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La tecnologia sta trasformando i nostri standard di bellezza?

E, no, non è una cosa positiva

L’intelligenza artificiale e i filtri facciali di social come Instagram stanno cambiando la percezione della bellezza nel mondo odierno, stanno trasformando – non poco velocemente – i nostri ideali di perfezione. Lensa, l’applicazione che ha spopolato per qualche settimana creando ritratti perfetti da nostri selfie, è un esempio lampante: in mezzo alle polemiche maggiori, e senza dubbio importanti, sulla dubbia ispirazione dei ritratti – c’è chi ha accusato la società di prendere spunto da artisti senza dare loro credito – altri si lamentavano sulla perfezione fisica dei ritratti, che modificavano eccessivamente l’aspetto reale delle persone.

Come la tecnologia sta trasformando i nostri standard di bellezza

Sui social, grazie ai filtri e all’intelligenza artificiale, stiamo sempre di più apparendo diversi rispetto alla realtà. Basta fare un esperimento: scorrendo le storie Instagram, soprattutto di personaggi più seguiti, è ormai abitudine notare il nome dei filtri utilizzati nell’angolo in alto a sinistra dello schermo. Da quello che rimodella il naso o gli zigomi, a quello che applica un trucco leggero per apparire migliori di prima mattina, fino a filtri ben più pesanti e impossibili da non notare. C’è chi addirittura è arrivato a registrare i contenuti con i filtri, per poi salvarli e ricaricarli come video normali, affinché la presenza del filtro non comparisse vicino al nome del creator.

Ovviamente non c’è nulla di male nell’utilizzare filtri Instagram che ci facciano sentire meglio davanti alla fotocamera frontale, però l’impatto di questi filtri apparentemente innocui sul pubblico è molto grande. La tecnologia, in questo modo, sta contribuendo a un ideale di bellezza sempre più ispirato al digitale, perfetto.

lensa ai min

A questo ha contribuito anche il fenomeno dell’intelligenza artificiale disponibile agli utenti. Lensa, ad esempio, crea immagini e ritratti partendo da proprie foto, i famosi selfie. E, così come altri software che realizzano ritratti utilizzando l’AI, tende a ricreare immagini che rispettano canoni di bellezza perfetti, quasi impossibili. Alcune persone, ad esempio, hanno notato che il software tende a migliorare il naso, rendendolo più conforme agli standard di bellezza, nonché modificare le labbra, il seno e diversi dettagli fisici. Una paziente di Kim Anderson, psicologa clinica autorizzata e direttrice esecutiva del Eating Recovery Center, descrive in modo appropriato la sua esperienza di utilizzo di un’app AI: “è come se stessi cercando di sembrare qualcosa che non è nemmeno umano”.

Tecnologia e bellezza: tendiamo a ricercare la versione filtrata di noi stessi?

L’ideale è diventato, secondo la critica della cultura della bellezza Jessica DeFino, ottenere la versione di noi stessi filtrata e photoshoppata. Dove i volti sono lisci, con una natura quasi da cartone animato. Una versione che sarebbe possibile solo utilizzando molti prodotti di bellezza e ricorrendo a interventi chirurgici.

E, la proliferazione di questi volti perfetti online ci sta allontanando sempre di più dall’umanità e dalla realtà. Ci confrontiamo continuamente con immagini perfette, filtrate e impeccabili, di amici, personaggi famosi e perfino di noi stessi. La conseguenza di tutto ciò, che all’inizio può sembrare divertente – la maggior parte di noi ha voluto testare l’intelligenza artificiale o i filtri inizialmente per gioco – è la creazione di una situazione complicata.

Man mano che cresce la discrepanza tra l’immagine online idealizzata e il sé reale, infatti, crescono anche i potenziali effetti negativi sulla nostra salute fisica e mentale. “Depressione, ansia, dismorfismo corporeo e facciale, alimentazione disordinata, autolesionismo: sono tutti alle stelle in questo momento. E una parte di ciò ha a che fare con la disconnessione tra noi stessi e i nostri ideali”, afferma DeFino.

filtri instagram

Certo, questa deriva non parte esclusivamente dai social e dai software che utilizzano l’intelligenza artificiale. Il desiderio di controllare il nostro aspetto non è certo una novità. Il contouring utilizzato nel mondo del make-up, ad esempio, è nato per accentuare la luminosità del viso, un fenomeno che secondo la professionista avrebbe origine dal bagliore impeccabile ed etereo delle donne nei film di Hollywood che è stato creato da telecamere di bassa qualità.

DeFino indica anche l’uso comune di termini come “ottimizzare” ed “efficienza” nel settore della bellezza e l’aumento di trattamenti come i trattamenti per il viso a radiofrequenza, le maschere luminose a LED e l’uso della tecnologia della NASA nei sieri, come esempi. “Ci consideriamo macchine che possono essere modificate e migliorate, piuttosto che accettare la nostra cruda umanità”, dice a Forbes.

Sono in costante aumento gli interventi chirurgici

La differenza tra gli ideali di bellezza del passato e quelli di ora è che, le persone deluse del proprio aspetto, attualmente hanno molti più strumenti per immaginare visivamente la propria versione “perfetta” secondo loro, e la fantasia sembra sempre più raggiungibile. Proprio per questo, è stato rilevato un aumento significativo dei pazienti più giovani che ricorrono a filler o botox, nonché interventi veri e propri di chirurgia estetica. I chirurghi plastici, inoltre, riferiscono sempre più spesso che gli interventi chirurgici dei loro pazienti sono motivati dal desiderio di avere un aspetto migliore nei selfie.

L’ultima moda, ad esempio, sembrerebbe la rimozione del grasso dalla guancia, per avere uno zigomo più scolpito, proprio come si vede in molti filtri e negli avatar creati dalle intelligenze artificiali. Si ricercano sembianze poco naturali, spinti dalla versione di sé che compare sui social. Il problema è che il desiderio di manipolare il nostro aspetto, spesso, potrebbe farci sentire ancora più insoddisfatti.

Kim Anderson ha osservato questo tra i suoi pazienti che hanno un disturbo da dismorfismo corporeo, una malattia mentale che colpisce una persona su 50 negli Stati Uniti. “Trascorrono molto tempo ed energia cercando di ‘aggiustare’ difetti minori o immaginari nel loro aspetto. Tuttavia, è probabile che anche loro non siano soddisfatti dei cambiamenti che apportano”.

Purtroppo la situazione sembra destinata a peggiorare, con l’intelligenza artificiale sempre più presente nelle nostre vite, nonché sempre più capace di creare risultati che rispecchiano i gusti degli utenti; social network sempre più pieni di selfie e foto ritoccati, e la nostra autostima che ne paga costantemente le conseguenze. L’asticella dell’ideale di bellezza sembra in costante cambiamento, ma il nostro consiglio è quello di evitare di ricercare la versione migliore di voi stessi tramite una fotocamera e dei ritocchi, ma di fare un percorso di accettazione che vi porti a stare bene con il vostro aspetto. Perché l’accettazione di sé è il miglior filtro che potrete mai applicare al vostro corpo.

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Source
Forbes

Sara Grigolin

Amo le serie tv, i libri, la musica e sono malata di tecnologia. Soprattutto se è dotata di led RGB.

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