La strategia di Jansen Huang, il CEO-rockstar: mi ha offerto da bere e chiesto del turismo in Italia

Che Jensen Huang – il CEO di NVIDIA, uno degli uomini più influenti dell’ultimo decennio – fosse un dirigente completamente atipico lo si era capito da tempo, ma dopo che mi ha offerto da bere e chiesto se il turismo in italia fosse in una situazione così drammatica, ho capito che sotto c’è molto altro.

Antefatto dell’incontro con Jansen Huang, il signor NVIDIA

Quest’anno per la prima volta sono stata in visita al Computex di Taipei, la fiera di elettronica più importante dell’Asia. Qui ospite di Asus sono venuta a vedere tutte le novità del colosso taiwanese che quest’anno – come tanti altri produttori – sta puntando sulle integrazioni AI… ma non quelle a cui siamo abituati a pensare (come ad esempio ChatGPT). I nuovi computer avranno un’AI che funziona “on device”. In poche parole, i nuovi processori Qualcomm X Elite e AMD Ryzen 9 sono in grado di far girare dei modelli di intelligenza artificiale – seppur limitati – senza la necessità di una connessione a internet (insomma, senza necessità di accedere all’elaborazione in cloud). Fin qui tutto chiaro no?

Ma che c’entra Jensen Huang che “mi offre da bere?” Beh semplice, stavo cercando di andare allo stand di Asus perché avevo appuntamento lì e a un certo punto noto una folla immensa, in visibilio, che scattava centinia di foto e blocca il passaggio. Non vedevo chi fosse il protagonista di cotanto entusiasmo. Chiedo a una coppia accanto a me: “chi c’è di così importante?“.

“Jensen Huang” mi rispondono mentre mi mostrano la foto appena scattata.
L’unica cosa che ricordo di aver pensato è stata: “ok l’ho già fotografato ieri alla conferenza di NVIDIA, devo solo cercare di andarmene da qui perché in questa zona non ci si muove proprio“.

Prendo una strada secondaria, esterna alla fiera e mi ritrovo accanto a un minimaket 7-eleven. Anche qui gente spiattellata alla vetrina, con gli smartphone in mano che scatta compulsivamente con le lacrime agli occhi.

Si avete capito bene, Jansen Huang, uno degli uomini più influenti dell’ultimo decennio, che sta rivoluzionando l’intelligenza artificiale grazie alle sue GPU (e non solo), era entrato in un minimarket a fare la spesa prima di andare in visita dai suoi partner in fiera. Decido di rimanere a guardare la curiosa scena per cercare di capire come sarebbe andata a finire.
Mi avvicino e vedo Jansen Huang scattarsi selfie e firmare autografi ai suoi fan. Rimango basita perché un’accoglienza del genere di solito viene riservata alle rockstar e non ai CEO di aziende di componentistica informatica (per quanto all’avanguardia possano essere).

Mentre gli sto facendo un video insieme ad altre decine e decine di persone, lui mi guarda da lontano e mi dice: “Hai mai provato uno di questi, young lady?“

Inizialmente non avevo inteso che ce l’avesse proprio con me, ma poi ho visto che mi stava allungano una bevanda locale: “è un drink tipico di Taiwan, ti piacerà“.
Vi lascio di seguito un breve video su come è andato il tutto.

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Credo si sia accorto della mia presenza perché causalmente ero l’unica occidentale, bionda, lì in mezzo a quella folla. Davo troppo nell’occhio, come una mosca bianca.

Dopo che Huang mi porge la bottiglietta di YB (un latte fermentato davvero delizioso) prendo la palla al balzo e cerco di avvicinarlo. Volevo capire se era davvero così affabile come stava cercado di mostrarsi.
Nonostante la fiumana di persone che lo stavano assaltando dentro al supermarket 7-eleven (lui stava cercanod di fare la spesa per donare dei generi di conforto in offerta a chi era li per lui), riesco ad avvicinarlo e a dirgli “era delizioso grazie!“

Al che Huang mi chiede cosa ci facessi li e da dove venissi.
“Sono qui per il Computex e vengo dall’italia“. E per tutta risposta ottengo un “Oh Really?” davvero stupito.

Poi mi chiede se in Italia se è vero che “il turismo sia fuori controllo, troppa gente, molta più di quella che l’Italia sia in grado di gestire“. Poi conclude con un’ultima battuta: “come la gente che c’è qui, molta più di quella che questo 7-eleven sia in grado di gestire“. Insomma, il minimarket, lui che fa la spesa e tiene buste di plastica in mano e elargisce mini drink al pubblico. Come mai tutto questo?

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Jansen Huang, uomo di comunicazione di altissimo livello

Cosa ho capito da questo incontro fortuito con Jansen Huang? Che è un uomo di comunicazione di altissimo livello. Non conosciamo il carattere di Huang, potremmo parlare per sentito dire, ma non siamo qui per questo. Quello che interessa in questo momento è cercare di capire quei gesti che non hanno troppo senso ai nostri occhi.

Perché mai un CEO multimilionario entra nel minimarket di una fiera e compra da bere dei drink al latte fermentato per le persone attorno a lui che gli stanno chiedendo autografi e selfie? Semplice, perché è taiwanese.

Huang nasce a Taiwan e in giovane età si trasferisce giovanissimo negli Stati Uniti, ma il suo lato taiwanese, soprattutto qui al Computex è predominante e probabilmente il pubblico locale se lo aspetta. In molti paesi del mondo l’ospitalità è uno dei pilastri fondanti della società e così avviene anche a Taiwan. Chi era lì per lui, in una posizione scomoda, in piedi, all’esterno, sotto la pioggia doveva essere onorato e il cibo è sempre un ottimo modo di confortare chi è li per te.
Nella cultura taiwanese il cibo è talmente importante che viene offerto pure agli dei e agli antenati, non solo a giornalisti e ospiti. Ho visitato diversi templi qui a Taipei negli scorsi giorni e posso assicurarvi che tra le offerte dei fedeli c’erano patatine Pringles, biscotti, cereali Kellogg’s ma anche sigarette. Ovviamente c’era anche il POS per fare offerte in denaro…

Huang però ha una doppia anima. Il suo spirito statunitente invece è votato all’informatilità: sfoggia sempre una giacca di pelle nera con sotto una t-shirt nera, pantaloni neri e scarpe nere. La sua divisa ormai è diventato un marchio di fabbrica.

Ecco, la sua troppa informalità e il suo credere davvero di essere una rockstar forse gli hanno fatto perdere per un attimo la bussola. Dopo la vicenda del minimarket, Huang va in visita negli stand dei partner di NVIDIA e lì succede il delirio.

Cori “N-V-I-D-I-A” ripetuti come dei mantra, battute di spirito, fino ad arrivare ad autografare il petto di una sua fan. Insomma Jansen Huang è incontenibile.

Huang è all’apice della usa sua popolarità, ricchezza e importanza in un modo che sta contribuendo a plasmare grazie alla sua tecnologia.

In passato mi è capitato di vedere – a Cupertino all’Apple Park – la calca assaltare Tim Cook per scattarsi un selfie ma l’affetto delle persone non è mai stato così caldo e intenso. Sarà che quest’uomo sta cotribuendo a rendere cool un posto – come Taiwan – che esiste ma non esiste ufficialmente e probabilmente i taiwanesi di questo ne sono consapevoli.

Se quella che cui ho assistito è una strategia di comunicazione ben congeniata, non posso saperlo con certezza, quello che ho visto però è un uomo consapevole del ruolo che sta giocando nel mondo odierno e nonostante questo non si prende troppo sul serio, a volte fin troppo.

Jansen, il seno della tizia anche no dai. Non sei Mick Jagger 😉

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