.
Senza volerlo ha infatti messo a confronto due periodi storici differenti. A quel tempo, i bambini giocavano fuori e tempravano il carattere cadendo dagli alberi o a terra, sbucciandosi le ginocchia e ricevendo una pacca sulla spalla da parte dei genitori. Al giorno d’oggi, invece, passano due o più ore davanti ai videogiochi: o almeno è quello che sostiene il Maggiore.
In realtà però tutto ciò è piuttosto comico. Non solo per l’errore dal punto di vista di etichetta e dell’ennesimo e inutile stereotipo sui videogiocatori. Ci diverte leggere che la gioventù di oggi viene descritta in questo modo, e soprattutto come Generazione Nintendo. Forse il Maggiore non ne è a conoscenza, altrimenti non lo avrebbe detto ma Nintendo è una delle poche aziende che ha spronato giovani e anziani ad alzarsi dal divano per fare un po’ di movimento.
E ne abbiamo la prova: sono proprio i videogiochi. Tra Wii Sports, Wii Fit e più recentemente i giochi per Nintendo Switch come ARMS, Ring Fit Adventure, Fitness Boxing e Jump Rope Challenge. Questi sono tutti videogiochi che incoraggiano il movimento e uno stile di vita più attivo in varia misura, soprattutto rispetto alla concorrenza.
The Soft American e Generazione Nintendo
Inoltre, se ci pensiamo bene, gli infortuni nell’addestramento di base non sono una novità e la colpa di certo non è dei videogiochi. Nel 1960, l’allora presidente eletto John F. Kennedy scrisse un op-ed in Sports Illustrated dove parlò di “The Soft American”.
A quanto pare la Generazione Nintendo è una nuova versione di “The Soft American”, ma è anche superata. Le generazioni di ragazzi i cui genitori pensavano che Nintendo fosse un sinonimo di tutti i videogiochi e le console erano la Generazione X e i millennial. Stiamo parlando dei tempi in cui le console Nintendo dominavano le concezioni della cultura popolare sui videogiochi.
Se la Generazione Z (quella a cui si riferisce il Maggiore Thibodeau), che molto probabilmente è cresciuta giocando a Minecraft, Call of Duty o Fortnite, vedesse che il maggiore Thibodeau pensa ancora a loro come alla “Generazione Nintendo”, probabilmente lo considererebbero cringe.
L’allenamento prima dell’addestramento
Come abbiamo accennato prima, il comunicato stampa conclude con ciò che le reclute devono fare prima di iniziare l’addestramento. Per prepararsi all’addestramento di base, Thibodeau raccomanda alle nuove reclute di “alzarsi dal divano” mentre Blondin raccomanda loro di allenarsi. La preparazione, secondo quanto rivelato, può includere:
- Iniziare un programma di allenamento con esercizi come la corsa, la camminata e allenamento con i pesi;
- Parlare con il proprio reclutatore di qualsiasi opportunità di allenamento;
- Prendere il sole e bere regolarmente del latte; Blondin ha detto che comunemente si vedono bassi livelli di calcio e vitamina D, in particolare con lesioni da stress osseo;
- Seguire una dieta adeguata.
Tutto ciò è piuttosto divertente ma riteniamo che non sia necessario insultare o attaccare ciò che il Maggiore Thibodeau e il capitano Lydia Blondin hanno dichiarato. È bene tenere a mente che ci troviamo davanti a persone che vivono una realtà completamente diversa dalla nostra. E poi, con molta probabilità, sono lontani anni luce dal concetto di “videogiochi e mondo digitale”.
Alla fine dei giochi, queste sono solo opinioni senza fondo. Ogni giocatore è diverso dagli altri e ognuno di loro sa quanto vale, anche a livello fisico. Insomma, tra di noi potrebbe esserci il videogiocatore che passa due ore davanti alla propria console preferita e ne passa altre due in palestra. Oppure quello che ne passa quattro, davanti la propria console del cuore. È un problema? Assolutamente no.
E poi, se proprio dobbiamo dirla tutta, non sono i videogiochi il problema principale della “sedentarietà”.
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