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Google demonetizzerà alcuni contenuti sulla guerra in Ucraina

Google sta notificando gli editori che potrebbe demonetizzare alcuni contenuti riguardo la guerra in Ucraina, qualora la condonino o minimizzino gli effetti del conflitto. Il messaggio sottolinea la stretta alle fake news sul conflitto, aggiungendosi al ban di alcune testate russe vicino al Cremlino.

Google minaccia di demonetizzare alcuni contenuti sulla guerra in Ucraina

Un messaggio spedito venerdì ad alcuni publisher su Google spiega che l’azienda demonetizzerà alcuni contenuti che parlano dell’invasione ucraina. In particolare, contenuti che “sottintendono che le vittime siano responsabili per le loro tragedie o altre istanze di victim-blaming, per esempio chi sostiene che l’Ucraina stia commettendo il genocidio o stia deliberatamente attaccando i suoi stessi cittadini”.

L’azienda inoltre afferma che sarà inflessibile sulle restrizioni già presenti. Per esempio le policy che proibiscono di monetizzare i contenuti che incitino alla violenza o neghino eventi tragici. Il messaggio, riportato da diverse testate porta la firma Google Ad Manager Team.

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Non è la prima volta che Google demonetizza contenuti sulle proprie piattaforme, da Google News fino a YouTube. In passato ha bloccato contenuti per l’incitazione dell’odio razziale. A volte sbagliando, come quando ha bloccato il testo della Lettera dalla Prigione di Birmingham di Martin Luther King, pubblicata dall’Atlantic.

Deadline riporta il commento della professoressa Maria Armoudian, che scrive: “Va notato che Google non sta usando queste policy in altre guerre e violazioni palesi dei diritti umani che stanno accadendo proprio ora. Quindi andrebbe chiesto se applicherà queste policy in futuro, oppure se si interessa in maniera selettiva della vita degli esseri umani”.

Google al momento non ha lasciato alcuna dichiarazione ufficiale al riguardo, vi terremo informati.

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Source
Deadline

Stefano Regazzi

Il battere sulla tastiera è la mia musica preferita. Nel senso che adoro scrivere, non perché ho una playlist su Spotify intitolata "Rumori da laptop": amo la tecnologia, ma non fino a quel punto! Lettore accanito, nerd da prima che andasse di moda.

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