Google Pixel 4a recensione
Google Pixel 4a è figlio della pandemia. Uno smartphone che avrebbe dovuto arrivare sul mercato tra maggio e giugno ma che non è riuscito a superare gli ostacoli imposti da questo assurdo 2020. L’azienda di Mountain View però non ha voluto rinunciare al suo medio di gamma e così ha deciso di presentarlo oggi, 3 agosto, per poi lanciarlo effettivamente il 1° ottobre 2020.
L’attesa verrà ripagata? Insomma, vale la pena attendere due mesi per acquistare questo smartphone? Ne parliamo in questa recensione.
L’eredità di Pixel 4 e Pixel 3a
Fino ad ora quindi abbiamo visto due delle rinunce dettate dal periodo storico in cui stiamo vivendo: una sola variante, da 5,8 pollici, e niente riconoscimento facciale. Ce n’è una terza che riguarda le colorazioni: Pixel 4a arriverà solo nella variante nera, niente bianco e niente Oh So Orange.
Com’è Pixel 4a?
Sulla parte frontale abbiamo un display OLED da 5,8 pollici con risoluzione FullHD+, supporto all’HDR e un forellino posizionato in alto a sinistra che ospita la fotocamera anteriore da 8 megapixel. Nella quotidianità si comporta esattamente come Pixel 4: abbiamo neri profondi, un’eccellente luminosità e colori vividi e naturali. Dal menù delle impostazioni è possibile definire a modalità colore scegliendo tra Naturali, Migliorati e Adattivi; potete inoltre attivare il tema oscuro, pianificare l’attivazione della luminosità notturna e abilitare lo Schermo Vigile, che impedisce lo spegnimento dello schermo mentre lo state guardando.
È inoltre presente l’Always-On Display con il sempre apprezzato Now Playing, che identifica i brani musicali che state ascoltando mostrandovi titolo e artista.
Adattarsi a Pixel 4a, con le sue dimensioni ridotte, non è stato semplicissimo. Le prime ore le abbiamo passate a confrontarlo con gli altri medi di gamma, che propongono display sicuramente più ampi, ma una volta superata questa fase abbiamo iniziato ad apprezzarne la compattezza. Il piccolo smartphone di Google è facile da maneggiare, può essere facilmente tenuto in casa e vi permette comunque di fare qualsiasi cosa senza difficoltà.
Google Pixel 4a recensione: fluido e performante
Sul fronte connettività c’è tutto quello di cui possiamo aver bisogno: c’è il WiFI dual-band, il Bluetooth 5.1, l’NFC, il GPS e il Google Cast. Manca invece il 5G, una scelta che Google ha giustificato con l’attuale arretratezza delle reti ma che in realtà sarebbe stata una gradita aggiunta. Big G infatti garantisce aggiornamenti per 3 anni ed è chiaro che che a quel punto il nuovo standard sarà sicuramente più diffuso.
A proposito di software, il dispositivo offre il meglio dell’esperienza Google. Abbiamo le gesture di navigazione di Android 10, un copia e incolla migliorato, un Google Assistant potenziato, i Live Caption – i sottotitoli automatici per audio, video e persino per le chiamate – e l’app Recorder, che non solo registra l’audio ma esegue la trascrizione automatica.
Arriviamo infine all’autonomia. Sulla carta 3.140 mAh non sono tantissimi ma in realtà non abbiamo avuto alcuna difficoltà ad arrivare a fine giornata o, addirittura, a coprire anche buona parte della seconda. Insomma, davvero niente male per il piccolo di Mountain View.
La stessa fotocamera di Pixel 4, o quasi
Il Pixel 4 aveva convinto per il suo modulo fotografico e le aspettative per il nuovo Pixel 4a non possono che essere alte. Ovviamente si tratta di uno smartphone diverso, che può contare su una sola fotocamera posteriore, ma il sensore a bordo è lo stesso da 12,2 milioni di pixel che già abbiamo conosciuto con Pixel 4. Dal fratello maggiore sono state “rubate” anche diverse funzioni, come lo scatto notturno con modalità astrofotografia, tanto per citarne una. Prima di dare uno sguardo ai risultati, però, ci tengo a sottolineare il mio apprezzamento per la scelta di Google di limitare il numero di pixel nel piccolo sensore dello smartphone. Avere tanti megapixel non sempre è un bene, soprattutto quando devono occupare una superficie molto piccola. Pochi pixel, invece, sono in grado di catturare la luce meglio e quindi lavorare senza troppe difficoltà, anche in condizioni di scarsa illuminazione. Non avremo magari il dettaglio che in condizioni ottimali si può ottenere con smartphone da 40 o 50MP, ma in linea di massima il risultato sarà più realistico e meno digitale. La resa più fotografica di cui vi parlo la possiamo notare in diversi scatti della nostra prova, soprattutto quelli con una ridotta profondità di campo. Possiamo infatti apprezzare la qualità dello sfocato di fondo, che è morbido e molto piacevole alla vista.
Manca uno zoom ottico, ma possiamo contare su un ottimo processore che ci permette di ottenere discrete fotografie con zoom 2x digitale. Andare oltre non è consigliabile, a meno di voler semplicemente prendere un appunto o non poter in nessun modo avvicinarsi al soggetto.
Molto buona la resa nella modalità ritratto, che conferma quanto di buono Google abbia fatto sull’elaborazione digitale delle fotografie. Non essendoci un sensore dedicato alla modalità ritratto per creare l’effetto bokeh, Pixel 4a delinea i contorni del soggetto e sfoca tutto il resto. Fino a poco tempo fa erano tanti gli smartphone che si comportavano in questo modo, ma spesso con tante difficoltà. È invece da apprezzare la precisione con cui Pixel 4a riesce ad identificare anche i capelli del soggetto e rendendo la transizione tra zona di fuoco e zona fuori fuoco molto graduale. Ben fatto. Chiediamo però scusa per il soggetto…
Nonostante Google affermi di aver inserito la stessa modalità notturna di Pixel 4 anche sul nuovo Pixel 4a, qualche dubbio rimane. Sembra esserci un po’ più di rumore di quanto ci aspettassimo e come potete notare ci sono dei problemi nella gestione di fonti luminose come i lampioni della strada. Potrebbero però essere dei problemi dovuti alla versione preproduzione che stiamo testando e che potrebbero essere risolti con un aggiornamento firmware da qui all’effettiva uscita sul mercato di Pixel 4a.
In un veloce confronto tra fratelli, abbiamo potuto notare che i risultati ottenuti, senza attivare alcuna modalità particolare, siano molto simili. A voler essere pignoli, sul nuovo Pixel 4a si può notare una saturazione leggermente superiore rispetto a Pixel 4, che invece rimane più neutro. A livello di dettagli siamo esattamente allo stesso livello e ugualmente buona anche la resa dello sfocato di fondo.
Nel complesso uno smartphone che dal punto di vista fotografico non tradisce le aspettative, con Google che sta alzando sempre più l’asticella per cercare di arrivare a competere con Apple, Samsung e Huawei. Da un punto di vista fotografico siamo sempre più vicini ai top.
Google Pixel 4a: scheda tecnica
Come sempre ,prima delle conclusioni diamo una rapida occhiata alle caratteristiche tecniche.
Dimensioni: 144 x 69,4 x 8,2 mm
Peso: 143 g
Display: 5,81″ OLED – 1080 x 2340 pixel
CPU: Qualcomm Snapdragon 730
RAM: 6 GB
Memoria: 128 GB
Rete: 4G
Connettività: Wi-Fi 802.11 a/b/g/n/ac, Bluetooth 5.1, USB-C, GPS, NFC
Batteria: 3.140 mAh
Fotocamera posteriore: 12 MP
Fotocamera anteriore: 8 MP
Video: 4K @30fps
Sistema operativo: Android 10
Google Pixel 4a recensione: acquistarlo oppure no?
Google Pixel 4a è un ottimo dispositivo di fascia media, soprattutto se amate gli smartphone dalle dimensioni compatte. Il display è ottimo, le prestazioni sono eccellenti, l’autonomia è più che convincente e la fotocamera non delude in qualsiasi situazione. Difficile farselo scappare visto il prezzo: 389 euro. Peccato solo per l’assenza del 5G.
Vi ricordiamo però che per acquistarlo sul Google Store dovrete attendere ottobre.
Google Pixel 4a
Pro
- Display OLED
- Ottima qualità costruttiva
- Eccellenti performance
- Oltre una giornata di autonomia
- Fotocamera
Contro
- Niente 5G