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Green pass: dal 1 giugno non servirà più per entrare in Italia

Dove eravamo rimasti?

L’ultimo nostro articolo sulle regole Covid dava conto delle norme in vigore a partire da domenica primo maggio. Nonostante si fosse ufficialmente usciti dallo stato di emergenza, restava  in qualche luogo l’obbligo del green pass. Così come quello della mascherina.

Ecco che da mercoledì 1 giugno ci sarà un altro passo avanti, che darà a quest’estate, e a chi dall’estero vorrà soggiornare nel nostro Paese, una maggior sensazione di libertà. La sensazione è che per il settore turistico ci sarà un bel fermento.

In realtà, le procedure per viaggiare si erano snellite proprio a partire dal 1 maggio, quando è decaduto l’obbligo, per chi arriva in Italia dall’estero, di mostrare il Passenger locator form. Ovvero il modulo che rendeva facilmente rintracciabili in caso di rischio di contagio.

Dopo il 31 maggio, però, ci sarà un passaggio ulteriore. Verrà infatti meno la necessità per i turisti stranieri di mostrare il green pass al loro ingresso nel nostro Paese.

green pass

Stop al green pass base dal 1 giugno

Il ministro della Salute Roberto Speranza non ha rinnovato l’ordinanza. E così da mercoledì 1 giugno il green pass per chi arriva in Italia dall’estero non servirà più.

Si trattava del cosiddetto green pass base. Quello, cioè, che si poteva ottenere anche con un semplice tampone negativo.

Nel resto d’Europa

Ma come funzionano le certificazioni per spostarsi negli altri Paesi europei? Dove sono decadute le misure e dove no?

Sostanzialmente, gli Stati si dividono in due gruppi. Green pass ancora obbligatorio per entrare in Francia, Germania, Spagna e Portogallo.

Ben più cospicuo il gruppo dei Paesi, proprio come l’Italia, in cui l’accesso è libero, senza necessità di esibire alcuna documentazione. Le nazioni in questione sono, nell’Unione Europea, Svizzera, Austria, Paesi Bassi, Lussemburgo. E poi Danimarca, Norvegia, Svezia, Irlanda, Islanda, Croazia, Slovenia, Grecia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Romania, Bulgaria, Estonia, Lettonia e Lituania.

Dove resta d’obbligo il green pass (in Italia)

Con il 1 giugno non decade del tutto l’obbligo del green pass. Che in Italia è stato emesso 289 milioni di volte. E che rimane necessario sino al 31 dicembre per chiunque voglia fare visita a parenti o amici negli ospedali e nelle Rsa. In questi luoghi occorrerà addirittura nella sua versione rafforzata, cioè ottenibile solo dopo la vaccinazione o la guarigione dal Covid.

Inoltre, sempre fino al 31 dicembre, vaccinazione obbligatoria per il personale medico e del comparto sanità, e sospensione dal lavoro (senza possibilità di percepire lo stipendio) per i trasgressori.

E le mascherine?

Il ministro Roberto Speranza, già in coincidenza con il decreto valido dal primo maggio, aveva dichiarato: “Raccomandiamo la mascherina in tutte le situazioni con rischi di contagi fino al 15 giugno”.

Fino alla stessa data, la protezione resta obbligatoria sui mezzi di trasporto pubblico locale e a lunga percorrenza. Ma anche per assistere a spettacoli ed eventi sportivi al chiuso. Dunque in cinema, teatri, palazzetti dello sport e sale da concerto. E naturalmente, obbligo di mascherina per tutti i visitatori di strutture sanitarie e socio-sanitarie, ospedali, residenze sanitarie e strutture riabilitative.

Dopo il 15 giugno, la sensazione è che la mascherina non sarà più richiesta per gli spettacoli al chiuso. Mentre, in parallelo al green pass, dovrebbe essere ancora richiesta in ospedali e residenze sanitarie. Probabile una proroga anche per i trasporti, specie quelli a lunga percorrenza come aerei e treni. In questo specifico ambito si deciderà all’ultimo, in base a come evolverà il quadro epidemiologico.

Inoltre, la mascherina dovrà essere indossata da tutti gli studenti dai 6 anni in su in classe, sino alla fine dell’anno scolastico, esami di terza media e di maturità inclusi. Con l’idea di ripartire a settembre lasciandosi questo vincolo alle spalle.

Le mascherine nei luoghi di lavoro privati

Ancora da sciogliere il nodo delle mascherine nei luoghi di lavoro privati. Qui la protezione è obbligatoria fino al 30 giugno negli ambienti condivisi. Dopo quella data, resta ancora da decidere se l’obbligo verrà prorogato o se i lavoratori del settore privato verranno equiparati a quelli del pubblico, dove c’è solo la raccomandazione a utilizzare le FFP2.

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Obbligo vaccinale e smart working

Tra le ultime misure che decadranno ci sono anche l’obbligo vaccinale e lo smart working.

Il primo, per quanto riguarda gli over 50, forze dell’ordine e lavoratori delle scuole, verrà meno il 15 giugno.

Mentre il provvedimento che regola lo smart working per i lavoratori del settore privato perderà efficacia il 31 agosto.

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Claudio Bagnasco

Claudio Bagnasco è nato a Genova nel 1975 e dal 2013 vive a Tortolì. Ha scritto e pubblicato diversi libri, è co-fondatore e co-curatore del blog letterario Squadernauti. Prepara e corre maratone con grande passione e incrollabile lentezza. Ha raccolto parte delle sue scritture nel sito personale claudiobagnasco.com

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