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La recensione di Kao the Kangaroo: un platform divertente senza troppe pretese

Dopo 22 anni, Kao il canguro è tornato e in grande forma! Il protagonista della serie di platform dei primi anni 2000 fa un balzo (capita?!) nel presente con un nuovo sfavillante capitolo che ci permetterà ancora una volta di indossare i guanti di Kao. La software house polacca Tate Multimedia ha deciso dopo tanti anni di ridare vigore al franchise nonché, si spera, al mondo dei platform, rimasto in disparte negli ultimi anni. Ma basta una grafica rinnovata per far ciò? Scopriamolo in questa recensione di Kao The Kangaroo!

La nostra recensione di Kao The Kangaroo

In questo nuovo capitolo di Kao The Kangaroo, il nostro canguro con i calzoncini partirà in una nuova avventura alla ricerca del padre e della sorella, misteriosamente scomparsi. Il ritrovamento dei vecchi guantoni da boxe di suo padre ha infatti riacceso in lui la fiamma di ricerca per i membri della famiglia, ma qualcosa non funziona. I guantoni da boxe sembrano essere posseduti da una strana entità che però, con una loro personalissima morale, vogliono aiutare il giovane Kao nella sua impresa.

I guantoni sono imbevuti di una oscura energia che permette a Kao di interagire con gli elementi e gli oggetti di un’altra dimensione. Così facendo ha modo di vedere oltre, scoprire altre vie e sfruttare nuovi poteri con i suoi mega pugni. Le sfide infatti non mancano, i nemici sono tanti e vari e Kao dovrà affrontare un lungo percorso prima di scoprire la verità sulla sua famiglia.

Kao the Kangaroo
Kao the Kangaroo
Developer: Tate Multimedia
Price: 29,99 €

Un balzo nel 2022

Kao the Kangaroo

Come anticipato Kao The Kangaroo è un platform vecchio stile, ne più, ne meno. Troviamo qui tutti gli elementi che rendono tale questo genere: piattaforme mobili, livelli vari e colorati, nemici da sconfiggere, boss, tanti collezionabili, ecc.

La struttura del mondo di Kao è divisa a livelli con un’area centrale per ogni “bioma” che funge da hub centrale esplorabile dal quale interfacciarsi con gli altri livelli. Anche l’area centrale è un livello a se che sebbene non contenga nemici, ci offre tanti oggetti da raccogliere nonché monete. Quello dei collezionabili è sicuramente una delle meccaniche principali. Questi vanno dalle classiche monete, con qui acquistare accessori estetici o cuori della vita, diamanti, pezzi di mappa, le mitiche lettere che compongono il nome KAO e le Rune. Queste sono forse le più importanti perché vi serviranno per procedere nella storia e sbloccare nuovi livelli.

Anche in termini di gameplay, il classico predomina. Kao può effettuare salti, doppi salti, rotolate e ovviamente, sferrare pugni. I guantoni da boxe saranno la vostra arma che, andando avanti con il gioco, potrà assorbire nuovi incredibili poteri, come la capacità di infiammarsi e bruciare i nemici nonché alcuni elementi come ragnatele, ecc. A questi si affiancano piccole novità nel franchise come la possibilità di aggrapparsi a griglie utilizzando le orecchie, aggrapparsi alle sporgente o scivolare lungo tubature o liane. Come avrete capito il ritmo di gioco è abbastanza frenetico ma mai troppo complicato. Anzi, il grado di sfida è fin troppo basso e la maggior parte dei nemici può essere eliminato in pochi colpi, salvo i boss.

Qui ritornano le amate lotte “a turni” dove ogni serie di colpi dati al nemico lo farà infuriare e ci scatenerà addosso una nuova serie di attacchi, alcuni imprevedibili.

L’inconfondibile stile dei Platform

kao o the roof

Particolarmente interessante è il level design che non presenta mai mappe troppo articolati o difficili da esplorare ma si caratterizza per uno stile particolare e ben riuscito. Da tener conto però che non stiamo parlando di un videogioco di Tripla A come il remake di Spyro o Ratchet & Clank perciò alcune imperfezioni tecniche e grafiche sono imprescindibili. L’erba non si piegherà sofficemente al nostro passaggio e non tutti gli oggetti nel livello possono essere distrutti. Ma il colpo d’occhio generale è davvero piacevole e il ritmo di gioco fa si che certi dettagli passino inosservati.

In particolare ci è piaciuto moltissimo la variante della “realtà parallela” che si attiva in determinate aree colpendo alcuni totem che rendono visibile ciò che prima non lo era. A questo si aggiungono anche i mini-livelli all’interno dei pozzi eterni. Si tratta di aree secondarie che presentano sfide platform di difficoltà leggermente superiore alla media ricche di tesori, necessarie per completare il gioco al 100%

La grafica? un balzo nel futuro

Parlando dal punto di vista tecnico, lo sviluppo fatto è davvero notevole. Come anticipato i difetti non mancano ma lo stile di Kao ha dato una bella rinfrescata al mercato, con colori vividi e vibranti, personaggi e nemici ben delineati e un level design, lo ribadiamo, più che azzeccato. La versione su PlayStation 5, utilizzata per scrivere questa recensione di Kao The Kangaroo, è stata impeccabile dal punto di vista di stabilità. Le possibilità c’erano, data la natura del gioco, ma non abbiamo mai riscontrato bug o glitch grafici di alcuni tipo.

Discorso a parte, purtroppo, va fatta per la colonna sonora e l’audio in generale, non sempre al top. Kao The Kangaroo utilizza la meccanica tipica dei platform di ripetere in loop brevi motivi musicali per ogni livello, area o situazione. Solitamente si tratta di una scelta azzeccata data la grande varietà presente, ma non è il caso di Kao. Le musiche risultano spesso ripetitive e martellanti e ci siamo ritrovati più volte ad abbassare il volume della tv. A peggiorare la situazione, ci pensano gli unici glitch che abbiamo riscontrato, proprio nel sonoro. Spessissimo l’audio si è interrotto di botto impedendoci di ascoltare la musica o gli altri suoni ambientali. Che volesse proteggere le nostre orecchie?

Ben azzeccato invece il doppiaggio dei vari personaggi (in inglese con sottotitoli in italiano) che sebbene non raggiunge un alto livello in termini di recitazione, riesce a vincere sull’umorismo tipico del franchise di Kao che noi adoriamo!

La recensione di Kao The Kangaroo in breve

Kao The Kangaroo è un bellissimo platform vecchia scuola che compensa l’assenza di novità particolarmente importanti con un gameplay fresco e mai noioso. Qualche bug non manca, soprattutto dal punto di vista audio, ma nel complesso risulta un gioco piacevolissimo che riuscirà a tenervi incollati allo schermo, uno schermo ricchissimo di colori e allegria.

PRO

  • Un platform vecchio stile
  • Level design eccezionale 
  • Tanti collezionabili da raccogliere
  • Sense of humor esilarante

CONTRO

  • Effetti audio e musica non sempre al top
  • Fin troppo facile
  • Qualche novità di gampeplay in più non ci sarebbe dispiaciuta
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Autore

  • Daniele Cicarelli

    Indigente giramondo con la grande passione per i videogiochi, l'Arte e tutte le storie Fantasy e Sci-Fi che parlano di mondi alternativi senza zanzare. Fermo sostenitore dell'innovazione, del progresso tecnologico e della superiorità del Tipo Erba. Dalla parte dei Villains dal 1991.

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