Secondo uno studio condotto in sette Paesi dell’Unione Europea, gli utenti non vogliono farsi condizionare dal proprio provider internet per la tecnologia da impiegare in casa per la connessione. Infatti, l’87% degli italiani reputa importante la libertà di scelta del proprio router. E in tutti i Paesi intervistati almeno due terzi degli utenti vuole lo stesso.
La stragrande maggioranza degli italiani vuole libertà di scelta per il proprio router
L’associazioni dei fabbricanti di apparecchiature terminali di telecomunicazioni (VTKE, di cui fanno parte società come AVM) ha condotto un’indagine. In sette Paesi: Belgio, Germania, Finlandia, Italia, Paesi Bassi, Austria e Spagna. In tutti, almeno due intervistati su tre vorrebbero libertà di scelta quando si tratta del router per la connessione casalinga.
In particolare, nei Paesi dove non ci sono ancora normativa che consentono di scegliere il router indipendente dal provider di servizi, il 50% in media punta all’acquisto di un dispositivo proprio al prossimo cambio. E in quelli dove non ci sono regolamentazioni, la stragrande maggioranza vorrebbe ci fossero.
L’87% degli italiani per la libertà di scelta del router
L’Italia è un Paese in cui la possibilità di scegliere il proprio router c’è. Infatti una decisione dell’AGCOM del 2018 ha sancito questa libertà per la connessione. Nel nostro Paese, questa possibilità sembra molto sentita. Infatti addirittura l’87% degli utenti considera importante o molto importante questa libertà.
Più di un italiano su due (52%) prevede di acquistare personalmente l’apparecchiatura la prossima volta che decide di cambiarla. Una buona fetta è indecisa. E solo il 31% vuole continuare a utilizzare il router fornito direttamente dal provider.
Gli altri Paesi con libertà di scelta del router
Anche in Germania dal 2016 gli utenti possono scegliere il proprio dispositivo di connessione alla rete internet. Indipendentemente dalla tecnologia di accesso: fibra ottica, cavo, DSL. Per l’81% degli utenti risulta importante scegliere il proprio apparato di connessione a banda larga. E solamente il 45% noleggia il proprio dispositivo dal provider internet, con più della metà che sceglie soluzioni specifiche.
In Finlandia la legge per la libertà di scelta del router è in vigore dal 2014. Più di due terzi (72%) degli intervistati pensa che la scelta sia importante o essenziale. Il 61% opterebbe per un router acquistato personalmente, mentre solamente il 18% sceglierebbe un dispositivo fornito direttamente dal provider.
Nei Paesi Bassi l’introduzione della normativa è davvero recente: fine gennaio 2022. Eppure anche qui due terzi (68%) considera importante scegliere. Al prossimo cambio il 35% prevede di acquistare direttamente il router al prossimo cambio, mentre il 45% per il dispositivo di rete. Ma il 20% resta indeciso. E se i trend degli altri Paesi sono da seguire, potrebbe propendere verso il dispositivo personale.
Chi non può scegliere
In Belgio non esiste una regolamentazione nazionale sulla libertà di scelta del router. Ma VTKE ha comunque voluto sentire l’opinione degli utenti in questo Paese. Anche perché il piano del lavoro 2022 prevede di avviare una consultazione pubblica a riguardo. E sembra destinata a passare una norma simile a quelle già viste: il 77% considera importante la libertà di scelta. Già il 24% degli utenti utilizza router propri se il provider lo consente, mentre il 64% ha apparecchiature del provider.
In Austria l’autorità RTR ha ottenuto la competenza per implementare la scelta del router dal 1° novembre 2021. Tuttavia, non c’è ancora un piano concreto per la realizzazione. Quasi esattamente due terzi degli utenti (67%) però pensa sia necessario garantire maggiore libertà. E il 40% afferma che acquisterebbe prodotti dedicati, mentre il 30% quelli dei provider. Un quarto resta indeciso.
Infine il caso spagnolo, dove gli utenti non possono decidere in autonomia quale dispositivo usare. L’85% degli utenti considera importante poter scegliere, sebbene solo il 20% utilizzi la propria apparecchiatura (quando possibile) e il 75% quella del provider. Ma se potesse scegliere, la cifra raddoppierebbe: il 39% vorrebbe acquistare router di proprietà, mentre il 47% userebbe quelli del provider.
L’indagine fa emergere in maniera chiara come la volontà degli utenti per un mercato più libero e dinamico per i router non vada sottovalutata. Potete approfondire sul sito di VTKE.
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